Operazione “Route 106”, arrestati il boss del clan Cataldo di Locri ed esponenti delle cosche di Grotteria e San Procopio

Operazione “Route 106”, arrestati il boss del clan Cataldo di Locri ed esponenti delle cosche di Grotteria e San Procopio

01 Cataldo Antonio 199x300 Operazione “Route 106”, arrestati il boss del clan Cataldo di Locri ed esponenti delle cosche di Grotteria e San Procopio

Cataldo antonio

Alle prime ore della mattinata odierna, personale della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Siderno (RC), ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa in data 19 luglio u.s. dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, in accoglimento della richiesta avanzata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di CATALDO Antonio, FUDA Massimiliano, FUDA Francesco Salvatore MUSOLINO Roberto e LICARI Natale, ritenuti responsabili, a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione ed intestazione fittizia di beni.

Leggi il resto

SPRETATE IL PRETE CHE DIFENDE I MAFIOSI

Spretate il prete che difende i mafiosi, per favore!

di ucceo goretti

Nel corso del processo “All Inside che si sta celebrando presso il tribunale di Palmi e che vede imputati numerosi esponenti del clan Pesce il parroco di Rosarno don Memè Ascone così si è espresso:

Nella foto don Memè

«Francesco Pesce è un mio amico, Domenico Varrà è un gran gentiluomo e Franco Rao è una brava persona».

Leggi il resto

Domani la “Lunga Marcia della Memoria”

Domani la “Lunca Marcia della Memoria”

Parte domani la “Lunga Marcia della Memoria” verso Pietra Kappa dove sono stati ritrovati i Resti di Lollò Cartisano

Come ogni anno l’appuntamento è alle ore 08.00 sulla ss106 al bivio che porta a San Luca.

Un momento dellaa Macia del 2011

Venite e tornerete

di Anna Luce Giorgi

Venite in Aspromonte quel giorno e senza aspettative, tornerete in Aspromonte l’anno dopo con una verità. Quel giorno è il 22 luglio.

Leggi il resto

Sull’emergenza Umanitaria di Riace-Caulonia ed Acquaformosa intervengono gli Onn. Laratta-Callipari-Oliverio

Sull’emergenza Umanitaria di Riace-Caulonia ed Acquaformosa intervengono gli On. Franco Laratta-Rosa Villeco Callipari e Nicodemo Oliverio con una Interrogazione parlamentare

l’On. Franco Laratta

Al sig. Ministro degli Interni

Interrogazione a risposta scritta

Da onn Francesco Laratta, Nicodemo Oliverio, Rosa Villecco Calipari


 

Per sapere

Premesso che

 

La situazione dei profughi ospitati da diverso tempo in Calabria si va facendo sempre più drammatica. Gli stessi risultano del tutto abbandonati, mentrela Protezione civile non ha rispettato gli impegni assunti.

I Sindaci di Riace (RC) e Acquaformosa (Cs) hanno iniziato lo sciopero della fame per richiamare l’attenzione sulle condizioni di assoluto abbandono in cui sono stati lasciati da molti mesi a questa parte nella gestione dei profughi accolti nei loro comuni, ai quali ormai manca tutto.-

Leggi il resto

Medici (corrotti) per i boss finti pazzi

certificazioni fasulle per attestare presunte patologie a ‘ndranghetisti in carcere

Medici (corrotti) per i boss finti pazzi

Così in più di un’occasione hanno lasciato il regime duro
per arresti domiciliari in cliniche private

(Eidon)

COSENZA – Bastavano poche migliaia di euro di mazzetta a psichiatri e psicologi corrotti e i boss della ‘ndrangheta diventavano improvvisamente pazzi. Una patologia che in più di un’occasione ha permesso a capi clan e anche a semplici affiliati ad organizzazioni criminali di lasciare il carcere duro per gli arresti domiciliari in clinica privata, gestita da medici compiacenti. Per aumentare la gravità delle patologie ai loro assistiti, i medici corrotti erano pronti anche a sostenere metodi «classici» come il dimagrimento pilotato, per aggravare appunto la loro condizione fisica e riscuotere davanti ai giudici la certezza di sottrarsi al regime carcerario. Pochi mesi e voilà, il miracolo era fatto.


Leggi il resto

Ndrangheta: operazione dei Ros contro il clan Pelle, 26 arresti a San Luca in Calabria

Ndrangheta: operazione dei Ros contro il clan Pelle, 26 arresti a San Luca in Calabria

A CAPO DEL CLAN IL BOSS PELLE «GAMBAZZA»

‘Ndrangheta: operazione dei Ros contro il clan Pelle, 26 arresti a San Luca in Calabria

Con l’operazione Reale5 in ginocchio la rete di alleanze del boss, arrestato nel 2009. Catturati anche la moglie e i fratelli

Antonio Pelle, capo storico dell'omonima cosca di San Luca (Ap)Antonio Pelle, capo storico dell’omonima cosca di San Luca (Ap)

SAN LUCA (Reggio Calabria) – La ‘ndrangheta in Calabria parla con la voce dei Pelle di San Luca. Per gli investigatori del Ros di Reggio Calabria il clan guidato da Giuseppe Pelle, classe 1960, è certamente tra le ’drine più autorevoli sul territorio calabrese, capace di imporre i propri interessi anche fuori dal territorio regionale. Una certezza in più gli investigatori l’hanno avuta con l’operazione di lunedì, denominata Reale5, condotta dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Reggio Calabria che ha portato in carcere 26 persone, ed ha coinvolto anche quattro fratelli Pelle, già comunque detenuti, Giuseppe classe 1960(il capo clan), Sebastiano, Domenico e Antonio. A finire in manette anche la moglie del boss. La procura distrettuale di Reggio Calabria ha ipotizzato per tutti il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, con l’aggravante di aver favorito la latitanza del boss Antonio Pelle, “Gambazza”, classe ‘32, l’ultimo patriarca della ‘ndrangheta reggina, catturato dopo dieci anni di latitanza e morto, per cause naturali, all’ospedale di Locri a novembre del 2009. La cosca è riuscita nel tempo a monopolizzare attività di ogni genere sul territorio.

Leggi il resto

“Fehida”, la Cassazione accoglie il ricorso della Procura generale

“Fehida”, la Cassazione accoglie il ricorso della Procura generale

15/07/2012

Dieci persone appartenenti alle cosche di ’ndrangheta di San Luca dovranno adesso ritornare in carcere. Tutti coinvolti nell’inchiesta sulla guerra intestina tra “Pelle-Vottari” e “Nirta-Strangio”

“Fehida”, la Cassazione accoglie il ricorso della Procura generale

 La Corte di Cassazione ha dato ragione alla Procura Generale di Reggio Calabria. Esiste un reale e concreto pericolo di fuga e, pertanto, va ripristinata la custodia cautelare in carcere nei confronti di Domenico Pelle, Emanuele Biviera, Domenico Mammoliti, Giuseppe Biviera, Michele Carabetta, Vincenzo Biviera, Antonio Giorgi, Giuseppe Pugliesi, Antonio Vottari e Raffaele Stranieri.

Leggi il resto