“La mia generazione ha perso”

Da “La mia generazione ha perso” (2001)

“Il potere dei più buoni” (G.Gaber)

La mia vita di ogni giorno è preoccuparmi di ciò che ho intorno…
sono sensibile ed umano probabilmente sono il più buono…
ho dentro il cuore un affetto vero per i bambini del mondo intero…
ogni tragedia nazionale è il mio terreno naturale….
perché dovunque c’è sofferenza sento la voce della mia coscienza…

Penso ad un popolo multirazziale ad uno stato molto solidale…
che stanzi fondi in abbondanza perché il mio motto è l’accoglienza…
penso al problema degli albanesi, dei marocchini, dei senegalesi…
bisogna dare appartamenti ai clandestini e anche ai parenti…
e per gli zingari degli albergoni coi frigobar e le televisioni…

È il potere dei più buoni…
è il potere dei più buoni…
son già iscritto a più di mille associazioni…
è il potere dei più buoni…
ed organizzo dovunque manifestazioni…

È il potere dei più buoni…
è il potere dei più buoni…
è il potere… dei più buoni…

La mia vita di ogni giorno è preoccuparmi di ciò che ho intorno…
ho una passione travolgente per gli animali e per l’ambiente…
penso alle vipere sempre più rare ed anche al rispetto per le zanzare…
in questi tempi così immorali io penso agli habitat naturali…
penso alla cosa più importante che è abbracciare le piante…

Penso al recupero dei criminali, delle puttane e dei transessuali…
penso allo stress degli alluvionati, al tempo libero dei carcerati…
penso alle nuove povertà che danno molta visibilità…
penso che è bello sentirsi buoni usando i soldi degli italiani…

È il potere dei più buoni…
è il potere dei più buoni…
costruito sulle tragedie e sulle frustrazioni…
è il potere dei più buoni…
che un domani può venir buono per le elezioni…

È il potere dei più buoni…
è il potere dei più buoni…
è il potere… dei più buoni…

Riuscita la manifestazione contro la ‘ndrangheta

Riuscita la manifestazione contro la ndrangheta

28 settembre 2010

By Redazione Malitalia

(di Francesca Viscone)

Reggio Calabria. Si sono inchinati davanti alla sede de il Quotidiano della Calabria, i partigiani dell’Anpi, intonando Bella Ciao e riconoscendo così in tutti i giornalisti minacciati il nuovo simbolo della Resistenza. La manifestazione No ’ndrangheta, organizzata dal giornale per esprimere solidarietà ai magistrati che rischiano la vita, ha visto scendere in piazza migliaia di persone. Oltre quarantamila, questa la cifra ufficiale. Che qui vuol dire davvero tanto. Non solo per la tortuosità delle strade (nella città dello stretto sono arrivati autobus persino dai dintorni del Pollino) e l’assenza di autostrada degna di tale nome, ma anche per la rassegnazione e il fatalismo diffuso che spinge sempre molti a credere che le mafie siano invincibili. Chi è venuto voleva soprattutto dire che cambiare è necessario, a cominciare dalle piccole cose. Così un gruppo di ragazzi, decisi a rispondere con un gesto concreto alle minacce di un loro insegnante, convinto che «la cultura mafiosa è la nostra cultura». Così i disabili, i papà con i loro neonati, le nonne con i nipoti, i dipendenti della sanità, le scuole con le rappresentanze ufficiali, i bambini con i palloncini, i familiari delle vittime che hanno aperto il corteo. I genitori di Dodo, dieci anni, ucciso per errore a Crotone, mentre giocava a calcetto, spiegano che partecipare è ormai l’unica cosa che dà un senso alla loro vita. La nonna di Francesco Inzitari, ucciso a 18 anni con 12 colpi di pistola. E Mario Congiusta, il papà di Gianluca, che spiega a un gruppetto di studenti che il governo non può fare a parole la lotta alla mafia e poi lasciare soli gli inquirenti e le forze dell’ordine, perché la lotta la fa sì la gente, ma deve farla anche e soprattutto lo stato.

