
Gratteri: “arginare la mafie in quattro anni”

Sito Ufficiale Associazione Gianluca Congiusta onlus


“Noi, così soli senza Gianluca”
Incontro con Mario Congiusta e la famiglia del giovane ucciso dalla ‘ndrangheta
Nella foto: Roberta ed Alessandra le sorelle di Gianluca
Roberta, sorella di Gianluca:
“Vorrei fuggire da
Locri, ma lotto al fianco di mio padre”
Mamma Donatella:
“ E’ un dolore troppo grande, ma un giorno gli promisi di essere sempre forte”
di VALERIO GIACOIA
E’ DESERTO il cimitero di Siderno in questo pomeriggio piovoso, dove il mare all’orizzonte si gonfia tingendosi sulla riva di giallo e di nero.
“Gianluca, ricordi di quando ti ho chiesto se potevo fare un giro sulla tua canoa? Tu mi hai risposto: e come no!”. Forse non se l’è sentita di aggiungere altro, se non la nostalgia per quel gran regalo, un bel giro in canoa, la piccola che ha lasciato questo messaggio in uno dei grandi raccoglitori con la copertina azzurra, lasciata dai Congiusta nella cappella di famiglia.


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Avevo lanciato un seme
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Sorella mafia e fratello borghese
IL MAGISTRATO NICOLA GRATTERI
L’intervista rilasciata dal magistrato antimafia Nicola Gratteri sul quotidiano
Calabria Ora è una delle poche occasioni in cui i cittadini, il mondo del lavoro,
i politici, avrebbero l’opportunità di recitare un mea culpa certosino.


Il procuratore della Dna, Piero Grasso, ha fatto chiarezza. Per mesi questa testata ha proposto il dato giornalistico dei consiglieri inquisiti. Erano 24. Nel frattempo sono cresciuti. Continua a leggere
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Da calabria ora
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La potenza economica della ‘ndrangheta; la debolezza della politica e della magistratura; l’alto numero di indagati che siedono in Consiglio regionale; l’incoerenza delle risposte dello Stato ; la necessità di un coordinamento investigativo reale.
Dopo 596 giorni dall’omicidio di Gianluca avevamo pensato che il tanto gratuito dire e giudicare, spesso a sproposito, fosse terminato. Oggi tutti sanno (prima tanti sapevano e nessuno parlava) cosa era giusto che Gianluca facesse.Se era giusto denunciare o se fosse stato meglio “farsi i fatti suoi”.
Tutti giudicano il suo comportamento.
La rabbia di Mario Congiusta.
Il Gioco al massacro ha deciso di non accettarlo più.Ieri notte,come spesso accade,si è messo davanti al computer,e ha deciso di scrivere l'ennesima nota ufficiale da quando il figlio è stato ucciso barbaramente.
Sono passati cinquecentovavatasei giorni e Mario Congiusta,padre do Gianluca,non accetta il mondo di illazioni che sotterraneamente si fanno sul conto del figlio.
L'incipit del suo documento è essenziale,ma contiene l'urlo disperato e represso di un padre che,dopo aver visto il figlio morto in un'autovettura,non accetta e non ha alcuna voglia di accettare le stigmatizzazioni di maniera.