“Noi non vogliamo un colpevole, ma il colpevole. Ed il colpevole è uno solo: Tommaso Costa”.

Sito Ufficiale Associazione Gianluca Congiusta onlus
“Noi non vogliamo un colpevole, ma il colpevole. Ed il colpevole è uno solo: Tommaso Costa”.
I carabinieri del Gruppo di Locri hanno arrestato a Platì il latitante Rocco Barbaro, di cinquantadue anni, considerato elemento di vertice dell’omonima cosca della ‘ndrangheta e già proposto per l’inserimento nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi.
Ricordi il caso delle “Spese pazze nei Consigli regionali” che ha coinvolto centinaia di politici in tutta Italia? Giorni fa altri 13 consiglieri sardi sono stati condannati. Una buona notizia, ma non possiamo dire che giustizia è stata fatta: alla donna che ha denunciato alla procura questa pratica di rimborsi illegali, Ornella Piredda, il tribunale non ha concesso il risarcimento dei danni subiti.
di Francesco Dondi
REGGIO EMILIA. Era il 16 febbraio scorso, la stangata della sentenza “Black Monkey”, che certificava l’associazione mafiosa nel business delle slot machine gestito da Nicola Rocco Femia, doveva ancora arrivare, ma il boss aveva deciso di passare dalla parte dei buoni.
SAN LUCA. “Basta vittimismo”. È un messaggio forte quello che il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha lanciato ai giovani di San Luca, nell’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo “San Luca-Bovalino”, dove si è svolto il convegno “In Campo per il futuro”, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con la Prefettura, il Consiglio Superiore della Magistratura e il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Sicilia e Calabria.
Reggio Calabria – “La Cgil nazionale, della Calabria e di Reggio Locri, assistiti dai propri legali, hanno presentato istanza di costituzione parte civile nel processo Gotha che si svolge presso il Tribunale di Reggio Calabria”.
Non archiviate l’inchiesta sulla morte di Attilio Manca!
E’ questo l’appello al Procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, al Procuratore aggiunto Michele Prestipino e al sostituto procuratore Maria Cristina Palaia da parte della famiglia del giovane urologo di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), trovato morto a Viterbo il 12 febbraio 2004.
Maria Rita Logiudice il giorno della sua laurea
di Paolo Salvatore Orrù
Si è uccisa, perché non riusciva più a sopportare un cognome troppo famoso. Un cognome che i calabresi (e non solo) legano a estorsioni, usura, omicidi, donne uccise o sparite nel nulla.
Antonio Maria Mira
I fondi per i disabili e per le loro famiglie sono salvi. E dopo la temuta tempesta torna il sole, sempre un po’ pallido ma almeno non piove sul bagnato.