Author: Mario
Erano «al posto sbagliato»: 108 storie di bambini uccisi dalla mafia
Reggio Calabria, aborti senza consenso e neonati morti: 4 medici arrestati e 6 sospesi all’ospedale Bianchi
Giustizia: Reggio Calabria, minori salvati da ‘ndrangheta a rischio con riforma
Riforma diritto di famiglia mette a rischio autonomia dei tribunali minorili
(AdnKronos) – Un percorso rieducativo “in un’ottica di affrancamento dalla cultura criminale” che possa garantire un futuro diverso per chi “penso ai ragazzi di San Luca, Africo, Bovalino, non sa che esiste un’alternativa alla ‘ndrangheta” sottolinea Di Bella, 52 anni, con un’esperienza di oltre 20 anni come giudici dei minori a Reggio Calabria.
Il 17 aprile riprendiamoci la democrazia
Da più parti si sostiene che in Italia non ci sia più democrazia. Certamente ciò è vero oggi per quanto riguarda la “democrazia rappresentativa”, perno del costituzionalismo liberale moderno, secondo cui le Leggi vengono fatte dal Parlamento, mentre il Potere Esecutivo porta avanti la sua politica in modo coerente con le leggi vigenti.
Astensione che vergogna!
12 aprile 2016 –
Tonio Dell’Olio
“Che i governanti ci invitino a non esercitare la democrazia astenendoci dal votare è una iniquità politica vergognosa: un’offesa a noi cittadini” – scrive in un tweet Enzo Bianchi.
E non posso fare a meno di condividerlo, soprattutto quando vedo che quella considerazione è suffragata dalle leggi ancora in vigore nel nostro Paese a garanzia dell’esercizio pieno della democrazia. “Il pubblico ufficiale, l’incaricato di un pubblico servizio, l’esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare” non devono abusare delle loro funzioni costringendo a votare in un determinato voto, né inducendo all’astensione. Così recita l’art. 98 del Testo Unico del 5/2/1948 che regola la partecipazione alle elezioni. Al di là del quesito del referendum per il quale siamo invitati a recarci alle urne domenica 17 aprile, l’invito pressante all’astensione che proviene da alcuni rappresentanti delle istituzioni è una vera e propria minaccia alla democrazia partecipativa già fortemente in crisi. Insomma, non aiuta soprattutto sul piano educativo, della crescita democratica, della responsabilità. Partecipare, sentirsi protagonisti attivi del cambiamento, esserci, è vitale per la crescita di un Paese. Ma anche per i suoi cittadini. Andiamo a votare.
«Chi è impegnato nell’ antimafia (vera) rifiuti di andare da Vespa»
Da parte di Vespa, dice don Tonio Dell’ Olio, è stata una prova di forza in Rai. Ma la presenza del figlio di Riina a Porta a porta è stata soprattutto «una ferita ulteriore alle tante persone cui sono stati sottratti gli affetti più cari e un’ offesa alla memoria di chi si è trovato a pagare il prezzo più alto».
di Tonio Dell’Olio
Pensare che l’ intento del conduttore di Porta a porta fosse quello di far conoscere di più la mafia o ancora più precisamente di aumentare l’ audience o di promuovere un libro è da ingenui.
Rai, monsignor Galantino: “Riina? Io mai a Porta a porta. No a giornalisti inginocchiati”
Roberto Fico (M5s), presidente della commissione di Vigilanza della Rai: “Bestemmia pensare a una puntata riparatoria”. Bindi: “Inaccettabili minacce mafiose da servizio pubblico”
di ALBERTO CUSTODERO
ROMA – “Mi sono rifiutato assolutamente di vedere la trasmissione” con ospite il figlio di Totò Riina e “qualora venissi invitato a ‘Porta a Porta’ non andrò, per non sedere sulla stessa poltrona. Non ci andrò mai lì dentro.
Riina Jr. promuove suo libro da Bruno Vespa, libreria di Catania si schiera contro: “Non vendiamo quel libro”
La presenza del figlio di Totò Riina a Porta a Porta da Bruno Vespa è diventata un ‘caso politico’, intanto c’è chi si indigna e si schiera contro.
La discussa presenza di Riina Jr ieri sera da Bruno Vespa, in concomitanza dell’uscita del libro del figlio del boss mafioso, ha scatenato una polemica facendo diventare l’intervista tv un vero e proprio ‘caso politico’, che ha scomodato vertici Rai e commissione Antimafia.
Il figlio di Riina a ‘Porta a Porta’, bufera sulla Rai. L’Antimafia convoca i vertici
L’azienda ha difeso fino all’ultimo la decisione di mandare in onda l’intervista per ‘Porta porta’, scatenando durissime reazioni. Rosy Bindi: “È negazionismo”. Grasso: “Mani macchiate di sangue, non guarderò la tv”. Maria Falcone: “Costernata, notizia incredibile”. Fico: “Ascolteremo direttore di rete”. Fnsi e Usigrai: “Scelta scellerata”. Bersani diserta la puntata.
di AGNESE ANANASSO
ROMA – Bufera su Vespa e la Rai per la scelta di mandare in onda l’intervista nella trasmissione di Porta a Porta al figlio di Totò Riina, Salvo, in occasione dell’uscita del suo libro. Al termine di una giornata di proteste e polemiche, l’azienda ha confermato il via libera a Bruno Vespa, motivando la propria scelta con il diritto di informazione. Le polemiche avranno una coda istituzionale: la Commissione parlamentare antimafia ha convocato per domani stesso, giovedì 7 marzo, alle 16, la presidente della Rai, Monica maggioni e il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, per un’audizione urgente sulla vicenda.