Siderno ripudia la ‘ndrangheta. ERA ORA!

Siderno ripudia la ‘ndrangheta. ERA ORA!

Siderno, Comune parte civile nei processi di ‘ndrangheta, soddisfatto Congiusta

Siderno (Reggio Calabria). Un fatto epocale per l’ente oggi guidato da Riccardo Ritorto. «L’inserimento nello Statuto Comunale della Costituzione di Parte Civile nei processi di ‘ndrangheta rappresenta un momento storico per la nostra città, un’inversione di rotta rispetto al passato». Saluta con soddisfazione il provvedimento del civico consesso licenziato nella ultima riunione, il presidente dell’Associazione “Gianluca Congiusta Onlus”, Mario Congiusta. Solo 4 anni fa, nel 2007, il Comune di Siderno non ritenne opportuno costituirsi parte civile nel processo contro la cosca Costa ed il suo capoclan, imputato di associazione di stampo mafioso oltre che dell’omicidio del giovane imprenditore Gianluca Congiusta, figlio dello stesso Mario.

«In una stanza a porte chiuse – scrive oggi il padre del giovane – si decise che il sangue di Gianluca per il Comune di Siderno non era un danno». Questa la falsa motivazione, ricorda ancora papà Mario: “Non c’è legittimazione ad agire in quanto non pare che l’omicidio, seppur deprecabile ed in danno di un cittadino onesto e laborioso, abbia provocato un qualsiasi tipo di danno all’immagine dell’ente”.

Di diverso avviso fu l’Associazione dei Comuni della Locride che si costituì parte Civile insieme alla Regione Calabria, alla Provincia, a Confindustria Calabria, ad Italia dei Valori, all’Associazione “Insieme si può” ed alla famiglia Congiusta. Di diverso avviso fu anche la Corte d’Assise di Locri, che il 18 dicembre 2010, ha condannato gli imputati Costa Tommaso e Curciarello Giuseppe al pagamento dei danni in favore delle costituite parti civili, compreso il Comune di Siderno che dell’Associazione dei Comuni della Locride, ne fa parte.

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“Museo delle migrazioni di Lampedusa”

“Museo delle migrazioni di Lampedusa”

“Museo delle migrazioni di Lampedusa”

Sulle opere con gli oggetti dei migranti e il museo delle migrazioni di Lampedusa.

La prima volta che andai al cimitero delle barche, stavo cercando, come spesso mi capitava fare , qualcosa che mi stupisse , nella spazzatura. Ho sempre avuto una curiosità nei confronti degli oggetti, ricordo i saloni dei miei nonni
pieni di cose nelle credenze, tutti avevano una storia, si trascinavano dietro un ricordo, molti non erano belli, ma esercitavano su di me un fascino particolare, ed erano li da sempre, ogni tanto se ne aggiungeva qualcuno, altri addirittura erano stati del padre o di qualche zio dei miei nonni, tutti erano esposti con molta cura e a me sembravano tutte cose di molto valore.

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Asti, tra accoglienza e rifiuto dei profughi

Asti, tra accoglienza e rifiuto dei profughi

IL CASO

Asti, tra accoglienza e rifiuto dei profughi
“Il referendum? Una cosa folle e ridicola”

In un piccolo paese metà della popolazione si solleva e chiede una consultazione popolare contro l’accoglienza a tre famiglie di stranieri. Il sindaco: “E’ inaccettabile decidere di non ospitare chi ha chiesto asilo politico”. Intanto 11 famiglie africane residenti nell’Astigiano chiedono di accogliere dei somali arrivati a Lampedusa

di RAFFAELLA COSENTINO

ASTI – I piemontesi di Settime D’Asti, un borgo in collina di 600 anime, non vogliono fare come i calabresi di Riace, il paesino della locride noto in tutto il mondo per  aver dato ai rifugiati le case lasciate vuote dagli emigranti.

Settime si è spaccata in due su un progetto del Sistema di protezione per richiedenti asilo (Sprar) voluto dal sindaco Guido Rosina che prevede di dare alloggio e lavoro a tre famiglie di profughi, 15 persone in tutto. In  272 si sono schierati contro, firmando una petizione e chiedendo un referendum, appoggiati da tre consiglieri comunali su 12.

