Ucciso genero boss Alvaro

'Ndrangheta: ucciso genero boss Alvaro

In un agguato a Sinopoli (Reggio Calabria)

 

(ANSA) – SINOPOLI (REGGIO CALABRIA), 28 SET –

 Domenico Cutri', di 36 anni, genero del boss Carmine Alvaro, 55 anni, e' stato ucciso in un agguato a Sinopoli. L'uomo e' stato raggiunto da due colpi di arma da fuoco ed e' morto in ospedale. Carmine Alvaro, il suocero di Cutri', fu arrestato nel luglio 2005 dopo un lungo periodo di latitanza e al momento della cattura era inserito tra i trenta latitanti piu' pericolosi. Non e' certo che l'omicidio odierno sia da collegare all'attivita' della cosca. 

Omicidio ad Acri. Natale Sposato freddato da due colpi di fucile

Omicidio ad Acri. Natale Sposato freddato da due colpi di fucile

acri – L’hanno atteso sotto casa per saldare il “conto”. Un litigio, un diverbio o forse un torto. Chissà. Natale Sposato è scivolato nella tomba a soli 35 anni trascinandosi dietro quel suo inconfessabile segreto. Era disoccupato e viveva d’espedienti ma non sapeva far male e, soprattutto, non aveva legami con la criminalità che nella sua Acri traffica, principalmente, in stupefacenti. Eppure l’hanno ammazzato come un delinquente, davanti alla porta di casa. Con due fucilate sparate mentre cercava di fuggire. Leggi il resto

La ‘ndrangheta colpisce ancora nel milanese.

La vittima è Cataldo Aloisio, 34 anni. Forse contro di lui una vendetta trasversale
A luglio nella stessa zona un altro omicidio legato alla mafia calabrese

MILANO – La 'ndrangheta colpisce ancora nel milanese. Oggi è stato ucciso Cataldo Aloisio, 34 anni, arrestato nel 2000 perchè ritenuto vicino alla 'ndrina di Cirò Marina. L'uomo era il genero del boss Giuseppe Farao, attualmente detenuto. Il suo corpo è stato trovato, questa mattina, nella campagne alla periferia di San Giorgio sul Legnano. I killer gli hanno sparato un colpo di pistola alla nuca. E' il secondo omicidio legato alla mafia calabrese che avviene nell'interland del capoluogo lombardo: il primo risale allo scorso luglio.

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ARRESTATO A PAVIA PASQUALE BARBARO

'NDRANGHETA: ARRESTATO NEL PAVESE PASQUALE BARBARO

 Un altro pregiudicato nascosto a Pavia: ieri sera e' stato arrestato in un albergo appena fuori città Pasquale Barbaro, 47 anni, componente dell'omonima famiglia del clan calabrese di Platì. Il suo arresto segue quelli di Francesco Pelle, 31 anni, esponente della 'ndrangheta calabrese, arrestato la scorsa settimana mentre era ricoverato alla Fondazione Maugeri, e quello di Giuseppe Setola, affiliato al clan dei Casalesi e ritenuto uno degli esecutori dell'agguato di Castelvolturno, in cui furono uccisi sei immigrati, che era stato a Pavia agli arresti domiciliari in aprile per curarsi gli occhi ed era fuggito il 23 aprile scorso.

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LA MAFIA RICICLA CON I GRATTA E VINCI

La mafia ricicla con i "gratta e vinci"

La procura: i clan acquistano i tagliandi vincenti a prezzo maggiorato di Giuliano Foschini Uno dei boss coinvolti nell´operazione Satellite. Pesci piccoli e grandi della famiglia Parisi e Capriati. Tutti appassionati di gioco. E tutti vincenti, almeno sulla carta. La malavita barese sembra aver riscoperto un vecchio sistema per riciclare il denaro sporco: acquistare i biglietti vincenti di Lotto, Superenalotto, Gratta e vinci e scommesse sportivi.

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RADIATO A PALERMO SI ISCRIVE ALL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI LOCRI

Espulso dall'ordine del capoluogo siciliano, risulta essere scritto in Calabria

Radiato a Palermo, legale a Locri

II caso dell'avvocato Salvo condannato per mafia

Di MITA BORGOGNO

 LOCRI – Per dirla con Mario Puzo, l'autore del Padrino, era il "consiglieri" della ma­fia Memi Salvo, l'avvocato col "parrucchino", come lo chia­mava qualche collega palermitano ai tempi d'oro della professione. Prima dell'arre­sto nel 1999 con l'accusa di concorso in associazione mafiosa. Prima dei quattro anni di carcere. Prima della radia­zione dall'albo degli avvocati di Palermo. Ora, dopo aver scontato la pena ed essere stato riabilitato, l'avvocato Domenico Salvo, ha deciso di tornare ad esercitare la pro­fessione, riscrivendosi all'or­dine. Ma non a Palermo, dove non ha neanche presentato domanda, ma a Locri. Alme­no per come riportava la noti­zia il Giornale di Sicilia mer­coledì scorso.

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ndrangheta 14 arresti nel cosentino


L'operazione e' denominata in codice "Terminator"

'Ndrangheta: 14 arresti nel cosentino

Le accuse: appartenenza a un'associazione mafiosa, estorsione e omicidioMilano, 10 set. – Gli uomini della Dia di Catanzaro e Reggio Calabria hanno arrestato 14 mafiosi. Per le persone fermate le accuse sono di omicidio, estorsione, violazione della legge sulle armi commessi con l'aggravante dell'appartenenza ad un'associazione mafiosa. Leggi il resto