Dopo 7 anni, grazie alla passione, all’interessamento, ed alla pervicacia dell’Associazione “Ferrovie in Calabria”, un utilissimo servizio ferroviario ad uso dell’utenza locrìdea (perlomeno quella, numericamente preponderante, a nord di Locri) torna ad attestarsi a Locri. Continua a leggere
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Appalti truccati nei rifiuti, 14 arresti nel reggino
Operazione “Ecosistema” della Dda di Reggio Calabria, comuni del basso Jonio reggino asserviti ai clan. Amministratori e imprenditori accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, turbativa d’asta, violenza privata e estorsione
di ALESSIA CANDITO
Appalti truccati, amministrazioni asservite, elezioni addomesticate a uso e consumo dei clan Iamonte e Paviglianiti. È questo il quadro che emerge dall’operazione “Ecosistema” della Dda di Reggio Calabria, che ha portato all’arresto di 14 persone fra Reggio Calabra, Roma e Urbino, mentre altre 4 sono state colpite da un provvedimento di obbligo di dimora. A vario titolo, sono tutti accusati di concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, violenza privata, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, corruzione, falsa testimonianza. Ma non si tratta solo di uomini di ‘ndrangheta. Fra loro, ci sono una decina fra funzionari e amministratori dei Comuni del basso Jonio reggino, tutti accusati di aver aiutato i clan Iamonte e Paviglianiti ad accaparrarsi gare e appalti, soprattutto nel settore rifiuti.
I POLITICI SOTTO INCHIESTA – Per ordine del gip di Reggio Calabria, finiscono agli arresti domiciliari il sindaco di Bova Marina, Vincenzo Crupi (Pd) , il vicesindaco di Brancaleone, Giuseppe Benavoli e il suo assessore Alfredo Zappia (lista civica), l’ex vicesindaco di Melito, Giuseppe Iaria (Pd) e il suo ex responsabile dell’Ufficio tecnico, ingegnere Franco Maisano, più l’ex dirigente del settore Ambiente della provincia di Reggio Calabria. Colpiti invece da un provvedimento di obbligo di dimora sono l’assessore di Brancaleone, Giuseppe Domenico Marino (lista civica) e il collega di Melito Porto Salvo, Salvatore Trapani (Pd). Nessun provvedimento è stato disposto a loro carico, ma risultano formalmente indagati per diversi episodi di corruzione il sindaco di Motta San Giovanni, Paolo Laganà (Pd) e il suo omologo di Palizzi, Water Scerbo (Pd). Risultano invece indagati per corruzione elettorale aggravata dall’aver agevolato la ‘ndrangheta l’ex consigliere regionale Pasquale Tripodi (Udc) e il consigliere in carica Francesco Cannizzaro, eletto con la Casa delle libertà.
L’INDAGINE – “L’elemento centrale dell’indagine – dice il procuratore capo della Dda, Federico Cafiero – è Saro Azzarà, titolare dell’Ased, nota azienda di raccolta e smaltimento rifiuti. È legato a doppio filo al clan Iamonte, già lambito da varie indagini, ma fino ad oggi mai colpito da provvedimenti”. Grande mattatore di appalti in tutta la provincia e non solo, Azzarà gestiva sostanzialmente in regime di monopolio la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nel basso jonio reggino. A garantirlo, un “rapporto circolare di corruzione” fra politica, ‘ndrangheta e imprenditoria, in cui tutti avevano da guadagnare. L’imprenditore sponsorizzato dal clan non aveva difficoltà a ramazzare appalti, in cambio dei quali i politici potevano chiedere assunzioni con cui incrementare le proprie clientele in vista di future avventure elettorali, mentre il clan rafforzava sul proprio territorio guadagni e potere. Nessuna delle amministrazioni coinvolte ha mai sottoposto le ditte che gestivano la raccolta rifiuti al benché minimo controllo, con buona pace della salute pubblica.
Assegnazioni pilotate, gare confezionate su misura, pur di favorire la ditta di Azzarà e quelle che con lui erano in joint venture. E che oggi sono finite nei guai. Insieme a lui, arrestato per concorso esterno, in manette è finito anche un altro ras della raccolta rifiuti in Calabria, Carmelo Ciccone, imprenditore attivo nella Piana di Gioia Tauro, ex amministratore della Radi. “Anche negli affari, si dimostra l’unitarietà della ‘ndrangheta”, commenta il procuratore che lancia l’allarme “di fronte a tale spregiudicatezza, non possiamo escludere il rischio di un illecito smaltimento di rifiuti tossici e nocivi insieme a quelli urbani e pericolosi. Ma allo stato, su questo non abbiamo prove”.
D’altra parte, nessuno controllava i camion di Azzarà. Nei Comuni del basso Jonio reggino, lui da imprenditore dei clan aveva carta bianca. Quanto meno nella gestione dei rifiuti. Per quanto riguarda le velleità politiche invece no. Nel 2014, l’imprenditore progettava di candidarsi alle elezioni convocate per ridare istituzioni elette al Comune di San Lorenzo, da circa un anno in regime di commissariamento in seguito alle dimissioni del sindaco. Ma le diverse anime del clan Paviglianiti non hanno raggiunto l’accordo sul suo nome, nessuna lista è stata presentata e il Comune ha dovuto attendere mesi ancora prima di tornare alle urne. Con il beneplacito dei clan
fonte R.it

