Gratteri: «Per le istituzioni calabresi la ricreazione è finita»

Il procuratore di Catanzaro è stato sentito dalla Commissione parlamentare antimafia. Al centro delle audizioni le indagini della Dda nel Crotonese: «Prima quella provincia era un buco nero». L’emergenza degli organici: «Non ho con chi lavorare»

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ROMA- È stata l’inchiesta Jonny (e lo scottante tema della gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto) il tema caldo dell’audizione del procuratore capo della Repubblica di Catanzaro davanti alla commissione parlamentare Antimafia che ha sottolineato come l’indagine stia continuando relazionando sull’argomento a telecamere spente alla commissione.

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Milano. Scritta pro aborto sulla chiesa, la reazione del parroco vola sui social

Lettera aperta di don Andrea Bellò sulla pagina Facebook della Parrocchia san Michele Arcangelo e santa Rita, a Milano, è diventata virale.

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Questa è una piccola “brutta” storia ma che sta dando ottimi frutti.
Arriva dalla pagina Facebook della Parrocchia san Michele Arcangelo e santa Rita, in zona Corvetto, periferia sud di Milano. E come tutte le notizie, soprattutto quelle che girano sui social, va verificata.
Al telefono la voce femminile che risponde al numero della parrocchia, appena dici che sei un giornalista, si irrigidisce un po’. E ti liquida con un “il parroco non c’è”.
Sfoderi la voce più pacata che riesci a fare e spieghi: “Volevo soltanto sapere se la storia è vera e se la pagina Facebok della parrocchia è davvero vostra”.
“Sì, è tutto vero. Ma il parroco non c’è”.

Il parroco è don Andrea Bellò, diventato famoso nelle ultime ore, suo malgrado, per un post Facebook che ha firmato e pubblicato sulla pagina della Parrocchia san Michele Arcangelo e santa Rita.
Ottenere 3700 reazioni, 307 commenti e 1590 condivisioni, per una pagina che normalmente registra 15 mi piace, è un record.

A colpire gli utenti è stata la reazione di don Andrea, dopo che il muro della sua parrocchia è stato imbrattato con una scritta offensiva: “Aborto libero (anche per Maria)”.
Il parroco ha deciso di scrivere su Facebook una lettera aperta all’anonimo “imbrattatore”.
Eccola:
«Caro scrittore anonimo di muri,
Mi dispiace che tu non abbia saputo prendere esempio da tua madre. Lei ha avuto coraggio. Ti ha concepito, ha portato avanti la gravidanza e ti ha partorito. Poteva abortirti. Ma non l’ha fatto. Ti ha allevato, ti ha nutrito, ti ha lavato e ti ha vestito. E ora hai una vita e una libertà. Una libertà che stai usando per dirci che sarebbe meglio che anche persone come te non ci dovrebbero essere a questo mondo. Mi dispiace ma non sono d’accordo. E ammiro molto tua mamma perché lei è stata coraggiosa. E lo è tutt’ora, perché, come ogni mamma, è orgogliosa di te, anche se ti comporti male, perché sa che dentro di te c’è del buono che deve solo riuscire a venire fuori. L’aborto è il “non senso” di ogni cosa. È la morte che vince contro la vita. È la paura che vince su un cuore che invece vuole combattere e vivere, non morire. È scegliere chi ha diritto di vivere e chi no, come se fosse un diritto semplice. É un’ideologia che vince su un’umanità a cui si vuole togliere la speranza. Ogni speranza. Io ammiro tutte quelle donne che pur tra mille difficoltà hanno il coraggio di andare avanti. Tu evidentemente di coraggio non ne hai. Visto che sei anonimo. E già che ci siamo vorrei anche dirti che il nostro quartiere è già provato tanti problemi e non abbiamo bisogno di gente che imbratta i muri e che rovina il poco di bello che ci è rimasto. Vuoi dimostrare di essere coraggioso? Migliora il mondo invece di distruggerlo. Ama invece di odiare. Aiuta chi è nella sofferenza a sopportare le sue pene. E dai la vita, invece di toglierla! Questi sono i veri coraggiosi! Per fortuna il nostro quartiere, che tu distruggi, è pieno di gente coraggiosa! Che sa amare anche te, che non sai neanche quello che scrivi!
Io mi firmo:
don Andrea»

