‘Ndranghetown sabato prossimo di scena nella locride

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‘Ndranghetown sabato prossimo di scena nella locride

’NDRANGHETOWN, il fantanoir di Paola Bottero che ha inaugurato la collana “Inchiostro Rosso” della casa editrice milanese AGENZIA X, è andato in ristampa dopo meno di un mese dall’uscita in tutte le librerie nazionali. Nel frattempo continuano le presentazioni in Calabria e fuori Calabria.

Il prossimo appuntamento è per sabato 30 aprile, alle ore 17:30, al Blue Dahlia (via XX settembre 33/35) di Marina di Gioiosa Ionica (RC), in un misto di visual e reading in cui il cemento delle storie “impilonate” nei capitoli centrali del romanzo, raccontate da Paola Bottero, si materializzerà nel cemento delle sculture “impilonate” di Francesco Misuraca. Oltre allo scultore e alla scrittrice, partendo dalle installazioni della mostra, la moderatrice Sandra Tuzza, giornalista, e Mario Congiusta, Presidente dell’Associazione Gianluca Congiusta onlus, esploreranno con i presenti le storie annegate nel cemento cartaceo e in quello reale. Oltre la fantasia, dentro l’orrore e la violenza, per combattere, raccontandola, ogni forma di mafia.

Dal dicembre 2108 del quattordicesimo capitolo di ‘NDRANGHETOWN:
“Ancora cemento. Silvio non ne poteva più di sentir parlare di cemento. Non era possibile che quel ponte vivesse di vita propria, animato da chi lo aveva dovuto accettare come tomba.
Bare, cimiteri. Concetti asettici come tanti altri appartenuti ai secoli precedenti. Il bambino non sapeva parlare di morte. Sapeva che l’organizzazione, quando decideva che era giunta l’ora del fine-vita, si occupava di ogni cosa. Prelevava il morituro e pensava a tutto, compreso lo smaltimento del cadavere. Del resto l’onorata Società delle Due Sponde si occupava da sempre di sparizione di cadaveri e di smaltimento rifiuti. Nel ventesimo e nella prima metà del ventunesimo secolo si era arricchita e potenziata anche grazie alle scorie tossiche e al trattamento dei solidi urbani, core business affiancati ai soliti traffici di droga, armi e prostituzione.
I corpi diventano cadaveri con estrema facilità. Basta sbagliare qualc
osa nella programmazione. O, molto più spesso, programmare direttamente in anticipo il fine-vita.”