“Dimenticati.Vittime della ‘ndrangheta”. Storia di donne e uomini assassinati in Calabria

“Dimenticati.Vittime della ‘ndrangheta”. Storia di donne e uomini assassinati in Calabria

29/09/2010, 12:20 a cura di Giuseppe Corasaniti

 

 

In tutte le librerie da OTTOBRE 2010

Un mugnaio con la passione per gli orologi e un testardo assessore comunale, il bassista di un gruppo reggae e un medico con il vezzo della scrittura, un dirigente del Partito comunista che insegna Lettere e un fotografo con un passato da calciatore, un commerciante di auto che non fa lavorare nessuno in nero e un funzionario di banca che chiede garanzie quando concede i prestiti, una professoressa delle scuole medie e uno studente nigeriano che fa il parcheggiatore abusivo… in un Paese normale, queste donne e questi uomini – magistrati, attivisti politici, carabinieri, comuni cittadini e addirittura bambini – rappresenterebbero solo un ordinario spaccato di società civile.

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Riuscita la manifestazione contro la ‘ndrangheta

Riuscita la manifestazione contro la ndrangheta

28 settembre 2010

By Redazione Malitalia

(di Francesca Viscone)

Reggio Calabria. Si sono inchinati davanti alla sede de il Quotidiano della Calabria, i partigiani dell’Anpi, intonando Bella Ciao e riconoscendo così in tutti i giornalisti minacciati il nuovo simbolo della Resistenza. La manifestazione No ’ndrangheta, organizzata dal giornale per esprimere solidarietà ai magistrati che rischiano la vita, ha visto scendere in piazza migliaia di persone. Oltre quarantamila, questa la cifra ufficiale. Che qui vuol dire davvero tanto. Non solo per la tortuosità delle strade (nella città dello stretto sono arrivati autobus persino dai dintorni del Pollino) e l’assenza di autostrada degna di tale nome, ma anche per la rassegnazione e il fatalismo diffuso che spinge sempre molti a credere che le mafie siano invincibili. Chi è venuto voleva soprattutto dire che cambiare è necessario, a cominciare dalle piccole cose. Così un gruppo di ragazzi, decisi a rispondere con un gesto concreto alle minacce di un loro insegnante, convinto che «la cultura mafiosa è la nostra cultura». Così i disabili, i papà con i loro neonati, le nonne con i nipoti, i dipendenti della sanità, le scuole con le rappresentanze ufficiali, i bambini con i palloncini, i familiari delle vittime che hanno aperto il corteo. I genitori di Dodo, dieci anni, ucciso per errore a Crotone, mentre giocava a calcetto, spiegano che partecipare è ormai l’unica cosa che dà un senso alla loro vita. La nonna di Francesco Inzitari, ucciso a 18 anni con 12 colpi di pistola. E Mario Congiusta, il papà di Gianluca, che spiega a un gruppetto di studenti che il governo non può fare a parole la lotta alla mafia e poi lasciare soli gli inquirenti e le forze dell’ordine, perché la lotta la fa sì la gente, ma deve farla anche e soprattutto lo stato.

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Processo Congiusta-Oppedisano sarà sentito in aula

Delitto Congiusta,nell’udienza dell’11 ottobre il collaboratore di giustizia fratellastro di Cordì
Oppedisano sarà sentito in aula
Respinte tutte le richiestedegli avvocati della difesa

di Pasquale Violi

Locri. Il pentito Domenico Oppedisano verrà sentito in aula il prossimo 11 ottobre.


Domenico Oppedisano

Lo ha stabilito la Corte d’Assise di Locri che ha accolto le richieste del  pubblico ministero Antonio De Bernardo. Oppedisano, fratellastro del boss  Salvatore Cordì,assassinato a Siderno il 31 maggio del 2005, ha deciso di collaborare nell’aprile del 2010, quando si presentò alla polizia di Campobasso sostenendo di avere interessanti informazioni per la Dda di Reggio Calabria.

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CINQUANTAMILA CALABRESI SUL CORSO GARIBALDI PER DIRE NO ‘NDRANGHETA

Una fiumana di gente, quasi seicento adesioni, in partenza da Piazzale della Libertà si è snodata nella mattinata del 25 settembre 2010, passando per il Museo Nazionale, Corso Garibaldi per concludersi in piazza Duomo. Un segno di speranza e di voglia di riscatto. Matteo Cosenza, direttore del “Quotidiano della Calabria”, che ha promosso l’iniziativa a Reggio ha detto: “Manifestazione perfettamente riuscita. C’è un pezzo di Calabria, che vuole crescere, che vuole riscattarsi, che vuole conquistare serenità, tranquillità e fiducia nel futuro. Una Calabria che ha bisogno di coraggio e forse da questa manifestazione riuscirà ad averlo” Bambini, adulti ed anziani, donne ed uomini, anche con i pattini a rotelle hanno sfilato sull’arteria principale della città della Fata Morgana. Riferimenti, E adesso ammazzateci tutti, striscioni, contro il potere della criminalità, contro la ndrangheta e contro un sistema che vuole sottomettere il senso di legalità dei calabresi, che rivendicano la voglia di riscatto; assieme a cartelli e magliette colorate contro la ‘ndrangheta. Un segnale di luce in una giornata caratterizzata dalle avvisaglie del maltempo che vuole cancellare il buio che la ‘ndrangheta rappresenta per il territorio e per i calabresi. In marcia, oltre ai rappresentanti politici, ai gonfaloni dei comuni e delle istituzioni, anche cittadini comuni e moltissimi bambini e studenti, identificabili dal simbolo antimafia della gerbera gialla, e provenienti da tutta la Calabria.

