
Autore: Staff

L’amaro sfogo di Roberta Congiusta
La sorella di Gianluca in aula attacca i parenti della fidanzata del fratello assassinato nel 2005
L’amaro sfogo di Roberta Congiusta
«La famiglia Scarfò in questo processo avrebbe dovuto essere al nostro fianco»

di PASQUALE VIOLI
E’ lo sfogo amaro di Roberta Congiusta, sorella di Gianluca, l’imprenditore ucciso a Siderno il 24 maggio del 2005 e che è stata la testimone chiave dell’udienza di ieri nel processo che vede imputato per omicidio Tommaso Costa.Il richiamo ai suoceri della vittima è chiaro, il suo è quasi un appello, perché Antonio Scarfò e la signora Girolama Raso, secondo la teste, non hanno detto tutta la verità.

Processo Congiusta, tocca a Roberta
«Con gli Scarfò non ho più rapporti, non capisco il loro atteggiamento»
Rocco Muscari
Locri
Dopo l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare contro Tommaso Costa, ritenuto il presunto mandante ed esecutore materiale dell’omicidio di Gianluca Congiusta, avvenuta nel gennaio 2007 nell’ambito dell’operazione “Lettera Morta”, tra la famiglia della vittima e quella della fidanzata non ci sono stati più rapporti.
Il dato è emerso nel corso dell’escussione di Roberta Congiusta, sorella della vittima, davanti alla Corte d’assise di Locri. La teste, rispondendo alle domande poste dall’avvocato Maria Tripodi, nell’interesse di Costa, ha sottolineato che con la famiglia Scarfò ogni rapporto, sebbene non fosse «mai stato intimo», è completamente cessato: «Non riesco a capacitarmi i motivi – ha riferito Roberta Congiusta – anche perché loro dovevano essere qui con noi in questo processo, anche perché sono parte lesa e si sta facendo luce sulle intimidazioni che loro hanno subito nel corso degli anni».
Distrutto dalla ‘ndrangheta e abbandonato dallo Stato
Distrutto dalla ‘ndrangheta e abbandonato dallo Stato

La svolta arriva nella notte tra il 9 e il 10 settembre del 2007, quando il suo negozio di prodotti informatici viene devastato da un’esplosione. E’ l’atto eclatante. Prima e dopo, però, la vita di Salvatore D’Amico, 39enne commerciante
di Reggio Calabria, assume, connotati inquietanti e drammatici. L’attentato dinamitardo subito dall’attività commerciale di Salvatore D’Amico è solo l’atto finale di una lunga serie di brutti ed inequivocabili segnali, minacce e danneggiamenti. Episodi che D’Amico denuncia ai Carabinieri: si va dalle cartucce di fucile e di pistola posizionate nei pressi dell’attività commerciale (sita sulla via Nazionale di Archi, ndi), al rinvenimento di una bottiglia contenente liquido presumibilmente infiammabile, fino alle minacce telefoniche tramite sms.

Dichiarazioni di Don Luigi Ciotti sul CdM di Reggio Calabria


Procura di Locri, il «giocattolo rotto»
Carbone allarga le braccia: «Se tutto va bene avremo rinforzi… nel 2012»
Rocco Muscari
Locri
La Procura della Repubblica di Locri torna all’anno zero, almeno sul piano dell’organico. Un’amara constatazione dopo che in questi ultimi mesi sono stati ben cinque i sostituti procuratori che hanno lasciato l’avamposto inquirente della Procura che ha giurisdizione sulla Locride, il territorio delle consorterie criminali ‘ndraghetistiche ritenute più pericolose d’Italia.
Lo svuotamento della Procura è iniziato alcuni mesi fa con il trasferimento delle dottoresse Ilaria Auricchio e Monica Gargiulo. Si completerà a fine mese con il cambiamento di sede di Federica Fortunati, Giorgia De Ponte e Giovanna Cannarile. Rimangono in “trincea” i pubblici ministeri Rosanna Sgueglia e Federico Nesso, coordinati dal procuratore Giuseppe Carbone.
Melito Porto Salvo. Agricoltore ucciso in pieno centro
Melito Porto Salvo. Agricoltore ucciso in pieno centro

Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria), 26 gennaio 2010. Un agricoltore di 54 anni, Antonino Stillitano è stato ucciso questo pomeriggio in una via del centro.

Per non dimenticare ed affinchè non succeda più


La verità sulla manifestazione a Rosarno-Eravamo più di mille.
Clicca sulla foto per guardare il filmato della verità
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Gli studenti hanno potuto portare lo striscione che era stato “oscurato e censurato” e non solo quello.

XV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie
XV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie
La XV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, si celebrerà in Lombardia, a Milano, sabato 20 marzo 2010.
Milano sarà protagonista dei giorni del 19 (con l’incontro tra i familiari delle vittime e a seguire momento ecumenico di ricordo delle vittime) e del 20 (con la marcia al mattino e i seminari e il concerto al pomeriggio).
Sarà come sempre importante coinvolgere tutta la rete di Libera, gli studenti, la cittadinanza e le associazioni piccole e grandi.
Il tema che porremo al centro della Giornata, sarà la dimensione finanziaria delle mafie. Troppo spesso si licenzia frettolosamente ancora oggi il problema mafie come qualcosa che riguarda solo alcune regioni del Sud Italia. Sappiamo per certo che non è così, che oggi le mafie investono in tutto il mondo e che nel Nord Italia ci sono importanti cellule di famigerati clan, che riciclano denaro sporco, investono capitali nell’edilizia e nel commercio, sono al centro del narcotraffico, sfruttano attraverso lavoro nero.
La corruzione, oggi nuovamente a livelli altissimi come sottolineato dalla Corte dei Conti, è un fenomeno presente in misura crescente dove ci sono maggiori possibilità di business: è dunque il Nord tutto a doversi guardare da questi fenomeni di penetrazione di capitali illeciti.
