Le solite bestie, che al posto del cervello si ritrovano escrementi di capra, stanno uccidendo la speranza dei calabresi onesti

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NUOVA ESCALATION DI INTIMIDAZIONI: SANKARA E RECOSOL INVOCANO INTERVENTI STRAORDINARI

Giusto un paio di giorni fa, ci ritrovammo costretti a scrivere un comunicato stampa per esprimere solidarietà al Sindaco di Martone, in seguito all’incendio appiccato allo scuolabus comunale.

In quella nota, la nostra cooperativa e l’intera Rete dei Comuni Solidali, chiedevano una maggiore attenzione e prevenzione alle forze dell’ordine, alla magistratura e alla classe dirigente tutta. O meglio, a quella, forse poca, ancora sana.

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Da Cutro alla conquista del Nord Italia: 52 boss e affiliati verso il processo

E’ il filone calabrese dell’inchiesta Aemilia sulla ‘ndrangheta. Al vertice dell’organizzazione Nicolino Grande Aracri

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di GIUSEPPE BALDESSARRO

La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini relative al filone calabrese dell’inchiesta Aemilia. Nelle scorse ore la Dda del capoluogo di regione ha fatto notificare gli avvisi a 52 tra boss, affiliati e complici della cosa Grande Aracri di Cutro. Il provvedimento, nel quale vengono sintetizzati i capi d’imputazione, definisce e disegna dettagliatamente la catena di comando della potente cosca crotonese individuando ruoli e funzioni all’interno dell’organizzazione criminale. Un clan saldamente nelle mani dei Grande Aracri a cui risultano legate anche le famiglie dei Villirillo, dei Salerno, dei Diletto e dei Riillo.

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Ndrangheta, maxi operazione antidroga “Cosa nostra si rifornisce dai calabresi”

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Cinquantaquattro fermi il clan Commisso, di Siderno e Coluccio di Marina di Gioiosa Jonica. Gratteri: “Ora i siciliani dipendono dagli ‘ndranghetisti totalmente sul campo degli stupefacenti”. Emersi anche investimenti in negozi di fiori olandesi e in cioccolata. E nelle intercettazioni un boss si lamenta di quanto sia faticoso contare i soldi con la macchinetta

Si lamentano, perché la mole di lavoro è diventata particolarmente pesante. Non si tratta di semplici operai calabresi che hanno lasciato l’Italia per andare a lavorare in Olanda: sono boss della ‘Ndrangheta, che protestano al telefono perché è diventato troppo pesante, in una sola notte, contare con la macchinetta tutti i soldi arrivati in una settimana dal traffico di droga. È una delle intercettazioni che la procura di Reggio Calabria ha potuto ascoltare grazie alla collaborazione con i Paesi Bassi, e che ha portato alla maxi operazione anti ‘ndrangheta contro il clan Commisso, che opera a Siderno, in provincia di Reggio Calabria, con proiezioni in Canada e Olanda, e contro i Coluccio di Marina di Gioiosa Jonica.

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DELITTO CONGIUSTA-Nuova udienza dell’appello bis sull’imprenditore di Siderno

Sarà sentita la moglie del pentito
La Corte ha accolto la richiesta dei magistrati De Bernardo e Galletta

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Gianluca Congiusta

di GIOVANNI VERDUCI
REGGIO CALABRIA – La moglie di Giuseppe Costa, pentito dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta di Siderno, sarà sentita nell’ambito del processo d’appello bis sulla morte di Gianluca Congiusta.

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Sparatoria in un bar di Toronto, morta una calabrese che lavorava nel locale: indagini sul movente

La donna era originaria di Siderno e lavorava nel locale. Secondo la polizia canadese non era lei l’obiettivo dei killer, ma si è trovata nel posto sbagliato ed è stata uccisa

di PASQUALE VIOLI

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SIDERNO – Due italiani muoiono al termine di una sparatoria in Canada, una delle vittime è Maria Voci, 47 anni di Siderno.

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Omicidio Congiusta-Lo sfogo di Costa “Il PM ha esagerato”

Il boss di Siderno, imputato per la morte dell’imprenditore, se la prende con il magistrato della DDA Antonio De Bernardo: “Sapevo di essere registrato, quei verbali non possono essere definiti intercettazioni”

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Antonio De Bernardo

di Simona Musco

«Il pm ha esagerato….». Prima di dare il via al confronto tra i pentiti Vincenzo Curato, Giuseppe Costa e Michele Armigero, l’imputato Tommaso Costa, accusato di aver ucciso Gianluca Congiusta, l’imprenditore di Siderno freddato il 24 maggio 2005, ha voluto prendere la parola.

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Bologna, in 200mila per Libera e don Ciotti: “Corruzione e mafia facce della stessa medaglia”

In decine di migliaia sfilano periferia al centro: associazioni, studenti, cittadini: “Al Nord non è infiltrazione, ma occupazione”. Applausi e fiori dai cittadini alle finestre. Il presidente del Senato Grasso: “Le norme non devono essere annacquate”. I parenti delle vittime: “Ogni giorno sia il 21 marzo”

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di ELEONORA CAPELLI e ILARIA VENTURI
BOLOGNA –  Decine di migliaia di persone, almeno 200mila secondo gli organizzatori, hanno partecipato alla Giornata contro le mafie di Libera a Bologna.

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