 

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Liguria, l’ombra di Gomorra fino a Ventimiglia

Liguria, l’ombra di Gomorra fino a Ventimiglia

Un altro comune del Ponente rischia lo scioglimento. Una relazione dei carabinieri denuncia infiltrazioni criminali. Il prefetto di Imperia: “Tutto da valutare”. Dopo lo scioglimento di Bordighera e l’arresto del presidente del tribunale di Imperia ora è allarme


Genova – E pensare che fino a qualche tempo fa, la Riviera del Ponente Ligure era conosciuta per essere un posto tranquillo, un luogo di villeggiatura che gli anziani sceglievano per passare l’inverno e dove le questioni politiche e cittadine che tenevano banco vertevano sull’opportunità o meno di rifare la passeggiata a mare. Beghe di paese, o poco più. Nulla che meritasse di uscire dalle cronache dei giornali locali. Invece. Invece ora succede che da un paio di mesi a questa parte pare che il Ponente sia diventato la «Gomorra della Liguria», il posto dove mafia e ’ndrangheta ha messo radici e creato una rete che si è infiltrata nelle maglie della politica, della giustizia e della vita pubblica.

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Mafia e ‘ndrangheta spiegate ai giovani. Da Ilda Boccassini

Mafia e ‘ndrangheta spiegate ai giovani. Da Ilda Boccassini

Mafia e ‘ndrangheta spiegate ai giovani. Da Ilda Boccassini

di Marika Demaria

«L’Italia ha la migliore normativa antimafia invidiata da molti altri Paesi, specie dagli Stati Uniti». Così Ilda Boccassini, Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Milano, ha esordito davanti alle 500 persone presenti ieri, mercoledì 4, nell’aula della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi del capoluogo lombardo. Centinaia di persone che hanno accolto il pm con un lungo e accorato applauso; moltissimi i giovani presenti, affascinati dal magistrato carismatico che ha fatto della lotta alla criminalità organizzata il fulcro della propria carriera. Una professione «che ho scelto ma che, credetemi, comporta tanti, tanti sacrifici. Io ho sempre cercato di svolgerla al meglio, con professionalità e rigore, senza farmi condizionare dal senso comune della collettività, com’è giusto che accada in magistratura. Perché altrimenti si assisterebbe alla mancanza della democrazia».

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‘Ndranghetown sabato prossimo di scena nella locride

‘Ndranghetown sabato prossimo di scena nella locride

’NDRANGHETOWN, il fantanoir di Paola Bottero che ha inaugurato la collana “Inchiostro Rosso” della casa editrice milanese AGENZIA X, è andato in ristampa dopo meno di un mese dall’uscita in tutte le librerie nazionali. Nel frattempo continuano le presentazioni in Calabria e fuori Calabria.

Il prossimo appuntamento è per sabato 30 aprile, alle ore 17:30, al Blue Dahlia (via XX settembre 33/35) di Marina di Gioiosa Ionica (RC), in un misto di visual e reading in cui il cemento delle storie “impilonate” nei capitoli centrali del romanzo, raccontate da Paola Bottero, si materializzerà nel cemento delle sculture “impilonate” di Francesco Misuraca. Oltre allo scultore e alla scrittrice, partendo dalle installazioni della mostra, la moderatrice Sandra Tuzza, giornalista, e Mario Congiusta, Presidente dell’Associazione Gianluca Congiusta onlus, esploreranno con i presenti le storie annegate nel cemento cartaceo e in quello reale. Oltre la fantasia, dentro l’orrore e la violenza, per combattere, raccontandola, ogni forma di mafia.

Dal dicembre 2108 del quattordicesimo capitolo di ‘NDRANGHETOWN:
“Ancora cemento. Silvio non ne poteva più di sentir parlare di cemento. Non era possibile che quel ponte vivesse di vita propria, animato da chi lo aveva dovuto accettare come tomba.
Bare, cimiteri. Concetti asettici come tanti altri appartenuti ai secoli precedenti. Il bambino non sapeva parlare di morte. Sapeva che l’organizzazione, quando decideva che era giunta l’ora del fine-vita, si occupava di ogni cosa. Prelevava il morituro e pensava a tutto, compreso lo smaltimento del cadavere. Del resto l’onorata Società delle Due Sponde si occupava da sempre di sparizione di cadaveri e di smaltimento rifiuti. Nel ventesimo e nella prima metà del ventunesimo secolo si era arricchita e potenziata anche grazie alle scorie tossiche e al trattamento dei solidi urbani, core business affiancati ai soliti traffici di droga, armi e prostituzione.
I corpi diventano cadaveri con estrema facilità. Basta sbagliare qualc
osa nella programmazione. O, molto più spesso, programmare direttamente in anticipo il fine-vita.”

La resistenza alle nuove dittature

La resistenza alle nuove dittature

La resistenza
alle nuove
dittature

Mario Congiusta si aggiudica il Valsusa Filmfest
Riconoscimento destinato alle realtà impegnate a difendere e tutelare i diritti dell’umanità


SIDERNO (RC) «Per aver lottato in un contesto difficile alla ricerca della verità»: questa la motivazione essenziale quanto esaustiva con cui è stato assegnato a Mario Congiusta il premio Bruno Carli al Valsusa Filmfest 2011.

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