Pignatone e Prestipino su sentenza Crimine: soddisfatti. Anche per Gratteri è importante il riconoscimento della ‘ndrangheta come organizzazione unitaria

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Pignatone e Prestipino su sentenza Crimine: soddisfatti. Anche per Gratteri è importante il riconoscimento della ‘ndrangheta come organizzazione unitaria

Il primo commento della Procura di Reggio Calabria arriva con un comunicato stampa: “La sentenza odierna del Gup di Reggio Calabria riconosce l’esattezza della ricostruzione della struttura e degli assetti della ‘ndrangheta, quale emersa dall’indagine Crimine condotta dalle Dda di Reggio Calabria e di Milano”.
“Il Giudice riconosce infatti – aggiunge la nota – l’esistenza della ‘ndrangheta quale organizzazione unitaria, articolata su una struttura complessa, governata da un organo di vertice e radicata in Calabria e con estensioni fino oltre oceano. La sentenza ribadisce quanto sul punto era gia’ stata affermato da altre importanti decisioni pronunciate dal Gup di Milano il 19 novembre 2011 e da quello di Reggio Calabria il 15 giugno 2011. Riconoscendo, insieme a queste decisioni, l’unitarietà dell’organizzazione ‘ndrangheta e l’esistenza di un organismo di vertice, la sentenza di oggi costituisce un dirompente elemento di novità e rappresenta un fondamentale passaggio nell’azione di contrasto alla ‘ndrangheta in Calabria e ovunque essa abbia messo radici. Va aggiunto, inoltre, che il GUP ha riconosciuto la responsabilita’ di 94 imputati, condannando, in particolare, tutti i principali esponenti delle cosche calabresi”.

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Giuseppe Pignatone

Poco dopo arriva il commento di Giuseppe Pignatone, ormai ex procuratore di Reggio Calabria: una ”ulteriore conferma” del lavoro condotto in questi anni dalla Procura antimafia di Reggio Calabria per delineare il fenomeno mafioso in provincia di Reggio e le sue diramazioni in Italia e all’estero.
”Ricordiamo tutti – dice il procuratore Pignatone – che il 13 luglio 2010 le Direzioni distrettuali antimafia di Reggio Calabria e di Milano hanno portato a conclusione una lunga e complessa indagine che aveva come suoi punti centrali l’affermazione dell’unitarietà della ‘ndrangheta come organizzazione mafiosa; l’esistenza di un organismo di vertice sia pure in termini diversi da Cosa nostra siciliana e l’espansione della ‘ndrangheta fuori dai confini della Calabria in importanti zone del nord Italia ed all’estero.
Questi punti centrali sono stati confermati nelle sentenze dei giudici di Milano e di Reggio Calabria che si sono susseguiti in questi mesi. La sentenza odierna rappresenta un’ulteriore fondamentale conferma proprio perché il giudice ha preso in esame oltre 120 posizioni e al termine di un giudizio estremamente accurato ha riconosciuto la colpevolezza di oltre 90 imputati, tra cui tutti i principali esponenti delle cosche reggine”.

“Sotto questo profilo, quindi, non possiamo – aggiunge Pignatone – che essere soddisfatti di questo ulteriore riconoscimento della validità della ricostruzione, emersa grazie a indagini basate su intercettazioni, riprese video e accertamenti della polizia giudiziaria”.
In merito alle assoluzioni che ci sono state nella sentenza odierna, Pignatone ha risposto: “Naturalmente quando saranno depositate le motivazioni il mio ufficio valuterà le singole posizioni e potrà proporre appello nei termini e nelle forme di legge”.

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Michele Prestipino

Poco dopo arriva il commento del procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria, Michele Prestipino.
“Questa è una sentenza importante perché riconosce un principio, peraltro già riconosciuto in altre sentenze dal gup di Reggio e di Milano, che sarà molto importante non solo per i futuri processi ma anche per le future attività di indagine sulla ‘ndrangheta’.

Al giudice abbiamo portato un processo estremamente complesso e articolato, frutto di indagini durate due anni che hanno visto impegnate le Dda di Reggio Calabria e di Milano. La valutazione complessiva del gup ha confermato, per quanto si può comprendere dal dispositivo, l’impostazione nostra e dei colleghi milanesi in questo processo secondo cui la ‘ndrangheta e’ un’organizzazione unitaria governata da un organismo di vertice. La stragrande maggioranza degli imputati è stato condannata e tra essi tutti i principali esponenti delle cosche di cui la ‘ndrangheta si compone”.

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Nicola Gratteri

Infine è il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri a commentare la sentenza Crimine.
“Dalla lettura del dispositivo sulle condanne comminate si capisce che il giudice ha recepito l’esistenza di una struttura che sovrintende alle cosche. E questo è importante.
Per quanto riguarda le pene inflitte ci sarà da leggere le motivazioni per capire il giudizio tecnico-giuridico che il gup ha fatto”.

fonte: scirocco news