Operazione “Crimine 3″, decine gli arresti in Italia e all’estero

Operazione “Crimine 3″, decine gli arresti in Italia e all’estero

Reggio Calabria 14 luglio 2011Gli arresti dei Carabinieri  hanno interessato la Calabria, la Sicilia, il Lazio e la Lombardia; 5 trafficanti localizzati in Spagna ed Olanda sono stati raggiunti da un mandato di arresto europeo.
E’ stato inoltre  richiesto l’arresto a fini estradizionali di ulteriori 3 soggetti, già localizzati in Colombia, Venezuela e Stati Uniti.
Domenico Oppedisano

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La lunga marcia della Memoria

La lunga marcia della Memoria

I sentieri della Memoria

 

Pietra Cappa

Venerdì 22 luglio

Partenza alle ore 8:00 da Bovalino – S.S. 106 presso il bivio per San Luca

L’ultima foto alla ‘ndrangheta – Un giorno e una notte per Lollò Cartisano
I SENTIERI DELLA MEMORIA
Una marcia in Aspromonte lungo il sentiero che porta a Pietra Cappa. Un cammino per rinnovare la memoria, ricordando Lollò Cartisano e le altre vittime innocenti delle mafie

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La lunga marcia della Memoria

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I sentieri della Memoria

 

Pietra Cappa

Venerdì 22 luglio

Partenza alle ore 8:00 da Bovalino – S.S. 106 presso il bivio per San Luca

L’ultima foto alla ‘ndrangheta – Un giorno e una notte per Lollò Cartisano
I SENTIERI DELLA MEMORIA
Una marcia in Aspromonte lungo il sentiero che porta a Pietra Cappa. Un cammino per rinnovare la memoria, ricordando Lollò Cartisano e le altre vittime innocenti delle mafie

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La figlia 19enne di Lea Garofalo parte civile nel processo in Corte d’Assise: «Una scelta di libertà»

Il comune parte civile. Pisapia: presto la commissione antimafia

Donna sciolta nell’acido, la figlia:

«Con orgoglio contro mio padre»

La figlia 19enne di Lea Garofalo parte civile nel processo in Corte d’Assise: «Una scelta di libertà»

MILANO – «Orgogliosa testimone di giustizia».
Così si sente Denise, 19 anni, la figlia di Lea Garofalo.
Sua madre, collaboratrice di giustizia,scomparve tra il 24 ed il 25 novembre a Milano. Nel 2006, per stare vicino alla figlia, aveva abbandonato il piano di protezione, lasciando la località segreta dove viveva.
Quel pomeriggio di novembre Lea aveva appena partecipato a una riunione di famiglia per decidere dove la figlia avrebbe proseguito gli studi dopo le superiori.
Era un pretesto: l’ex compagno e padre di Denise, Carlo Cosco, affiliato alla ‘ndrangheta, aveva incaricato i suoi complici di rapirla, torturarla, ucciderla e scioglierla in 50 chili di acido, per punirla per la sua collaborazione con la giustizia.

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‘Ndrangheta-Arrestato latitante a Marina di Gioiosa

Arrestato latitante Cosimo Agostino a Marina di Gioiosa Ionica

Era latitante da due mesi Cosimo Agostino arrestato dalla polizia a Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria). Cinquantotto anni, Agostino è ritenuto affiliato alla cosca Mazzaferro ed era riuscito a sfuggire all’arresto nell’operazione Circolo formato che il 3 maggio scorso ha assestato un duro colpo alla ‘ndrina della Locride rivale degli Aquino.

Tra gli altri erano finiti in manette un poliziotto di Siderno, il sindaco di Marina di Gioiosa Ionica Rocco Femia e tre assessori, uno dei quali era candidato anche al consiglio provinciale di Reggio Calabria. Gli Aquino-Coluccio e i Mazzaferro sono considerati tra i clan più ricchi della Calabria.

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‘Ndrangheta-Arrestato latitante a Marina di Gioiosa

Arrestato latitante Cosimo Agostino a Marina di Gioiosa Ionica

Era latitante da due mesi Cosimo Agostino arrestato dalla polizia a Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria). Cinquantotto anni, Agostino è ritenuto affiliato alla cosca Mazzaferro ed era riuscito a sfuggire all’arresto nell’operazione Circolo formato che il 3 maggio scorso ha assestato un duro colpo alla ‘ndrina della Locride rivale degli Aquino.

Tra gli altri erano finiti in manette un poliziotto di Siderno, il sindaco di Marina di Gioiosa Ionica Rocco Femia e tre assessori, uno dei quali era candidato anche al consiglio provinciale di Reggio Calabria. Gli Aquino-Coluccio e i Mazzaferro sono considerati tra i clan più ricchi della Calabria.

L’infiltrazione nel comune – come sottolineato dal procuratore capo di Reggio Giuseppe Pignatone – aveva fatto riconquistare spazio e potere al clan Mazzaferro a scapito degli Aquino.“Questa è l’ennesima riprova di quello che diciamo da anni: c’è un’intima connessione tra ‘ndrangheta e certa politica” aveva commentato in conferenza stampa il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri.

“La ‘ndrangheta vota e fa votare. E non è né di destra né di sinistra. Mi auguro che gli arresti di oggi facciano riflettere cinque minuti i candidati a stare lontano dalla ‘ndrangheta. Anche se non è escluso che in qualche caso i giochi siano già fatti. Non so se ce la faranno a stare lontani dalla ‘ndrangheta”.

‘NDRANGHETA-MAXISEQUESTRO A ROMA

‘NDRANGHETA-MAXISEQUESTRO A ROMA

‘Ndrangheta, maxisequestro a Roma

Blitz da 20 mln di euro contro clan Gallico. Sigilli anche a uno strorico caffè del centro

foto Ansa

09:05 – Maxi sequestro degli agenti della Direzione investigativa antimafia tra Roma, Ardea e Formello ai danni della ‘ndrina dei Gallico di Palmi (Reggio Calabria). Nel mirino degli agenti sono finiti immobili, società, attività commerciali per circa 20 milioni di euro. Nel blitz sono state sequestrate 18 società, tra cui anche “L’antico caffè Chigi”, nell’omonima piazza.

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“Un referendum per abbattere il Porcellum” Società civile e Web lanciano raccolta firme

“Un referendum per abbattere il Porcellum” Società civile e Web lanciano raccolta firme

di Il Fatto Quotidiano.it – 29 giugno 2011

Secondo Enrico De Mita, professore emerito di Giurisprudenza presso l’Università Cattolica di Milano, “di fronte all’inerzia del Parlamento non c’è niente di meglio che l’abrogazione popolare di una legge elettorale sconcia”. Il 30 giugno il Comitato referendario inizia l’iter per arrivare alla consultazione popolare. Su Internet le iniziative di Valigia blu e Libertà e giustizia

“Esiste nel nostro ordinamento una legge elettorale maggioritaria talmente sconcia che è stata battezzata ‘porcellum’” e che “è l’esempio classico di una vicenda irrazionale che sollecita un referendum abrogativo”. A proporre un’altra consultazione dopo il successo dei quesiti su acqua, nucleare e legittimo impedimento non è un comitato referendario, ma Enrico De Mita, professore emerito di Giurisprudenza presso l’Università Cattolica di Milano, che ieri ha lanciato l’appello dalla prima pagina del Sole 24 Ore. Un parere autorevole che si unisce alle voci che in Rete e nella società civile chiedono l’abrogazione della legge elettorale.

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