21 Marzo-Giornata della Memoria- A Scalea una classe “adotta” Gianluca Congiusta

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  Il 21 Marzo, la III B del Liceo Scientifico P. METASTASIO di Scalea, ha voluto “adottare”  Gianluca, Vittima Innocente della criminalità organizzata

gianluca congiusta

Caro Mario,

Inizia così un messaggio ricevuto dall’insegnante Tania Paolino,

forse non ti ricordi di me, io venni con la mia scuola, il liceo di Scalea (CS) a Polistena. Per me, per i miei alunni, al contrario, la tua figura, il tuo ricordo, la storia di tuo figlio, rimangono indelebili. Ti scrivo per dirti che in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno Gianluca è stato metaforicamente adottato da una mia nuova classe; abbiamo visitato il sito a lui dedicato e letto la lettera di tua figlia.

A Scalea abbiamo organizzato la Giornata e un mio alunno, prima della lettura dei nomi, ha letto una sua riflessione, che ti voglio allegare. Sono pensieri semplici, di un sedicenne, ma ci lasciano sperare, credo, che le nuove generazioni siano più informate e consapevoli di quanto, forse, lo fossero le nostre. Un abbraccio.

Qusta la riflessione di Antonio:

“Oggi mi odio, per essere stata poco attenta, poco sensibile e così tanto ingenua da credere che quel mondo di cui sentivo parlare solo in televisione, non mi appartenesse, come odio chi davanti alle stragi che si consumano fuori dall’Italia, dice “Vabbè tanto siamo lontani”

Questa frase mi rappresenta, o meglio mi rappresentava, anche io davo poca importanza alle notizie sulla morte di persone per colpa della mafia. Però quando ho capito veramente cosa è la mafia allora ho cambiato idea. Ho visto il mondo in modo completamente diverso, ogni cosa mi è sembrata infliggere dolore anche a me, ma soprattutto quando nel mio paese ho scoperto che la mafia “gioca in casa” allora veramente mi sono sentito in colpa.

Mi è dispiaciuto non aver dato importanza alle notizie su di essa, di non aver creduto che essa potesse raggiungermi ovunque. E così è stato, è arrivata nel mio paese o forse è sempre stata presente, ma io ero accecato dall’indifferenza.

Queste persone che sono morte per difendere la nostra terra, o che sono morte per motivi futili, o solo perché stavano antipatiche a qualcuno di “importante”, non devono essere dimenticate.

Ho capito che non bisogna avere paura di dire le proprie idee, non bisogna avere paura di parlare di fronte a queste situazioni, non si può rimanere in silenzio, non si devono creare muri immaginari tra noi stessi e questi eventi. Le morti di queste persone non devono essere state vane ……..

Uniamoci dunque a loro per combattere per la nostra libertà.

Per non essere assoggettati a questi delinquenti che si definiscono “Boss”, noi siamo il presente e vogliamo essere anche il futuro.

SE LA MEZOGNA DIVENTA REALTA’ SAREMO NOI A RISCRIVERE LA STORIA !!!