Processo ‘Crimine’: una novantina di condanne e 34 assoluzioni. Per Oppedisano il ”capo crimine”, 10 anni.

Processo ‘Crimine’: una novantina di condanne e 34 assoluzioni.

‘Ndrangheta. La pena piu’ alta 14 anni ed otto mesi per Giuseppe Commisso. Per Oppedisano il ”capo crimine”, 10 anni.

REGGIO CALABRIA, 8 Mrzo 2012 – Una novantina di condanne e 34 assoluzioni: e’ questa la sentenza emessa dal gup di Reggio Calabria, Giuseppe Minutoli, al termine del processo con rito abbreviato per l’operazione Crimine. La condanna piu’ alta, 14 anni ed otto mesi, e’ stata inflitta a Giuseppe Commisso.

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Domenico Oppedisano, ritenuto il ”capo crimine” ha avuto 10 anni. Nella foto il capo della ‘ndrangheta, Oppedisano mentre esce dal Comando Provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria.

Domenico Oppedisano, ritenuto il ”capo crimine” ha avuto 10 anni. La Dda aveva chiesto la condanna di 108 imputati a pene superiori ai dieci anni e per Oppedisano aveva chiesto 20 anni.

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‘NDRANGHETA Calabria, collabora con la giustizia per il delitto “d’onore” di suo padre

‘NDRANGHETA

Calabria, collabora con la giustizia
per il delitto “d’onore” di suo padre

Si è presentata al Procuratore di Palmi per denunciare la propria famiglia dopo che padre e fratello hanno ucciso l’uomo che amava. La storia di una 24enne mamma di un bambino piccolo, che ora vive sotto protezione

Fabrizio Pioli il ragazzo ucciso

di GIUSEPPE BALDESSARRO

REGGIO CALABRIA – C’è un’altra donna che ha iniziato a collaborare con la giustizia. Due giorni fa Simona Napoli ha deciso di dire basta alla violenza mafiosa della propria famiglia d’origine. Si è presentata alle forze dell’ordine e ha chiesto di parlare con il Procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo.

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UNAeNDRINA – Crimine, una sentenza storica

UNAeNDRINA – Crimine, una sentenza storica

Si avvicina l’ora del verdetto per la cupola della ‘ndrangheta. Un evento storico come il maxiprocesso di Palermo e il procedimento Spartacus in Campania. Ecco perché lanciamo la campagna UNAeNDRINA: con le armi dell’ironia e della cultura vogliamo sancire il cambio di epoca. Dopo Crimine nulla sarà più come prima. Anche noi dobbiamo fare la nostra parte, rifondando l’immaginario antindrangheta.

di Stopndrangheta.it (29/02/2012) ,

Il processo Crimine è destinato a fare epoca. Un evento fondativo, di quelli che c’è un prima e un dopo. Così è stato per il maxiprocesso di Palermo, così è stato per il processone Spartacus a Caserta. E così sarà anche a Reggio Calabria.

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Soverato. Teatro, Calabretta Ricorda il Giudice Scopelliti

Soverato. Teatro, Calabretta ricorda Antonino Scopelliti con “Nino che silenzio stasera”

Antonino Scopelliti

Soverato (Catanzaro). Sabato 25 febbraio al Teatro Comunale di Soverato, Gregorio Calabertta presenterà il suo ultimo lavoro “Nino che silenzio stasera”, spettacolo scritto e interpretato dallo stesso autore, dedicato alla figura del sostituto procuratore generale Antonino Scopelliti, ucciso dalla mafia nel 1991.

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Franco Cassata a giudizio, la rivincita di Adolfo Parmaliana

Franco Cassata a giudizio, la rivincita di Adolfo Parmaliana

Franco Cassata a giudizio, la rivincita di Adolfo Parmaliana

Adolfo Parmaliana

di Fabio Repici – 9 dicembre 2011
La settimana scorsa la notizia mi la lasciato disorientato. Nell’apprendere che i pubblici ministeri di Reggio Calabria hanno individuato nel Procuratore generale di Messina, Antonio Franco Cassata, il responsabile del dossier anonimo con cui si era tentato per l’ennesima volta di infangare Adolfo Parmaliana, a quasi un anno dalla sua morte, mi sono scorsi rapidamente davanti agli occhi i fatti degli ultimi tre anni, con un senso di amarezza insopportabile.

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Suicidio Parmaliana: inizia il processo per diffamazione a carico del procuratore Franco Cassata

Suicidio Parmaliana: inizia il processo per diffamazione a carico del procuratore Franco Cassata

Suicidio Parmaliana: inizia il processo per diffamazione a carico del procuratore Franco Cassata

Franco Cassata

di Fabio Repici – 6 febbraio 2012
Stamattina, davanti al Giudice di pace di Reggio Calabra, si è aperto il processo sicuramente più stupefacente d’Italia. Imputato è un alto magistrato, il Procuratore generale di Messina, dr. Antonio Franco Cassata, che è chiamato a rispondere di diffamazione pluriaggravata commessa con la diffusione di un dossier anonimo a mezzo del quale venne buttata una mole immonda di fango contro la memoria di Adolfo Parmaliana.

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