Valsusa Filmfest, Venaus: consegna premio Bruno Carli a Mario Congiusta (25 aprile)

Valsusa Filmfest, Venaus: consegna premio Bruno Carli a Mario Congiusta (25 aprile)

22 / 04 / 2011 – Il Valsusa Filmfest intende con questo premio ricordare in modo concreto la figura di Bruno Carli e viene ogni anno destinato ad esponenti di realtà impegnate sul territorio italiano in difesa dei diritti e dell’ambiente in quella che a buon titolo può essere definita Nuova Resistenza. Bruno Carli è stato un grande partigiano ed era un uomo molto amato in Valle di Susa, in particolare dai giovani: la sua arma era uno spiccato senso dell’ironia unito ad una grande capacità comunicativa. È stato presidente del Valsusa FilmFest fino al 2002, anno della sua morte.

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Appello delle ONG italiane all’Unione Europea e agli Stati membri

Appello delle ONG italiane all’Unione Europea e agli Stati membri

Appello delle ONG italiane all’Unione Europea e agli Stati membri

Evacuazione umanitaria immediata di rifugiati africani


L’ACLI, l’ARCI, l’ASGI, la FCEI, la Casa dei Diritti Sociali, il Centro Astalli, il Consiglio Italiano per i Rifugiati e Senza Confine, membri del Tavolo Nazionale Asilo coordinato dall’UNHCR, hanno lanciato un appello urgente per l’immediata evacuazione dei rifugiati provenienti dall’Africa Sub-Sahariana, in particolare dal Corno d’Africa, che si trovano intrappolati in Libia e minacciati da tutte le parti in conflitto, così come per quelli che hanno già raggiunto il confine Libico-Tunisino e che non hanno possibilità di ottenere una effettiva protezione in Tunisia.

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A Mario Congiusta il premio Bruno Carli di Valsusa Filmfest

A Mario Congiusta il premio Bruno Carli di Valsusa Filmfest

A Mario Congiusta verrà consegnato il Premio Bruno Carli, con la seguente motivazione: “Per aver lottato in un contesto difficile alla ricerca della verità”. Il Valsusa Filmfest intende con questo premio ricordare in un modo concreto la figura di Bruno Carli. Il premio consiste nel viaggio e nell’ospitalità (nei giorni a ridosso del 25 Aprile) di giovani esponenti di piccole realtà impegnate sul territorio italiano in difesa dei diritti e dell’ambiente, in quella che a buon titolo può essere definita Nuova Resistenza. Quest’ anno il premio è stato assegnato a Mario Congiusta.

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Piangiamo le stesse lacrime di Giovanni Maiolo

Piangiamo le stesse lacrime

È venuto a trovarmi Aiva, il mio amico del Togo. Ci siamo messi a valutare, davanti alle criminali leggi italiane sull’immigrazione, su come ricongiungerlo alla moglie, che è dovuta fuggire in Ghana. Gli occhi di Aiva sono profondi e mi fissano ansiosi mentre attende che io legga i vari articoli e glieli traduca in inglese.

Quando a Rosarno gli hanno sparato all’inguine stava solo camminando per strada, tornava dal supermercato dove aveva comprato l’unica cosa che si poteva permettere col suo lavoro di fatica gestito dai caporali, la farina. Il suo ferimento causò la rivolta di cui hanno parlato i giornali di tutto il mondo, nei giorni in cui i migranti insegnarono a noi calabresi cos’è la dignità ribellandosi al posto nostro alla ‘ndrangheta.

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Come fregare la ’ndrangheta

Come fregare la ’ndrangheta

Come fregare la ’ndrangheta

E noi che cosa possiamo fare? Quando finalmente è chiaro il rischio di essere colonizzati dalla ‘ndrangheta, scatta la domanda. Il cittadino vuole sapere quello che lui può fare mentre la politica, a Roma come a Milano, ha la testa altrove o nega l’evidenza. In realtà il cittadino può fare molte cose. Ma ora che arrivano le elezioni amministrative ha nelle sue mani una piccola grande rivoluzione. Il classico uovo di Colombo. Una ricetta diversa da quelle che normalmente vengono invocate in tempo di elezioni. Vota per il partito che non presenta persone condannate o indagate. Vota per il partito che presenta il minor numero di persone “chiacchierate”. Giusto, sacrosanto. Serve per non dare una mano ai corrotti o ai sospetti di mafia. Ma non serve per fermare la ‘ndrangheta.

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Presidio antimafia al palagiustizia di Brescia

Presidio antimafia al palagiustizia

“La mafia non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano”. Giovanni Falcone pronunciò queste parole parecchi anni fa, riferendosi probabilmente alla realtà siciliana che lui ben conosceva.
“Queste stesse parole, però, si mantengono di un’attualità disarmante, soprattutto se associate alla Lombardia dei giorni nostri”. A dirlo è la Rete Antimafia di Brescia che invita i cittadini a partecipare al presidio che si terrà venerdì mattina alle 11 di fronte al palazzo di Giustizia in occasione del processo Fortugno.

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Progetto Libera-Don Milani.Gemellaggio tra i ragazzi della locride e del Lazio

Progetto Libera-Don Milani.Gemellaggio tra i ragazzi della locride e del Lazio

Progetto Libera-Don Milani.Gemellaggio tra i ragazzi della locride e del Lazio

 

 

 

Il progetto “Libera-Don Milani”, percorso di gemellaggio sul tema della legalità tra studenti calabresi e laziali frequentanti la scuola media, si arricchisce di un nuovo, importante appuntamento. Il progetto, promosso dall’associazione Don Milani, ha visto negli anni passati la partecipazione ed il contributo di diverse realtà operanti nelle due regioni interessate, Calabria e Lazio: l’associazione Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, l’IPAB S. Caterina di Roma, il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio, l’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio.

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Il sangue di Gianluca per il Comune non è un danno

Il sangue di Gianluca per il Comune non è un danno

 

Il sangue di Gianluca per il Comune non è un danno


di Roberta Mani

autrice con Roberto Rossi di “Avamposto, nella Calabria dei giornalisti infami”

Gianluca Congiusta trentadue anni, ucciso dalla ndrangheta il 24 maggio del 2005: una raffica di fucile a pallettoni per dimostrare chi comanda nella zona. Una storia fra clan per gli equilibri territoriali tra i Commisso e i Costa. Una storia di solitudine per questa famiglia. Una solitudine che ti colpisce ogni giorno. Arriva anche al bar con guardi veloci, furtivi e…la calabria è bella, c’è il mare, il sole, raccontate questo! Il sindaco? All’epoca era Alessandro Figliomeni. Per il comune ha deciso la non costituzione di parte civile. “Non c’è legittimazione”.

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