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CINQUANTAMILA CALABRESI SUL CORSO GARIBALDI PER DIRE NO ‘NDRANGHETA

Una fiumana di gente, quasi seicento adesioni, in partenza da Piazzale della Libertà si è snodata nella mattinata del 25 settembre 2010, passando per il Museo Nazionale, Corso Garibaldi per concludersi in piazza Duomo. Un segno di speranza e di voglia di riscatto. Matteo Cosenza, direttore del “Quotidiano della Calabria”, che ha promosso l’iniziativa a Reggio ha detto: “Manifestazione perfettamente riuscita. C’è un pezzo di Calabria, che vuole crescere, che vuole riscattarsi, che vuole conquistare serenità, tranquillità e fiducia nel futuro. Una Calabria che ha bisogno di coraggio e forse da questa manifestazione riuscirà ad averlo” Bambini, adulti ed anziani, donne ed uomini, anche con i pattini a rotelle hanno sfilato sull’arteria principale della città della Fata Morgana. Riferimenti, E adesso ammazzateci tutti, striscioni, contro il potere della criminalità, contro la ndrangheta e contro un sistema che vuole sottomettere il senso di legalità dei calabresi, che rivendicano la voglia di riscatto; assieme a cartelli e magliette colorate contro la ‘ndrangheta. Un segnale di luce in una giornata caratterizzata dalle avvisaglie del maltempo che vuole cancellare il buio che la ‘ndrangheta rappresenta per il territorio e per i calabresi. In marcia, oltre ai rappresentanti politici, ai gonfaloni dei comuni e delle istituzioni, anche cittadini comuni e moltissimi bambini e studenti, identificabili dal simbolo antimafia della gerbera gialla, e provenienti da tutta la Calabria.

Cancelliamo il simbolo leghista con le nostre firme

Il ‘Sole delle Alpi’ non è un’immagine della cultura locale, ma un vero e proprio marchio di partito, depositato dagli editori della Padania nel 1998 e registrato nel 2001 dall’Ufficio Italiano Brevetti

 

Ci prendono in giro. Il sindaco di Adro Oscar Lancini e il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini vogliono farci credere che il simbolo che tappezza il ‘polo scolastico Gianfranco Miglio’ sia un innocente retaggio della cultura e della storia della Lombardia.

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Omicidio Rombolà, consiglio comunale a Soverato: ‘ci costituiremo parte civile’

Omicidio Rombolà, consiglio comunale a Soverato: ‘ci costituiremo parte civile’

”Più sicurezza per Soverato’! E’ quanto chiede il sindaco Raffaele Mancini all’indomani dell’ultimo efferato episodio che ha macchiato di sangue le spiagge della perla dello Jonio. L’omicidio Rombolà ha riportato alla luce l’emergenza sicurezza, in verità mai sopita, nella cittadina che si è risvegliata in un clima di unanime sdegno, ma anche di preoccupazione per l’immediato futuro. Mercoledì scorso si è svolto un consiglio comunale straordinario e urgente, aperto al pubblico, in cui si sono affrontate le problematiche legate ai ripetuti episodi criminali e le possibili soluzioni da adottare per ripristinare uno stato di ordinaria amministrazione. I punti che il Comune di Soverato ha determinato come assolute priorità sono stati riassunti in un documento e letti al pubblico.

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Nasce il Movimento Politico “Siderno Libera”

Nasceil Movimento Politico “SIDERNO LIBERA”


MANIFESTO POLITICO
‘SIDERNO LIBERA’
Premessa
II movimento “Siderno Libera” è una iniziativa di rilancio della politica che mette al centro la tutela dei diritti dei cittadini e la valorizzazione della partecipazione civica nella prospettiva di contribuire alla nascita di nuovi soggetti politici nella democrazia e nel totale rispetto della legalità, contrastando la prevaricazione e la violenza, verso chiunque esercitata ed indipendentemente dalla loro nazione, religione, sesso, o colore della pelle.
“Siderno Libera” nasce per testimoniare la politica come impegno verso la collettività e non, come la storia recente ci ha dimostrato, uno strumento per perseguire interessi particolari e personali.    
“Siderno Libera”ha un proprio ruolo di movimento politico, le cui decisioni od azioni saranno sempre autonome e mai legate alle decisioni di alcun partito in particolare, pur riconoscendo il valore ed il contributo ideale che ne deriva dalla presenza tra i promotori di soggetti che si ispirano alla più nobile tradizione politica che ne caratterizza il percorso verso quei valori di Giustizia sociale e pari opportunità che ad ogni individuo deve essere riconosciuta.
Il Contesto
Siderno si trova frenata da una interminabile transizione politica, che vede ancora oggi un sistema bloccato dal peso di un ceto politico pervasivo ed autoreferenziale, troppo spesso inefficiente, e di categorie chiuse nella difesa dei propri privilegi.
L’Ultimo governo é stato di fatto incapace di fare fronte ai gravi problemi del paese, invece di creare quelle condizioni di pari dignità e pari opportunità sancite dalla Costituzione nel rispetto della dignità umana, si è prodigato ad occupare tutti gli spazi della vita pubblica, facendo assurgere a valore l’appartenenza. Così facendo, ha ostacolato il pieno  sviluppo di due risorse fondamentali per la crescita del paese: la libertà dei cittadini e la valorizzazione dei giovani. Ripiegate su se stesse, queste classi dirigenti hanno diffidato della società civile e non ne hanno, di fatto, riconosciuto la capacità di costruire modelli rinnovati di partecipazione e di intervento nella cosa pubblica.

