In Calabria le omelie contro la ‘ndrangheta

 

 

In Calabria le omelie contro la 'ndrangheta

di Umberto Lucentini

La voce dei vescovi calabresi contro la ‘ndrangheta si è fatta sentire: «L'appartenenza o la vicinanza ai clan non sono un titolo di vanto o di forza, bensì di disonore e debolezza». Ieri, nella domenica di Cristo Re, nelle chiese della Calabria sono risuonate le parole forti dei prelati nella nota pastorale intitolata "Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo" emessa dalla Conferenza episcopale calabra (Cec).

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“professionisti “al servizio della mafia

In libreria “La zona grigia, professionisti al servizio della mafia” di Nino Amadore

 

PALERMO – Gli imprenditori siciliani hanno integrato il codice etico con indicazioni precise di non collaborazione con le cosche, di obbligo di denuncia per le richieste del racket. Una strada che dovrebbe essere seguita anche dagli Ordini professionali vista la mole di soggetti coinvolti in inchieste di mafia e spesso condannati. Commercialisti, avvocati, ragionieri, architetti, ingegneri, medici e così via coinvolti in inchieste di mafia, condannati e spesso rimasti al loro posto a presiedere i loro ben avviati studi professionali.

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Calabria – Raccolte diecimila firme di solidarietà al Pm De Magistris

Calabria – Raccolte diecimila firme di solidarietà al Pm De Magistris

Nell'occasione verrà presentato anche il libro intitolato
"La mafia imprenditrice"

Saranno consegnate, virtualmente, Domenica alle 18.00, a Cosenza, nella saladel Comune, nelle mani di Luigi de Magistris, in città per la presentazione del Libro di Pino Arlacchi "La mafia imprenditrice", le oltre 100.000, firmeraccolte in Calabria ed online a favore del Pm napoletano.

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Libera-Al via i seminari sui territori

Libera-Al via i seminari sui territori

 

Libera- Al via i seminari sui territori 
di Alessio Magro

Lo diceva Rosario Livatino, è fondamentale essere credibili.
E per farlo occorre prima di tutto rispettare gli impegni presi, dare il segno della regolarità, della serietà, della continuità.
Libera Informazione non ha tradito le promesse ed è già in azione. A partire dai territori: il 13 novembre il via al tour nelle regioni a “occupazione” mafiosa, con uno stimolante seminario a Polistena, in Calabria.

 

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Siderno e Locri insieme per la Giornata Mondiale del Diabete

Siderno e Locri insieme per la Giornata Mondiale del Diabete

Siderno e Locri insieme per la Giornata Mondiale del Diabete

Le città di Siderno e Locri hanno aderito alla Giornata Mondiale del Diabete.
Alessandro Figliomeni-Sindaco di Siderno e Francesco Macrì-Sindaco di Locri hanno aderito all'importante iniziativa  fortemente voluta dall’Azienda Sanitaria di Locri e  dal Comitato organizzatore composto dal Dott. Franco Mammì, direttore dell’unità operativa di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale di Locri e da dottori Roberto Trunfio, Mariella Bruzzese,Rosanna Lia,Leo Stilo e Vincenzo Zappia.

Un segnale veramente significativo ed importante che due piccole Città come Locri e Siderno abbiano illuminato di Blu i loro Palazzi più belli,  evidenziando che la Locride è principalmente Cultura e non solo ‘ndrangheta.

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La società sparente

La società sparente

Il libro "La società sparente" non può essere presentato a San Giovanni in Fiore. Qualcuno non vuole. Strane vicende in Calabria attorno al volume

Lo scorso 26 ottobre, lo scrittore Francesco Saverio Alessio ha ricevuto presso la sua abitazione di San Giovanni in Fiore (Cs) un biglietto con scritto, in ritagli di giornale, «attento alle tue mosse, taci». Lo scrittore ha ipotizzato un collegamento con alcune sue dichiarazioni successive all’uscita del libro “La società sparente” (Neftasia editore, Pesaro, 2007), su ‘ndrangheta e politica.

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Il vescovo che voleva svuotare la ‘ndrangheta

Il vescovo che voleva svuotare la ‘ndrangheta

IL RITRATTO/ Bregantini trasferito a Campobasso

Il vescovo che voleva
svuotare la 'ndrangheta

di GIUSEPPE BALDESSARRO

REGGIO CALABRIA – "La 'ndrangheta è una società apparentemente forte, ma all'interno è fragilissima per cui la si deve svuotare agendo tra la gente in maniera da dimostrare quanto è ridicola e stupida". Giancarlo Maria Bregantini, vescovo di Locri , da oggi nuovo "pastore" di Campobasso, conosce bene le dinamiche del fenomeno mafioso calabrese.

Le ha imparate nei 13 anni passati nella provincia di Reggio Calabria. In uno dei territori più violenti e depressi d'Italia. Le ha studiate a fondo e capite, nella loro essenza. Comprendere e operare è stato per oltre un decennio un tutt'uno, su ogni fronte. "Facendo quello che c'era da fare e dicendo quello che c'era da dire. Quotidianamente". E più il "vescovo operaio" della Locride andava avanti, più diventava punto di riferimento di tanti, tantissimi. Per questo alla notizia del suo trasferimento in Calabria è scoppiata la rivolta. Un moto istintivo di gente comune soprattutto, a cui si sono accodati parlamentari, rappresentanti istituzionali, sindaci, intellettuali e associazioni.

Oggi, a Santa Maria del Mastro, sede della Curia vescovile di Locri-Gerace sono arrivati in tanti a salutare il prete "anti 'ndrangheta". Una raccolta di firme "per attestare la gratitudine dei calabresi" e tante lacrime di commozione. Perché ora, dice un cartello, "i locresi si sentono ancora più soli". Vorrebbero che restasse, che la decisione fosse rivista, revocata. Ma sanno che non sarà possibile e che "Bregantini quella promozione a vescovo metropolita la merita". Il religioso obbedirà al Vaticano, "anche se a volte è faticoso", e lo stesso faranno i fedeli che lo hanno ascoltato e seguito nel suo percorso ti uomo del Trentino capace di parlare al sud.

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