
Ultime notizie

Un anno fa Francesco in Calabria e la frase storica: ‘i mafiosi sono scomunicati’
Visita a Cassano altamente simbolica, da lì e’ partita la lotta culturale contro la mafia
La ‘ndrangheta è “adorazione del male e disprezzo del bene comune”, è un “male” che “va combattuto, va allontanato”, anche dalla Chiesa che “deve sempre di più spendersi perché il bene possa prevalere. Gli uomini della ‘ndrangheta “non sono in comunione con Dio, sono scomunicati”.

Lunedì la Commissione Antimafia sarà in Calabria e incontrerà i vescovi
Una delegazione della Commissione parlamentare antimafia, guidata dalla presidente Rosy Bindi, sara’ in Calabria lunedi’ prossimo, 22 giugno, per una serie di incontri istituzionali.
SULLA SEDE RECOSOL DI GIOIOSA NON SVENTOLA PIU’ LA BANDIERA FRANCESE
Immediatamente dopo il terribile attentato di Parigi alla rivista Charlie Hebdo issammo sulla nostra sede di via Diaz, nel luogo dove i beneficiari dello Sprar di Gioiosa seguono la scuola di italiano, la bandiera francese.

L’imprenditore sociale Michele Luccisano vittima di una nuova intimidazione.
Amore e coraggio non si possono estirpare. L’imprenditore sociale Michele Luccisano vittima di una nuova intimidazione. Provato per il taglio di 400 piante, ma non si arrende.
Michele promuove i prodotti di Calabria solidale

Don Ciotti svela a Siderno: ‘I killer sul pianerottolo. Mia madre non ha retto’
“Anche mia mamma è una vittima della violenza mafiosa”. Non lo aveva mai detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera eppure oggi, davanti ai giovani della Locride si è aperto ed ha raccontato la sua storia.

Memorie – Gianluca Congiusta e il cammino lento della giustizia verso la verità –
di Anna Foti – Lenzuola bianche da riempire con le parole di testimonianza e di coraggio rese in sua memoria. Ecco come Siderno, comune della Locride che domenica prossima andrà al voto e dove lo scorso 24 maggio la campagna elettorale è stata sospesa, si è stretta alla famiglia Congiusta, a papà Mario, mamma Donatella e alle figlie Roberta e Alessandra per ricordare Gianluca.

“Una nuova resistenza per liberare la Calabria”
Via Sasso Marconi, teatro dell’uccisione dell’imprenditore sidernese Gianluca Congiusta, trasformata da luogo di morte in luogo di vita nel decennale della sua scomparsa con “le radici della memoria”, giornata dedicata a tutte le Vittime delle mafie.
Di Simona Musco
«Siderno veniva considerata un’isola felice e noi forse c’eravamo un po’ cullati. Ma così non era. La ‘ndrangheta c’era prima, c’era quando è stato ucciso Gianluca il 24 maggio del 2005 e c’è ancora oggi.
Don Ciotti ed il suo intervento politico
Foto Raffaele Monteleone
di Gianluca Albanese
SIDERNO – Parole che picchiano più del sole, fortissimo, che ha illuminato lo spiazzo in cui ha avuto luogo la giornata del ricordo delle Vittime di mafia, denominata “Le radici della memoria“; parole che hanno sicuramente suscitato qualche fremito negli abiti, nelle fasce tricolori, nei capelli e soprattutto nelle coscienze dei presenti.
Don Luigi Ciotti, il fondatore e leader di “Libera” non le ha mandate a dire nel concludere la mattinata de “Le radici della memoria”. Il suo è stato, soprattutto nella seconda parte, un intervento politico. Nell’accezione più pura del termine.
Don Ciotti, infatti, ha dapprima invitato i presenti a non limitarsi all’indignazione nei confronti di quello che non va, ma di metterci la faccia e cimentarsi in prima persona.
«Perché la politica – ha detto – va intesa nell’accezione più nobile, che è quello della carità pubblica, dello spendersi per la collettività ma soprattutto dei deboli, degli ultimi, di chi ha bisogno» e poi «La politica – quella buona – è trasversale, non ha colore né sigla di partito e i buoni politici (e quelli cattivi) si trovano in tutti gli schieramenti».
Quindi, il sacerdote, che nel pomeriggio torna in Puglia insieme alle famiglie degli agenti che composero la scorta di Giovanni Falcone, morti con lui in quel tragico 23 maggio 1992, ha concluso con un richiamo all’etica, quale valore fondante della condotta quotidiana di ognuno di noi, sia nella dimensione privata che pubblica «E non è – ha detto don Ciotti – il “codice etico” sottoscritto da alcuni partiti, che pensano che sia sufficiente buttare giù due righe per essere a posto dal punto di vista dell’etica».
E così, mentre il vento agitava gli aquiloni posti alla base del palco, in ognuno dei quali campeggiano i nomi delle vittime di mafia, don Ciotti ha ricordato che «Il più grande testo antimafia che sia mai stato scritto è la Costituzione della Repubblica Italiana, se solo la si osservasse».
Insomma, un discorso da leader politico quello del fondatore di “Libera”.
Se la giornata intitolata “Le radici della memoria” ha vissuto un cambio di passo, dalla semplice commemorazione delle vittime innocenti, a un vero, brusco e autentico risveglio delle coscienze, il merito è soprattutto suo.
Video di Enzo lacopo
fonte: Lente Locale

“Le Radici della Memoria” che nessuno potrà dimenticare
foto di Raffaele Monteleone
di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Una giornata all’insegna dello sport e della collaborazione per ricordare le vittime della mafia nel decennale dell’uccisione di Gianluca Congiusta. “Le Radici della Memoria” è stato tutto questo ed anche la voglia di essere partecipi di un cambiamento per una società civile che deve fare il salto di qualità. Per ricordare e far si che “Le Radici della Memoria” diventasse qualcosa di più di una commemorazione fine a sè stessa, tante le associazioni, tra le quali una menzione particolare per Cambi@menti, sicuri di non far torto a nessuno, hanno reso tutto questo reale e ricco di emozioni, cercando nel possibile di non cadere in una facile retorica.