Presidio antimafia al palagiustizia di Brescia

Print Friendly, PDF & Email

Presidio antimafia al palagiustizia

“La mafia non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano”. Giovanni Falcone pronunciò queste parole parecchi anni fa, riferendosi probabilmente alla realtà siciliana che lui ben conosceva.
“Queste stesse parole, però, si mantengono di un’attualità disarmante, soprattutto se associate alla Lombardia dei giorni nostri”. A dirlo è la Rete Antimafia di Brescia che invita i cittadini a partecipare al presidio che si terrà venerdì mattina alle 11 di fronte al palazzo di Giustizia in occasione del processo Fortugno.

“Uno dei ragazzi della Rete”, spiega una nota, “è stato di recente minacciato direttamente da uno dei tre fratelli Fortugno, imputati nel processo. Che la mafia si sia insediata ormai stabilmente al Nord non è più una novità. Si è fatto un gran parlare in questi ultimi mesi di come la criminalità organizzata sia riuscita a penetrare nelle profondità del tessuto sociale lombardo, fino ad arrivare a controllare una fetta importante dell’economia locale, sia legale che illegale. Dalle parole bisogna passare ai fatti, perchè le buone intenzioni, da sole, non bastano per  sconfiggere la mafia”.
E ancora: “La nostra presenza fuori dal palazzo di Giustizia ha creato ai tre fratelli originari di Gioia Tauro un evidente disagio, manifestatosi in più circostanze durante questi mesi. Sono numerosi i segnali di nervosismo emersi sia in aula, durante il dibattimento, che fuori.  L’ultimo, e sicuramente quello più grave, è avvenuto proprio recentemente: subito dopo l’udienza del 10 Marzo, in un corridoio del tribunale e di fronte a vari testimoni (il che la dice lunga sul fatto che queste persone sono davvero convinte di poter fare quello che vogliono) Gaetano Fortugno ha insultato ed esplicitamente minacciato uno di noi. Se pensano che spaventandoci possano fermare i nostri presidi si sbagliano di grosso”.
Il sit-in di venerdì assume quindi una valenza particolare: “Vogliamo reagire alle intimidazioni dimostrando che sono del tutto inutili. Vogliamo far capire, non solo ai Fortugno, ma anche a tutti gli altri criminali che fino ad oggi hanno avuto vita facile nel delinquere, che i bei tempi sono finiti, che non siamo più disposti ad accettare in silenzio che la Lombardia diventi terra di mafia. Vogliamo dare il nostro contributo a questa lotta che riguarda da vicino ognuno di noi”.
Da qui la richiesata di aiuto: “Chiediamo a tutti coloro cui sta a cuore la libertà, a tutti coloro che vogliono dare il loro contributo all’antimafia, a tutti coloro che sperano che i sacrifici di quegli eroi che nel passato hanno dato la loro vita per questi stessi ideali non siano stati vani, di essere al nostro fianco venerdì alle 11, quando ci presenteremo, più agguerriti che mai, all’ultima udienza di questo processo. Con noi ci sarà Giulio Cavalli, autore ed attore antimafia. Da soli non possiamo farcela, solo con ‘il contributo ordinario di molti’ avremo la forza e l’incisività giuste per dare davvero un senso a quello che facciamo”.