“Dell’Utri fuori dal carcere”. Firmato Potere al Popolo

Abolizione del 41 bis e del principio del fine pena mai. Pietro Milazzo: “È il garantismo di sinistra, la detenzione non deve essere vendetta”.

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 di Miriam Di Peri
“Siamo stati promotori del referendum sull’abolizione dell’ergastolo, quella dello Stato deve essere una condanna, non può essere in nessun caso una vendetta. Siamo contro la pena di morte, siamo contro l’ergastolo.

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Maria Grazia Laganà querela il legale del mandante dell’omicidio Fortugno

Maria Grazia Laganà Fortugno querela il legale dei Marcianò Giuseppe Mammoliti: «Da lui un’escalation di attacchi inquietanti. Quando non si riesce a bloccare il cambiamento accade ciò che è accaduto a Franco»

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LOCRI In seguito a quello che definisce «un ennesimo atto diffamatorio perpetrato ai suoi danni», cioè «l’affissione di volantini recanti dichiarazioni calunniose nei suoi confronti», l’ex deputata calabrese Maria Grazia Laganà Fortugno ha inteso «querelare Giuseppe Mammoliti (riconosciuto come l’autore del manifesto) spiegando tale decisione con una dichiarazione diffusa nel pomeriggio di sabato.

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‘Ndrangheta, processo a cosca Condello di Reggio Chiesti cinque secoli di carcere nel rito abbreviato Calabria

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REGGIO CALABRIA – Oltre cinque secoli e mezzo di carcere sono stati chiesti dal procuratore aggiunto distrettuale di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo a conclusione della requisitoria nel processo scaturito dall’operazione “Sansone” a carico delle cosche di ‘ndrangheta di Villa San Giovanni, celebrato con il rito abbreviato.

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Reggio Calabria, condannati per ‘ndrangheta ancora pagati dalla Provincia

Stipendi versati dall’Asp a medici, infermieri e dirigenti in carcere per reati gravissimi. Tra loro anche il mandante dell’ex presidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno.

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L’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria sta continuando a pagare, e in alcuni casi avviene da anni, propri dipendenti condannati per reati di mafia o di altra natura e comunque interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e che quindi dovevano essere licenziati. Oppure che hanno lasciato il lavoro per altre cause. È la denuncia presentata alla procura della Repubblica dal direttore generale dell’Asp Giacomino Brancati e di cui lo stesso direttore generale ha parlato in un’intervista al TgR della Calabria.

ANOMALIE SU VARI DIPENDENTI. Tra i nomi che figurano nell’elenco, c’è anche quello, anche se soltanto per un periodo di un anno, di Alessandro Marcianò, il caposala dell’ospedale di Locri condannato all’ergastolo con l’accusa di essere stato il mandante dell’omicidio del vice presidente del Consiglio regionale Franco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre del 2005. «Io» – ha detto all’Ansa Giacomino Brancati – «faccio la mia opera, anche se tanti dovrebbero contribuire a quest’attività. Nel corso di quest’attività di ricognizione sugli elementi di disordine, l’argomento più importante è la cattiva organizzazione. Questa opera di osservazione ha riguardato anche l’utilizzo del personale, con l’esatta collocazione di ciascuno. Una verifica che ci ha consentito di scoprire anomalie che riguardavano a vario titolo alcuni dipendenti».

ASSEGNO EROGATO PER OLTRE 10 ANNI. «Un impiegato, per esempio, è risultato affetto da problemi psichici ed è sparito per i fatti suoi. Ed al di là del caso clamoroso di Alessandro Marcianò, condannato in via definitiva all’ergastolo, ce ne sono anche altri. Non tanto per la condanna, quanto per le pene accessorie comminate, come l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Per queste persone c’è un periodo di garanzia durante il quale hanno diritto a un determinato trattamento economico e, successivamente, al cosiddetto ‘assegno alimentare’. Devo dire che l’azienda ha liquidato soltanto l’assegno alimentare, che per Marcianò, in particolare, è durato poco più di un anno. Per un altro si é protratto per cinque-sei mesi. Ma c’è un altro dipendente, anche lui condannato, al quale l’assegno è stato erogato addirittura per 10 anni. È mai possibile che per 10 anni nessuno si sia accorto di nulla?».

SEGNALAZIONE ALLA CORTE DEI CONTI. «Io» – ha proseguito Brancati – «ho fatto la segnalazione alla procura della Repubblica e abbiamo avviato i provvedimenti amministrativi conseguenti. Perché quello che non è stato fatto, ora bisogna comunque metterlo in atto. E tocca a me farlo. I miei uffici hanno l’obbligo di agire. E c’è anche da affrontare un passaggio diverso, indipendentemente da quello che accerterà la magistratura sulla natura dolosa o meno di queste condotte: accertare le responsabilità all’interno dell’azienda. Questo èun ente che opera in un territorio difficile in cui è facile pensare male. E cioè che tutto sia stato fatto apposta. Ma indipendentemente da questo, io ho il dovere, come azienda, di andare avanti perché eventualmente dovrò anche attivare un altro tipo di segnalazione, quella alla Corte dei Conti. Occorre verificare, in altri termini, se ci sono le condizioni per avviare azioni di responsabilità contabile nei confronti di qualcuno».

Fonte: lettera 43

«Vi do i miei figli, salvateli dalla ‘ndrangheta»

Su Repubblica le testimonianze di alcune donne che hanno rinunciato alla potestà genitoriale per evitare che i loro ragazzi finissero nella spirale delle mafie. La procedura finora ha riguardato 50 giovani

Silhouette of a young mother lovingly kissing her little child on the forehead, outside isolated in front of a sunset in the sky.

REGGIO CALABRIA Prosciugare le risorse dei clan. Quelle economiche, ma soprattutto quelle umane, che consentono alla famiglia di ‘ndrangheta di perpetuarsi di generazione in generazione.

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Elezioni, ecco i candidati di Liberi e Uguali in Calabria: non ci sono big, Quartuccio in lista ma con poche chance

Reggio Calabria: Liberi e Uguali si presenta ai cittadini, capolista Nico Stumpo per il proporzionale alla camera, primo in lista Angelo Broccolo per il Senato ma le polemiche non si placano

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Presentati questa mattina a Reggio Calabria, nella sede cittadina di Articolo 1-Mdp, i candidati dell’uninominale e del prorzionale della lista Liberi e Uguali, capitanata a livello nazionale dall’ex magistrato e presidente del Senato, Piero Grasso. Tanti big dei partiti che sostengono il progetto si sono man mano defiliati per via di varie polemiche sulla composizione delle liste e la sua territorialità.

Per il proporzionale Camera Sud sono in corsa Nicola Stumpo, Rita Commisso, Filippo Quartuccio e Domenica Vinci. Per il proporzionale Camera Nord Nicola Stumpo, Roberta Nicoletta, Filippo Alberto Liguori e Raffaella Fortunato. All’uninominale Camera i candidati sono Raffaella Tania Fortunato (collegio 01), Mario Antonio Bonacci (02), Francesco Saverio Corbelli (03), Aldo Rosa (04), Franco Parise (05), Silvio Primerano (06), Domenico Mantegna (07) e Domenica Vinci (08). Al Senato proporzionale sono in lizza Angelo Broccolo, Laura Francesca Sgambellone, Pietro Sergi e Maria Antonietta De Fazio. All’uninominale Senato ci sono Lucia Durante (Collegio 01), Pasquale Martino (02), Maria Antonietta De Fazio (03) e Pietro Sergi (04).

 

 

Fonte Stretto Web