No ‘Ndrangheta: in 40mila a Reggio Cosenza: “manifestazione riuscita”

Matteo Cosenza, direttore del “Quotidiano della Calabria” che ha promosso l’iniziativa a Reggio ha detto: “manifestazione perfettamente riuscita” Aggiornamento. Cosenza: “Non disperdere patrimonio”

 

25/09/2010  Un corteo importante quello di oggi a Reggio Calabria, e il primo tra tutti ad esprimere la propria soddisfazione è il direttore del “Quotidiano della Calabria”, Matteo Cosenza: «Ho sentito dire che siamo almeno in quarantamila, ma non sono in grado di fare una stima esatta. Ritengo però che questa manifestazione sia perfettamente riuscita».
«C’è un pezzo di Calabria – ha aggiunto il direttore Cosenza – che vuole crescere, che vuole riscattarsi, che vuole conquistare serenità, tranquillità e fiducia nel futuro. Una Calabria che ha bisogno di coraggio e forse da questa manifestazione riuscirà ad averlo».

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Il tam-tam: tutti a Reggio Calabria

L’APPUNTAMENTO
Il tam-tam: tutti a Reggio Calabria per un sabato anti-‘ndrangheta
Una grande manifestazione dalla parte della magistratura sotto attacco delle cosche. Tutto è partito dal Quotidiano della Calabria, ma giorno dopo giorno…

di GIUSEPPE BALDESSARRO

REGGIO CALABRIA  –  Punta ad essere la più vasta manifestazione contro la ‘ndrangheta mai realizzata in Calabria. Stando alle adesioni ufficiali, sabato prossimo diverse migliaia di persone sfileranno lungo Corso Garibaldi a Reggio Calabria, per solidarizzare con la magistratura reggina e calabrese, sotto assedio da diversi mesi. L’iniziativa, promossa dal “Quotidiano della Calabria”, all’indomani della bomba fatta esplodere davanti al portone di casa del Procuratore generale Salvatore Di Landro, continua a crescere di giorno in giorno. Alimentata dal sostegno di un centinaio di amministrazioni locali, associazioni culturali, ambientaliste e realtà antimafia nazionali e regionali. Tanti anche i circoli politici di tutti i partiti. L’idea di una grande manifestazione per dire “No alla ‘ndrangheta”, lanciata dal direttore del Quotidiano, Matteo Cosenza, è cresciuta grazie alla disponibilità del sindacato calabrese, ma ancor di più per il metodo utilizzato per costruirla. Un percorso “aperto”, fatto di riunioni a cui ha potuto prendere parte chiunque, con proprie idee e proposte. Così dai rappresentanti del mondo del lavoro, a quelli degli industriali, ai commercianti, agli ordini professionali hanno potuto contribuire a quello che Cosenza definisce “un pezzo del percorso, di cui la manifestazione è soltanto una tappa, ma che pensiamo possa e debba andare avanti”.

Siderno (Rc): nota di Oreste Romeo sulle amministrative di Siderno

Siderno (Rc): nota di Oreste Romeo sulle amministrative di Siderno

Ho riservato grande e compiaciuta attenzione ai resoconti di taluni organi di stampa sull’avvicinamento della Citta’ di Siderno alle prossime scadenze elettorali, rinnovo del Consiglio Comunale in primis.



 

Dal corpo di una serie di interessanti articoli, trasparendo la comprensibile curiosità di capire quale sarà il ruolo del nostro Movimento, ho appreso che il Gruppo denominato TRAC, composto da consiglieri ed ex assessori di Siderno (Giuseppe Tavernese, Francesco Rispoli, Giuseppe Ascioti e Antonio Commisso) avrebbe avviato da tempo un dialogo con LISTA SCOPELLITI PRESIDENTE.

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16 storie dall’avamposto Calabria

 

Natale (Fnsi): denunciare e raccontare queste storie è la miglior difesa per i giornalisti

Una strada. Quella che da San Luca conduce al santuario di Polsi. La fatiscenza di quella strada, e l’appalto per sistemarla. Il primo lotto vinto nel 1996 da una ditta di Crotone e il subappalto a un’impresa sanluchese. Soldi, 12 milioni di euro, che scompaiono nel nulla. Nulla ne sa il proprietario della ditta di San Luca, un Nirta incensurato. Nulla si sa di quella crotonese, nel frattempo fallita. La via dei pellegrini devoti che è ancora poco più di una mulattiera.  Una bella storia da raccontare. Per un giornalista. Un giovane corrispondente che, quando può, dà una mano al padre barbiere a Bovalino. Quel giornalista di 23 anni quella storia la racconta, firma il pezzo che esce in pagina, sul Quotidiano della Calabria, il 4 settembre, due giorni dopo il retorico via vai di politici al santuario della “madonna della ‘ndrangheta”. Riti, usi, costumi, tradizione, Osso e Mastrosso. Ma anche, soprattutto, affari, speculazione, ladrocinio di soldi pubblici. Accade così, che in un sabato di settembre, proprio sotto la vetrina del negozio del padre, il giornalista Ferdinando Piccolo trova una busta, cinque pallottole e un messaggio di morte: “la ‘ndrangheta non scherza, continua così e sei un morto che cammina”.

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