Che una Chiesa venga imbrattata da scritte offensive, purtroppo non è una novità. E nemmeno che un parroco usi i social per cercare un dialogo con un aggressore. E non è una novità nemmeno che un sacco di persone plaudano alla sua scelta.
Ciò che è nuovo, anzi rinnovato è il coraggio del gesto di don Andrea. La bellezza di questo gesto. L’esempio di questo gesto.
fonte: Avvenire

Mafia, chiesta archiviazione per le minacce di Riina a don Ciotti. Libera: “Erano messaggi fuori dal carcere”

“Ciotti, Ciotti, putissimo pure ammazzarlo”, possiamo pure ammazzarlo, aveva detto il capo dei capi di Cosa nostra il 14 settembre 2013, intercettato all’interno del carcere milanese di Opera. Il sacerdote: “”Non ho paura, sono solo disorientato. Ma il nostro impegno va avanti”

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di F. Q. | 29 maggio 2017

“Non ho paura, sono solo disorientato. Ma il nostro impegno va avanti”.

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‘Ndrangheta, arrestato il super latitante Rocco Barbaro: gestiva il traffico di coca in Lombardia

Era latitante dal 2015, anno in era sfuggito all’arresto per associazione mafiosa.

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I carabinieri del Gruppo di Locri hanno arrestato a Platì il latitante Rocco Barbaro, di cinquantadue anni, considerato elemento di vertice dell’omonima cosca della ‘ndrangheta e già proposto per l’inserimento nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi.

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Si pente Nicola Femia, boss della ‘ndrangheta che minacciò giornalista Tizian

L’uomo che minacciò di ammazzare il giornalista Giovanni Tizian ha deciso di raccontare tutti i suoi segreti ai magistrati dell’Antimafia

di Francesco Dondi

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REGGIO EMILIA. Era il 16 febbraio scorso, la stangata della sentenza “Black Monkey”, che certificava l’associazione mafiosa nel business delle slot machine gestito da Nicola Rocco Femia, doveva ancora arrivare, ma il boss aveva deciso di passare dalla parte dei buoni.

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‘Ndrangheta, Gratteri ai giovani di San Luca: “Basta vittimismo”

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SAN LUCA. “Basta vittimismo”. È un messaggio forte quello che il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha lanciato ai giovani di San Luca, nell’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo “San Luca-Bovalino”, dove si è svolto il convegno “In Campo per il futuro”, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con la Prefettura, il Consiglio Superiore della Magistratura e il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Sicilia e Calabria.

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La figlia del boss si è uccisa perché odiava il mondo della ‘ndrangheta

Desiderava essere una donna normale. La sua è una storia comune negli ambienti dove mafia, camorra e ‘ndrangheta dettano legge

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Maria Rita Logiudice il giorno della sua laurea

di Paolo Salvatore Orrù
Si è uccisa, perché non riusciva più a sopportare un cognome troppo famoso. Un cognome che i calabresi (e non solo) legano a estorsioni, usura, omicidi, donne uccise o sparite nel nulla.

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Rosa, il cortometraggio di Caricari in concorso su RAI Cinema

“Rosa”, il cortometraggio di Vincenzo Caricari, con Manuela Cricelli e Filippo Racco, prodotto da Asimmetrici Film, è in concorso alla X edizione del festival internazionale “Tulipani di seta nera”.

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Trentaquattro le opere selezionate che saranno trasmesse sul canale RAI Cinema; una giuria di qualità selezionerà i 14 per la finale, mentre tramite il portale RAI sarà assegnato il premio al corto con il maggior numero di visualizzazioni.

“Rosa” racconta di una giovane donna di un paesino del sud Italia, pressata da problemi economici. Lavora, sfruttata, come segretaria di un dottore. Il suo unico punto di riferimento è la fede. Un giorno, al termine della messa, nota un borsellino dimenticato su una panca… (qui le foto di backstage di Giovanna Catalano). Premiato al Pentedattilo Film festival, “Rosa” ha partecipato allo Short Film Corner di Cannes 2016, all’Encounters Short Film Festival di Bristol (Londra), qualificante per la corsa al premio Oscar, e al Festival CinemaZero di Trento. Di recente è stato inoltre selezionato per la XVIII edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce. Vincenzo Caricari ha realizzato i docu-film “La guerra di Mario” e “Il paese dei Bronzi” e i cortometraggi “Il ladro”, “La carezza della sera” e “Pietre”.
Qui il link per visionare il film

http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9d943fcf-435a-4e54-a122-ec2d2bc5dc7d.html

Notizia tratta da: https://ciavula.it/2017/04/rosa-cortometraggio-caricari-concorso-rai-cinema/