Marina di Gioiosa: domani l’iniziativa di Libera Locride per la Giornata della memoria

Marina di Gioiosa: domani l’iniziativa di Libera Locride per la Giornata della memoria

Marina di Gioiosa: domani l’iniziativa di Libera Locride per la Giornata della memoria

dal coordinamento Libera Locride *

Dal 1996 ogni 21 marzo, “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie.

Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace.

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Libera e don Ciotti a Genova: quei nomi sono cosa nostra

Libera e don Ciotti a Genova: quei nomi sono cosa nostra

Libera e don Ciotti a Genova: quei nomi sono cosa nostra

Due giornate intense, quelle della XVII giornata della memoria. Ieri al teatro san Carlo e in Duomo, oggi da piazza Vittoria a piazza Caricamento, poi in giro per la città. Per esserci. Per non dimenticare

Cielo grigio, a Genova. Ma non importa: il sole è dentro ciascuno di noi. Lo ha detto qualcuno dal palco, dopo la marcia che ha spostato un corteo di oltre centomila persone da piazza Vittoria a piazza Caricamento, nel porto antico. Non importa chi: potrei essere io, potresti essere tu.

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Quella faida infinita di Oppido Mamertina

Quella faida infinita di Oppido Mamertina

Un bracciante agricolo di 42 anni, Vincenzo Ferraro, gia’ sorvegliato speciale di Ps cugino di Giuseppe Ferraro, latitante da una ventina d’anni è stato ucciso stamani in un agguato si trovava in una zona di campagna quando qualcuno gli ha sparato diversi colpi di fucile caricato a pallettoni. Ferraro, dopo Bonarrigo e Priolo. I primi tre delitti dell’anno, nella sterminata Piana di Gioia tauro
QUELLA FAIDA INFINITA DI OPPIDO MAMERTINA IN PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA, CHE NON RISPARMIA NEMMENO DONNE, BAMBINI ED ANZIANI
La famiglia Ferraro è stata coinvolta nella faida che ha insanguinato Oppido a meta’ degli anni ’80. L’omicidio di Vincenzo Ferraro, ucciso stamani a fucilate, segue di 11 giorni un altro delitto, quello di Domenico Bonarrigo, di 45 anni, anche lui vittima di un agguato in una zona di campagna. L’omicidio del bracciante è il secondo che avviene a Oppido nelle ultime settinane. Prima di Ferraro il 2 marzo  2012 era stato freddato, sempre nelle campagne del centro aspromontano Domenico Bonarrigo

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‘Ndrangheta/ Scacco matto ai fiancheggiatori del Boss latitante

‘Ndrangheta/ Scacco matto ai fiancheggiatori del Boss latitante

In manette anche le donne del clan

       INFOPHOTO

Reggio Calabria, 13 mar. (TMNews) – Non si tiravano certo indietro se si trattava di aiutare uno di loro. Loro sono le donne della ndrangheta. Le donne della cosca Condello. Donne disposte a tutto pur di aiutare i sodali appartenenti alla consorteria criminale che fa capo a Pasquale Condello prima e Domenico Condello ora.

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Il concorso esterno indigesto


Palermo, 12.03.2012 | di Saverio Lodato

L’editoriale

Il concorso esterno indigesto

La Cassazione annulla con rinvio la sentenza a carico del senatore Marcello Dell’Utri

Marcello Dell'Utri

Marcello Dell’Utri

Ora scopriremo che in Italia esiste il tritolo mafioso e garantista. Perché lo dico? Perché mi  sarei aspettato che la Cassazione avesse definitivamente assolto con tante scuse per il fastidio procurato,  o avesse mandato in galera, una volta per tutte, e con codazzo di carabinieri, il senatore Marcello Dell’ Utri, il gran commis di Silvio Berlusconi degli  ultimi vent’anni. Sì, voglio dire: mi sarebbe piaciuta, da cronista che per sedici anni  si è occupato di questo cosiddetto «processo politico», una sentenza totalmente evangelica. Una sentenza ispirata alla parola di Gesù: «Il vostro parlare sia “ sì, sì;no, no”. Il  sovrappiù viene dal Maligno»(Matteo, capitolo quinto, versetti 37-38) . Ma forse, come mi ebbe a dire un vecchio cronista tanti anni fa, io credo ancora alla Befana.  L’ argomento adoperato dal sostituto procuratore generale della  Cassazione, Francesco Iacoviello, per annullare la sentenza di condanna di secondo grado a sette anni a carico di Dell’ Utri , lungi dall’ essere improntato alla chiarezza evangelica, appare piuttosto di brutalità luciferina: “un reato indefinito, quello del concorso esterno, al quale ormai non crede più nessuno”.

