Mosaico dei giorni-NAPADID

Mosaico dei giorni-NAPADID

Mosaico dei giorni
5 ottobre 2009
di Tonio Dell’Olio

Napadid
La mia amica iraniana mi riferisce che nelle ultime telefonate parenti e amici iraniani sono stati molto vaghi e hanno preferito glissare su alcune domande. Segno evidente della preoccupazione d’essere ascoltati da altre persone e che questo è sommamente rischioso.

Le dittature hanno tutte lo stesso tanfo di chiuso. Il medesimo odore di morte.

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Certezza della pena, Di Pietro sostiene la petizione di Mario Congiusta

Certezza della pena, Di Pietro sostiene la petizione di Mario Congiusta

Siderno. Di Pietro scrive al padre della vittima di mafia

Certezza della pena, Italia dei Valori sostiene la petizione di Congiusta
di Pasquale Violi

La detenzione non si può riconoscere come vendetta dello Stato, ma come giusta punizione per un reato commesso, con lo spiraglio dell’ opportunità di una rieducazione per chi sconta la pena. E’ questo un punto su cui si sono trovati d’accordo Mario Congiusta, il papà di Gianluca, giovane imprenditore ucciso dalla ‘ndrangheta nel maggio del 2005, e il leader dell’ Italia dei Valori Antonino Di Pietro, in uno scambio di missive che ha avuto come unico tema la petizione sulla certezza della pena che Congiusta ha lanciato online dalle pagine del sito firmiamo.it e che è già arrivata a sfiorare le mille e duecento adesioni.

Antonio Di Pietro non ha perso tempo nel rispondere alla sollecitazione di Mario Congiusta ed ha garantito la sua piena adesione alla petizione popolare: << Non posso che apprezzare la petizione popolare ex art. 50 della Costituzione “Certezza della pena” – scrive Di Pietro nella sua lettera – anche perché contiene molte delle proposte presentate dall’ Italia dei Valori in materia.

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Vittoria calcistica dedicata a presunto boss

Vittoria calcistica dedicata a presunto boss

di Dora Quaranta

Agrigento. Ha destato un coro di polemiche la dichiarazione del presidente dell’Akragas calcio rilasciata ieri in conferenza stampa.

Dopo la partita vinta ieri per cinque a zero dall’Akragas contro lo Sporting Arenella nel campionato di Eccellenza, Gioacchino Sferrazza, patron della squadra agrigentina, ai giornalisti ha detto: “Vorrei dedicare la vittoria all’amico fraterno Nicola Ribisi”. Ribisi, 29 anni, titolare di un supermercato, è finito in manette il 17 settembre scorso perché ritenuto capo mafia di Palma di Montechiaro.  

 

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Locri, ubriaco investe e uccide 2 minori

Locri, ubriaco investe e uccide 2 minori

Locri, ubriaco investe e uccide 2 minori

Due ragazzi di 17 anni sono morti in un terribile incidente stradale avvenuto nella notte a Locri.

 

Sembra che avessero appena finito di giocare una partitella a calcetto. Uno dei due militava nel Moschetta. L’alcool sarebbe stata la causa principale della tragedia . Le indagini come di consueto vengono tuttavia orientate a 360°. Anche per evitare di trarre conclusione frettolose o peggio fuorvianti. Nessuna pista, quale causale del disastro, viene scartata a priori. I segugi dell’arma stanno valutando anche altre ipotesi.Si valuta la posizione dell’investitore. Per verificare se risponda al vero che abbia precedenti o meno per associazione mafioso e droga.

Un uomo su un Porsche Cayenne li ha investiti mentre viaggiavano a bordo di uno scooter. Dalle prime indagini sembra che entrambi i ragazzini portassero il casco ma l’impatto è stato di una violenza inaudita.

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Caulonia: Sindaco, Lega a capo di un’onda devastante

Caulonia: Sindaco, Lega a capo di un’onda devastante

Caulonia (RC). “Si vorrebbe condurre il nostro Paese all’interno d’un specie di faida paesana in cui la Lega rappresenta la testa di ponte, ma dietro c’é un onda devastante che rischia di travolgere tutto”. Lo afferma il sindaco di Caulonia, Ilario Ammendolia, in relazione alla decisione del sindaco leghista di Ponteranica (Bergamo) di revocare l’intitolazione della biblioteca a Peppino Impastato.

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Tagliato l’albero per Impastato a Bergamo marcia di protesta

Tagliato l’albero per Impastato a Bergamo marcia di protesta

Dopo la decisione dell’amministrazione leghista di rimuovere la targa della biblioteca
qualcuno ha anche divelto l’ulivo piantato nel 2008 per ricordare la vittima della mafia

Tagliato l’albero per Impastato
a Bergamo marcia di protesta

Circa settemila persone alla manifestazione a Ponteranica
Il fratello di Peppino, Giovanni: “Azioni fasciste e razziste”
di GIULIANA UBBIALI

BERGAMO – Prima la targa che gli intitola la biblioteca, poi l’ulivo piantato quel 3 giugno del 2008 quando Ponteranica, comune alle porte di Bergamo, decide di ricordare anche così Peppino Impastato, vittima della mafia.

Dopo che l’amministrazione leghista neoeletta ha deciso di togliere il suo nome alzando un polverone di polemiche culminato ieri con una protesta pacifica con migliaia di persone, lo sfregio.
L’albero che aveva messo radici nel prato del BoPo, la bocciofila del paese dove accanto ai campi in sabbia si organizzano mostre e concerti, è stato tagliato. Il blitz è di venerdì notte, la mano è ignota ma ha lasciato un biglietto irridente appeso alla sagoma di un piccolo pino: “Mé ché öle ü paghér”, “Io qui voglio un pino”.

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AGENDA ROSSA

AGENDA ROSSA

‘Agenda Rossa’

Roma – sabato 26 giugno, siamo in piazza Bocca della Verità. Sono le 15:30 quando ha inizio la manifestazione dell’‘Agenda Rossa’ voluta da Salvatore Borsellino. Quando si dice: la voglia di giustizia! Simbolica la scelta del luogo di partenza. Tutti con in mano un quaderno, un libro o un foglio rigorosamente  rossi: come la rabbia di chi vuole giustizia, come il sangue di Paolo Borsellino e le tante vittime di mafia. In marcia tra le strade della Capitale per richiamare l’attenzione sull’immediata necessità di far luce lì dove troppe verità, legate alla’omicidio del magistrato, si sono eclissate. In prima fila, tra gli altri, anche: Luigi De Magistris, Gioccahino Genchi, Antonio Di Pietro.

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Calabria-Caulonia , clandestini trovati sulla costa

Calabria-Caulonia , clandestini trovati sulla costa

 

ANSA-CAULONIA (REGGIO CALABRIA) – Potrebbero essere stati trasportati da un camion e non da un’imbarcazione, i 19 immigrati trovati stamani lungo la statale 106 a Caulonia, nel Reggino. A far propendere per questa ipotesi, dopo la prima versione fornita dagli stessi immigrati di uno sbarco da una grande nave, un disegno realizzato da uno dei clandestini che sul foglio ha vergato la figura di un camion.

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