Progetto Libera-Don Milani.Gemellaggio tra i ragazzi della locride e del Lazio


Sito Ufficiale Associazione Gianluca Congiusta onlus




La Guardia di Finanza ha segnalato alla Corte dei Conti la cooperativa “Valle del Bonamico”
Frode milionaria a San Luca
Le serre finanziate con i fondi della Comunità europea non sono state ultimate
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di GIOVANNI VERDUCI

Sciopero della fame con staffetta per i migranti


di Matteo Zola

Il treno delle 23.31 proveniente da Roma è in arrivo al binario quattro. La voce gracchiante echeggia nella umida notte ligure. La stazione di Ventimiglia aspetta, in silenzio. Dal treno scendono ottanta migranti, probabilmente di origine tunisina. Erano attesi, già nella notte di lunedì erano arrivate in questo estremo lembo d’Italia altre duecento persone. Sono qui di passaggio, vogliono andare in Francia dove hanno parenti e amici ad attenderli. Ma non possono, perché la Francia ha alzato il muro e li respinge in Italia. Inutili i tentativi di varcare la frontiera: una camionetta della gendarmerie è presto sul posto, li prende e accompagna al di là del confine, di nuovo in Italia. Ma ad ogni respingimento, un nuovo tentativo, scavalcando la massicciata della stazione. Qualcuno sfugge alla fitta rete della polizia francese ma la gran parte resta piantata qui, al valico di San Ludovico. Ventimiglia, la fine del sacco, opposto capo di una strada iniziata a Lampedusa.


Il sangue di Gianluca per il Comune non è un danno
di Roberta Mani
autrice con Roberto Rossi di “Avamposto, nella Calabria dei giornalisti infami”
Gianluca Congiusta trentadue anni, ucciso dalla ndrangheta il 24 maggio del 2005: una raffica di fucile a pallettoni per dimostrare chi comanda nella zona. Una storia fra clan per gli equilibri territoriali tra i Commisso e i Costa. Una storia di solitudine per questa famiglia. Una solitudine che ti colpisce ogni giorno. Arriva anche al bar con guardi veloci, furtivi e…la calabria è bella, c’è il mare, il sole, raccontate questo! Il sindaco? All’epoca era Alessandro Figliomeni. Per il comune ha deciso la non costituzione di parte civile. “Non c’è legittimazione”.

Giacomo Sferlazzo interrompe lo sciopero della fame-Giovanni Maiolo continua

Ieri sera ho terminato lo sciopero della fame, sono stato poco bene e poi oggi dovevo suonare.
Ieri sera ho terminato lo sciopero della fame, sono stato poco bene e poi oggi dovevo suonare.
Con gli assalti frontali, il mio amico fraterno Piergiorgio e i ragazzi dell’Arci abbiamo fatto un Flash-mob davanti al Colosseo, una cosa simbolica, contro la guerra, per i migranti, contro le scelte del governo. Ieri io ho terminato il mio sciopero, ma oggi un mio altro amico fraterno, Giovanni Maiolo di Caulonia, ha cominciato lo sciopero, per i diritti umani universali, che in questo momento vengono calpestati in molte parti del mondo.
Poi camminavo per le strade e mi sono accorto di quanta gente usciva dalle ricevitorie del lotto, delle scommesse, il bingo. Uscivano come da moderne chiese in cui si prega il Dio del nostro tempo, il Dio denaro che è sopra ogni cosa, paga ogni cosa, vince ogni cosa. Poi vedo in tv alcune scene della mia isola, non riesco a crederci, ma collego al volo, Berlusconi santo subito, sì, è proprio la religione del nostro tempo il denaro, infatti lo acclamano, lui dichiara di voler fare guarda caso un casinò, un altro tempio del Dio di cui lui è un dei grandi sacerdoti, non si parla di scuole, non si parla di ospedali, non si parla di infrastrutture per i giovani, ma di templi per il Dio a cui tutti oggi, anche molti dei miei concittadini, si chinano.
Non importa se chi è responsabile di quello che abbiamo vissuto venga ad offenderci con la sua arroganza e le sue battutacce , tanto coi soldi si compra tutto. Allora sempre più rifletto e arrivo ad una conclusione, se essere lampedusano significa applaudire chi ci ha trascinato in una tragedia, significa essere contenti perche si attuano i respingimenti, essere contenti perche si fa un casinò io non sono lampedusano, amo profondamente Lampedusa e vorrei vederla rispettata e non trattata a pesci in faccia, ma non sono lampedusano, perché se anche tutti i migranti andassero via da Lampedusa, se si riuscisse a trovare una via di sviluppo nuova per l’isola (dopo oggi mi sembra difficile) non sarei tranquillo, credo che le immagini delle guerre, le immagini dei migranti trattati come bestie in altre zone d’Italia, non mi farebbero stare bene. Certo troverei una certa serenità che in questi mesi non ho avuto, ma non potrei dire che tutto è risolto.
Oggi i lampedusani sono profondamente divisi e allora oggi più che mai mi sento di appartenere al mondo e a quel popolo fatto di tanti Giovanni che digiunano ,di tanti Piergiorgio che suonano, di tante Alessandra che sono contente quando ride un bambino, di tanti Orlando che trovano gioia nel donare, di tante Pine che lottano e si arrabbiano per la giustizia, di tanti che camminano scalzi, un popolo che ha cittadinanza nel mondo e non ha un prezzo per la sua dignità e non si piega di fronte alla stupidità delle masse e non chiama santo un uomo che è costretto a comprare tutto, anche ciò che non si può comprare. Lampedusa è uno stato d’animo, è una predisposizione alla bellezza, alla natura selvaggia, al suono del vento, al calore di un abbraccio, al sale del mare, è un gabbiano che vola e si perde nell’azzurro e nella gioia del dare.
Giacomo SferlazZO

Da Giovanni Maiolo riceviamo e pubblichiamo
SCIOPERO DELLA FAME per la tutela dei diritti civili

Le politiche messe in atto dal governo italiano nei confronti dei migranti fanno inorridire. Il reato di clandestinità, i lager, i respingimenti verso la Libia di quel pazzo criminale amico di Berlusconi che si chiama Gheddafi ( c’è un solo nome per definire tutto questo ed è BARBARIE) sono state solo l’inizio.


Riflettere sul reinserimento degli ex detenuti nella società: è questo il tema del convegno “Ingresso libero” in programma per sabato 26 marzo alle ore 17 presso il Forte Malatesta di Ascoli Piceno.
L’iniziativa, promossa dall’associazione Betania e dalla Caritas Diocesana, con la collaborazione del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio, vedrà la partecipazione del direttore di Caritas Italiana Don Vittorio Nozza, della direttrice del carcere di Marino del Tronto Lucia Difeliciantonio, dei responsabili di “Prison Fellowship” Marcella Reni e Carlo Paris, di Mario Congiusta dell’associazione “gianlucacongiusta.org”.
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