Sentito in aula ha detto: «Non ho mai fatto le cose che mi ha chiesto Tommaso»
Tutti i distinguo di Giuseppe Curciarello
LOCRI – «Con Michele Curciarello, mio cugino, non ci sono mai stati ottimi rapporti, ci siamo sempre frequentati poco ».
E’ uno dei passaggi della deposizione di Giuseppe Curciarello, imputato di associazione mafiosa nell’ambito del processo per l’omicidio di Gianluca Congiusta.
«Oggi sono qui per cercare di chiarire la mia posizione – ha detto il teste – io ho scambiato delle lettere con Tommaso Costa, in queste lettere lui mi diceva di fare delle cose, ma io, se guardiamo con attenzione, non ho mai fatto nulla». Per quanto concerne alcune delle missive ricevute da Costa, Curciarello ha detto di non riuscire a spiegarsi neppure lui cosa sia realmente successo.





«Non ho mai detto che la lettera di minacce era nella cassaforte di casa mia». Lo ha detto e ribadito più volte Katiuscia Scarfò, la fidanzata di Gianluca Congiusta, ieri in aula per il doppio confronto con la sorella e con il padre della vittima. 


