“Non toccate più Gianluca”

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Tutti giudicano il suo comportamento.
La rabbia di Mario Congiusta.

Il Gioco al massacro ha deciso di non accettarlo più.Ieri notte,come spesso  accade,si è messo davanti al computer,e ha deciso di scrivere l'ennesima nota ufficiale da quando il figlio è stato ucciso barbaramente.

 Sono passati cinquecentovavatasei giorni e Mario Congiusta,padre do Gianluca,non accetta il mondo di illazioni che sotterraneamente si fanno sul conto del figlio.

L'incipit del suo documento è essenziale,ma contiene l'urlo disperato e represso di un padre che,dopo aver visto il figlio morto in un'autovettura,non accetta e non ha alcuna voglia di accettare le stigmatizzazioni di maniera.

 

 

Dopo 596 giorni dall’omicidio di Gianluca ,scrive Mario Congiusta, avevamo pensato che il tanto gratuito dire e giudicare, spesso a sproposito, fosse terminato. Oggi tutti sanno (prima tanti sapevano e nessuno parlava) cosa era giusto che Gianluca facesse.Se era giusto denunciare o se fosse stato meglio “farsi i fatti suoi”.

Solo per amor di verità rientriamo, brevemente nel merito, per andare un po’ indietro nel tempo:

 

  1. Ad un’auto bruciata è seguita una regolare denuncia.
  2. A dei colpi di pistola contro la porta della nostra abitazione è seguita una regolare denuncia.
  3. Ad una volpe morta con tutti i segni dell’impiccagione è seguita regolare denuncia.
  4. Alla prima rapina a mano armata è seguita regolare denuncia.
  5. Alla seconda rapina a mano armata è seguita regolare denuncia.
  6. Alla terza rapina a mano armata è seguita regolare denuncia.
  7. Alla richiesta di “pizzo” e relativo rifiuto è seguita regolare denuncia.
  8. Al furto di un’auto è seguita regolare denuncia.

(Alcune delle denunce di cui sopra hanno portato ad individuare i responsabili).

      Se la famiglia Congiusta doveva denunciare di più vogliate scusarci se abbiamo      denunciato poco.

Non tocca a noi dire cos’è la morale ma ci sia consentito dire, cosa secondo noi potrebbe o dovrebbe essere.

“La morale potrebbe essere, la legge naturale, universale ed eterna che guida ogni uomo intelligente e libero.Essa ci dovrebbe fare apprendere i nostri doveri e l’uso ragionato dei nostri diritti; e si rivolge ai più puri sentimenti del cuore per assicurare il trionfo della Verità e della Giustizia”.

E’ con questo spirito che nasce la Fondazione Gianluca Congiusta, con lo spirito della ricerca continua della Verità e della Giustizia per tutte le vittime innocenti.

Congiusta,più volte nei suoi comunicati usa un termine che suona quasi come una promessa e al tempo stesso un chiarimento:l’attività della fondazione,il suo impegno personale continuanosenza se e senza ma. L’imprenditore è convinto che sia questo il modo migliore per onorare “in modo degno e duraturo” la memoria del figlio, ma anche degli onesti, compressi dalla violenza omicida.

Anche in questa occasione,Congiusta ribadisce che “La fondazione è e sarà indipendente da ogni centro di potere, ideologie o interessi di fazioni, opererà al di sopra degli schieramenti, al di la di bandiere e colori e perseguirà denominatori comuni nell’interesse della Società”,perchè farà propria la difesa dei valori democratici, su cui si basa la nostra Costituzione, con il conseguente rispetto delle regole e della Dignità Umana.

“E’ con questi principi che continueremo la nostra piccolissima opera, accanto a chi questi principi vorrà condividere.
Forse se fossimo un po’ meno moralisti e un po’ più “denuncianti” aiuteremmo Magistrati ed Inquirenti.
Aiuteremmo Magistrati che si sono privati della cosa più Preziosa che abbiamo,
la Libertà.
Aiuteremmo le Forze dell’Ordine che ogni giorno, per noi, rischiano la Vita”.

Enzo Romeo

Articolo tratto da "calabria ora" di Domenica 4 febbraio 2007