Il boss della 'ndrangheta Roberto Pannunzi arrestato a Bogotà (Ansa)

‘Ndrangheta: arrestato in Colombia Pannunzi, il “Pablo Escobar italiano”

‘Ndrangheta: arrestato
in Colombia Pannunzi,
il “Pablo Escobar italiano”

Considerato il signore della droga europeo, era in grado di esportare fino a due tonnellate al mese di cocaina. Da anni viveva in Colombia, dove gestiva diverse imprese commerciali di copertura per l’attività criminale

Il boss della 'ndrangheta Roberto Pannunzi arrestato a Bogotà (Ansa)

Bogotà, 6 luglio 2013 – Le autorità della Colombia lo considerano il ‘Pablo Escobar’ dell’Italia. Roberto Pannunzi, 67 anni, lo spacciatore di droga europeo più ricercato”, è stato arrestato in Colombia, secondo quanto reso noto in comunicato il ministero della Difesa colombiano. Pannunzi, considerato il signore della droga europeo, “boss della ‘ndrangheta”, secondo il ministero colombiano, era in grado di esportare in Europa fino a due tonnellate al mese di cocaina. Contro di lui c’erano quattro mandati di cattura per traffico di stupefacenti e associazione a delinquere di stampo mafioso.

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Morosini: “In associazioni della Chiesa non c’è spazio per chi ha procedimenti penali”

Morosini: “In associazioni della Chiesa
non c’è spazio per chi ha procedimenti penali”

Presa di posizione della Diocesi di Locri-Gerace nei confronti dei fedeli che fanno parte di sodalizi della Chiesa. Il decreto, che entrerà in vigore dal 15 luglio prossimo, prevede la sospensione in caso di rinvio a giudizio e destituzione dall’incarico in caso di condanna per i componenti di Confraternite o di altre Associazioni pubbliche diocesane
Morosini: "In associazioni della Chiesa  non c'è spazio per chi ha procedimenti penali"

Il vescovo Morosini

LOCRI (Reggio Calabria) – Il Vescovo di Locri Gerace, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, ha emesso un decreto sulla condizione dei fedeli appartenenti ad associazioni ecclesiali contro i quali venga iniziato un procedimento penale.

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Aumentate le marche da bollo sugli atti

Aumentate le marche da bollo sugli atti

Il governo “schiaffeggia” i cittadini nonostante la crisi imperante. Aumentate le marche da bollo sugli atti: la misura fissa dell’imposta passa da 1,81 a 2 euro e da 14,62 a 16 I rincari giustificati con la ricostruzione post-sisma in Emilia e Abruzzo anziché prendere le risorse da tagli alla “casta”. Molti i tipi di atti interessati: dalle fatture, le copie conformi, gli atti notori, estratti di matrimonio, ecc.

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Antonino de Masi chiude le aziende per “Crimini di stato”

Antonino de Masi chiude le aziende per “Crimini di stato”

Chiude lo stabilmento per “Crimini di Stato”, denunciò le banche per usura

L’imprenditore Antonino de Masi ha annunciato alle organizzazioni sindacali che “Dal prossimo 10 luglio chiuderà il suo stabilimento per crimini di Stato”. De Masi negli anni passati aveva denunciato facendole condannare molte banche per usura ed è stato vittima di molte intimidazione da parte della criminalità. Nella sua lettera ai sindacati l’imprenditore afferma che a farlo chiudere è un “Crimine di Stato” dato che il 20 giugno scorso il Tar di Reggio Calabria per la 14/ma volta ha emesso una sentenza in merito alla concessione del mutuo antiusura che doveva esserci erogato entro pochi mesi dalla domanda, presentata nel 2006, e mai ottenuto.

REGGIO CALABRIA – L’imprenditore Antonino de Masi ha annunciato alle organizzazioni sindacali che “Dal prossimo 10 luglio chiuderà il suo stabilimento di Gioia Tauro per crimini di Stato“.

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Riace in Festival-I programmi di sabato e domenica


Riace In Festival

SABATO 29 GIUGNO

-Ore 9,30: Inaugurazione Parco Urbano “Sara” dedicato a una portatrice d’acqua
Saranno piantati da parte di abitanti di Riace di varia etnia due alberi di melograno
(l’ “albero della memoria” e l’ “albero della speranza”): uno in ricordo delle vittime della ndrangheta e l’altro in ricordo di tutti i profughi morti in mare. Sarà inoltre piantato un albero in ricordo di Dino Frisullo.

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Acireale,nessun funerale in chiesa per i mafiosi

Acireale,nessun funerale in chiesa per i mafiosi

Acireale, nessun funerale in Chiesa per i boss: il decreto di Raspanti

Il decreto è stato illustrato dallo stesso prelato nella chiesa di San Rocco, ad Acireale, durante un incontro dal titolo “Conversazioni sulla legalità”, al quale hanno preso parte il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri e il Procuratore della Repubblica a Catania Giovanni Salvi

Niente funerali in chiesa nella Diocesi di Acireale per chi è stato condannato in via definitiva per reati di mafia e non ha mostrato pentimento prima di morire. Lo ha stabilito il vescovo di Acireale, Mons. Antonino Raspanti, che ha promulgato un ”decreto di privazione delle esequie ecclesiastiche per chi è stato condannato per reati di mafia in via definitiva”. Il decreto è stato illustrato dallo stesso prelato nella chiesa di San Rocco, ad Acireale, durante un incontro dal titolo ”Conversazioni sulla legalità”, al quale hanno preso parte il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri e il Procuratore della Repubblica a Catania Giovanni Salvi. 

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