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Con Zagrebelsky, Saviano, Eco e Pisapia  per rifondare la politica

Con Zagrebelsky, Saviano, Eco e Pisapia per rifondare la politica

Con Zagrebelsky, Saviano, Eco e Pisapia per rifondare la politica

Ci saranno anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il garante di LeG Umberto Eco, la costituzionalista Lorenza Carlassare e la filosofa Roberta De Monticelli alla presentazione del manifesto Dipende da noi che si terrà lunedì 12 marzo al teatro Smeraldo di Milano in piazza XXV aprile 10 alle 20.30 (ingresso libero dalle 19.00).

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Pignatone e Prestipino su sentenza Crimine: soddisfatti. Anche per Gratteri è importante il riconoscimento della ‘ndrangheta come organizzazione unitaria

Pignatone e Prestipino su sentenza Crimine: soddisfatti. Anche per Gratteri è importante il riconoscimento della ‘ndrangheta come organizzazione unitaria

Il primo commento della Procura di Reggio Calabria arriva con un comunicato stampa: “La sentenza odierna del Gup di Reggio Calabria riconosce l’esattezza della ricostruzione della struttura e degli assetti della ‘ndrangheta, quale emersa dall’indagine Crimine condotta dalle Dda di Reggio Calabria e di Milano”.
“Il Giudice riconosce infatti – aggiunge la nota – l’esistenza della ‘ndrangheta quale organizzazione unitaria, articolata su una struttura complessa, governata da un organo di vertice e radicata in Calabria e con estensioni fino oltre oceano. La sentenza ribadisce quanto sul punto era gia’ stata affermato da altre importanti decisioni pronunciate dal Gup di Milano il 19 novembre 2011 e da quello di Reggio Calabria il 15 giugno 2011. Riconoscendo, insieme a queste decisioni, l’unitarietà dell’organizzazione ‘ndrangheta e l’esistenza di un organismo di vertice, la sentenza di oggi costituisce un dirompente elemento di novità e rappresenta un fondamentale passaggio nell’azione di contrasto alla ‘ndrangheta in Calabria e ovunque essa abbia messo radici. Va aggiunto, inoltre, che il GUP ha riconosciuto la responsabilita’ di 94 imputati, condannando, in particolare, tutti i principali esponenti delle cosche calabresi”.

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Giuseppe Pignatone

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Processo ‘Crimine’: una novantina di condanne e 34 assoluzioni. Per Oppedisano il ”capo crimine”, 10 anni.

Processo ‘Crimine’: una novantina di condanne e 34 assoluzioni.

‘Ndrangheta. La pena piu’ alta 14 anni ed otto mesi per Giuseppe Commisso. Per Oppedisano il ”capo crimine”, 10 anni.

REGGIO CALABRIA, 8 Mrzo 2012 – Una novantina di condanne e 34 assoluzioni: e’ questa la sentenza emessa dal gup di Reggio Calabria, Giuseppe Minutoli, al termine del processo con rito abbreviato per l’operazione Crimine. La condanna piu’ alta, 14 anni ed otto mesi, e’ stata inflitta a Giuseppe Commisso.

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Domenico Oppedisano, ritenuto il ”capo crimine” ha avuto 10 anni. Nella foto il capo della ‘ndrangheta, Oppedisano mentre esce dal Comando Provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria.

Domenico Oppedisano, ritenuto il ”capo crimine” ha avuto 10 anni. La Dda aveva chiesto la condanna di 108 imputati a pene superiori ai dieci anni e per Oppedisano aveva chiesto 20 anni.

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