Ha vinto la Costituzione

Dalla parte di Libera, insieme a Enza Rando
SIAMO TUTTI ENZA RANDO
Lorenzo Frigerio il 2 dicembre 2016. Emilia-Romagna
Lo scorso fine settimana si è verificato a Modena un grave episodio che definire intimidatorio è forse troppo poco.

‘Ndrangheta: arrestato a Rosarno «U ballerinu», il boss Marcello Pesce
Latitante dal 2010, era ricercato per associazione di stampo mafioso. Fa parte dell’omonima cosca operativa nella piana di Gioia Tauro ma anche in Lombardia e in tutto il Nord Italia
di Carlo Macrì
ROSARNO (Reggio Calabria) – Gli davano la caccia da sei anni. Giovedì mattina la polizia l’ha catturato all’alba in una palazzina del centro storico di Rosarno.

Eccomi! Una canzone dedicata a Gianluca
“Eccomi” è un testo-canzone di Domenico Bucarelli, dedicato a Gianluca e che sarà musicato.
Eccomi
eccomi è rimasta
ancora un po’ di pelle
ma basterà per portarti
nuovamente sulle spalle.

‘Ndrangheta: 26 arresti, smontata la rete che favorì la latitanza del boss Domenico Condello
“Micu u pacciu”, il suo soprannome, finì in manette solo nel 2012 dopo essere sfuggito alla cattura per oltre 20 anni grazie all’appoggio di capi, reggenti e gregari della cosca operante nel reggino, ora arrestati per ordine della Dda, anche per associazione mafiosa ed estorsione. Ricostruita la struttura del gruppo e di altri nuclei
di ALESSIA CANDITO
REGGIO CALABRIA – Duro colpo al clan Condello. Per ordine della Dda di Reggio Calabria, 26 persone sono finiti in manette con l’accusa di associazione mafiosa, estorsione ed altri reati. Per il pm Giuseppe Lombardo, che insieme al procuratore capo della Dda, Federico Cafiero de Raho, ha coordinato il lavoro del Ros dei carabinieri, si tratta di capi, reggenti e gregari che hanno permesso al boss Domenico Condello di sfuggire alla cattura per oltre vent’anni.
Locride. Il vescovo restituisce i soldi «sospetti» donati alla parrocchia
Antonio Maria Mira giovedì 10 novembre 2016
Monsignor Oliva ha fatto restituire soldi donati per il restauro della Chiesa Matrice di Bovalino e ha sciolto il consiglio pastorale parrocchiale di Platì favorevole ai funerali pubblici a un mafioso

Roccella Jonica (RC), un comune fronte culturale contro la ’ndrangheta, il 15 novembre la presentazione del “Viaggio nella memoria” di “Impronte ed Ombre”
“Mai più storie dimenticate, per una resistenza culturale diffusa”. Associazioni, scuole, enti locali e Regione Calabria fanno quadrato per il contrasto culturale alle mafie. Un fronte comune, che si concretizza nella realizzazione del progetto “Impronte ed ombre. Vite, storie e immagini delle vittime della ‘ndrangheta” e che ha reso quest’ultimo vincitore del bando “Giovani per il Sociale” nell’ambito del Piano Azione e Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.

“La politica calabrese non combatte la ‘ndrangheta”, inequivocabile il Pg di Catanzaro Dolce
“La classe politica calabrese è in buona parte molto lontana dal condividere un percorso serio di lotta alla ‘ndrangheta. Ci sono ancora pacchetti importanti di voti controllati da mafiosi, che sono in grado di spostarli dove vogliono, su quale partito vogliono e su quale candidato vogliono”.