Il 21 Marzo, la III B del Liceo Scientifico P. METASTASIO di Scalea, ha voluto “adottare” Gianluca, Vittima Innocente della criminalità organizzata
Caro Mario,
Inizia così un messaggio ricevuto dall’insegnante Tania Paolino,
Caro Mario,
Inizia così un messaggio ricevuto dall’insegnante Tania Paolino,
CHIETI. Un corteo di 1800 ragazzi per urlare no alla mafia ed aprire le braccia alla legalità.
Nel primo giorno di primavera, studenti delle elementari, medie e superiori, si sono ritrovati uniti in un percorso di approfondimento a 360 gradi su cosa significa rispettare la legge, un percorso didattico fatto durante l’anno grazie all’associazione Libera di don Luigi Ciotti.
Vincenzo Grasso era un commerciante di Locri che aveva costruito la sua attività diventando titolare di una officina e rivendita di auto motori marini e barche partendo dal niente, affidandosi alla sua forte volontà e alla sua determinazione.
Il riconoscimento istituzionale del 21 marzo come “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” è un importante segno di attenzione sia verso chi è stato ucciso dalla violenza mafiosa per averla contrastata o per esserne stato incolpevolmente vittima, sia verso i familiari.
Si svolgerà a Messina e in contemporanea in tanti luoghi in tutta Italia la XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie “Ponti di memoria, Luoghi di impegno”.
«Lo Stato dopo che è intervenuto non può abbandonare gli amministratore degli enti, l’impresa e gli amministratori giudiziari del bene sequestrato al loro destino.
Mario Congiusta*
Caro Giuseppe,
ho appena letto sulla stampa il tuo appello rivolto a me ed a Tiberio Bentivoglio a non lasciare questa terra.
“Ho letto con molta sofferenza la “provocazione” di Mario Congiusta dopo l’ennesimo atto criminale ai danni di Tiberio Bentivoglio.
REGGIO CALABRIA Un incendio ha completamente devastato i magazzini della sanitaria Sant’Elia di proprietà del testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio, l’imprenditore antimafia da anni in prima linea contro il racket.
di SALVO PALAZZOLO
“E’ lui faccia da mostro”. Giovanni Aiello, l’ex poliziotto della squadra mobile di Palermo accusato di essere un sicario al servizio delle cosche, è stato riconosciuto in aula da Vincenzo Agostino, il padre dell’agente ucciso 27 anni fa.