Le Finalità
“Siderno Libera” ritiene indispensabile ripristinare i confini costituzionali della politica, la quale deve tornare a svolgere, con grande senso di responsabilità ed altruismo, il proprio ruolo al sevizio di una crescita collettiva assicurando spazi e strumenti di partecipazione decisionali condivisi. “Siderno Libera” lavorerà insieme alle energie sane ed alle forze progressiste della città per costruire una proposta di governo avanzata, nel rispetto del territorio, dell’ambiente, della salute pubblica, valorizzando tutte quelle iniziative che possono creare opportunità di lavoro nel rispetto delle vocazioni naturali e dell’interesse pubblico.
Questa iniziativa politica, quindi, si caratterizza come leva civica di ispirazione progressista, per la costruzione di una nuova classe dirigente, fatta di giovani, perché loro è il futuro ma anche il presente.
“Siderno Libera”vuole essere uno strumento di partecipazione e di controllo nella vita pubblica della città, offrendosi come strumento di partecipazione reale senza confini o preclusioni ideologiche. Esprime la propria disponibilità a collaborare con tutti coloro che abbiano finalità condivise quali, per esempio, il rifiuto totale della privatizzazione dei servizi pubblici in particolare quello dell’acqua. Essendo la Legalità e la Giustizia Sociale la base dei principi che ispira il movimento non saranno accettate adesioni in contrasto con gli stessi. Siamo convinti che, i nostri sono obiettivi ambiziosi ma non irrealistici, per questo chiediamo ai cittadini sidernesi di aderire e far diventare ” Siderno Libera” lo strumento per l’ emancipazione della nostra città.                                                                             
Siderno 17 luglio 2010

PRIMI FIRMATARI

DAMOCLE ARGIRO’
ALBANESE SALVATORE
D’AGOSTINO COSIMO
CONGIUSTA MARIO
FAZZOLARI GIUSEPPE
IRACI FRANCESCO
LANZAFAME GIOVANNI
LOMBARDO GIOVANNI
MALGERI BRUNO
MESITI VINCENZO
MINNITI FRANCESCO
MUIA’ ANTONIO
PELLEGRINO COSIMO
SGAMBELLURI ANTONIO
Piero Coluccio

‘Ndrangheta/ In Lombardia prospera con politici e imprenditori


‘Ndrangheta/ In Lombardia prospera con politici e imprenditori
Probabile che da sviluppi indagini emerga il “secondo livello”
Milano, 14 lug. (Apcom) – Oltre che estremamente inquietante, il quadro che emerge dalle carte dell’inchiesta di Milano e Reggio Calabria contro l”ndrangheta, che ha portato ieri all’arresto di quasi 300 persone, è, per quanto riguarda la Lombardia, desolante. Appartenenti alle forze dell’ordine che danno informazioni in cambio di una bella bicicletta nuova, politici che li appoggiano ottenendo una prestigiosa autovettura per portare la famiglia in vacanza, (presunti) uomini d’onore che al telefono si vantano del loro peso criminale. E’ una schematizzazione giornalistica, ma certo l’immagine dell”ndrangheta che emerge dalle tre diverse inchieste che nella loro convergenza hanno generato la maxi-operazione di ieri, non è, per quanto è dato di sapere al momento, quello di mafia finanziaria come in realtà anche quella calabrese è nei fatti. L’arroganza, le parole, i gesti degli arrestati intercettati e filmati dalle forze dell’ordine, ricordano una malavita ancora piuttosto “primitiva”, ancora strutturalmente legata all’uso della violenza, all’usura e alle estorsioni, al controllo del territorio di appartenenza, alla conquista di imprese medio piccole o di entrature nelle opere pubbliche grazie all’appoggio di politici locali.

Non che manchino i giri di soldi per i voti o le classiche cene “politiche” con amministratori anche di un certo peso o i contatti con presunti membri di logge massoniche coperte, ma quello che sembra non essere emerso nelle indagini fin qui condotte (ma è facile immaginarsi nuovi, importanti, sviluppi) è il livello più alto, quello dei “famosi” colletti bianchi che non girano armati ma stanno dietro le scrivanie, che non trafficano in droga ma si occupano di riciclarne i proventi, che non si vedono al Santuario della Madonna di Polsi. Le teste pensanti insomma, non la mafia militare finita in manette in Lombardia. Certo anche la storica infiltrazione attraverso il settore del movimento terra si è estesa ed è penetrata in quasi tutti i principali cantieri lombardi, ospedali e sedi di tribunale comprese, e oggi le ‘ndrine dimostrano di puntare all’edilizia più in generale, compreso il settore immobiliare.

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