LOcri e Gerace uniti si pronunciano in Consiglio comunale sul trasferimento del Vescovo Bregantini

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LOcri e Gerace uniti
Gerace e Locri si pronunciano in Consiglio comunale sul trasferimento del Vescovo Bregantini

La diocesi di Locri Gerace ha fatto quadrato attorno al suo Vescovo Giancarlo Maria Bregantini contro il cui trasferimento, ormai definito alla Dicesi di Campobasso, non si sopisce la protesta

Sulla questione un Consiglio comunale aperto e congiunto per le due città si è tenuto presso la sala consigliare del municipio di Gerace. Qui decine e decine di fedeli, cittadini, organi di stampa, istituzioni e rappresentanti del terzo settore si sono confrontati discutendo di sviluppo, ’ndrangheta, ruolo della politica e centralità della Locride. Il pubblico Consiglio è stato presieduto dai due sindaci Salvatore Galluzzo di Gerace e Francesco Macrì di Locri e condotto dal presidente del consiglio comunale di Locri Domenico Romeo. Vasta la partecipazione dei consiglieri di maggioranza ed opposizione delle due cittadine, che via, via si sono avvicendati nelle loro dichiarazioni a favore dell’operato di Bregantini digerendo contro voglia il suo ormai definito spostamento ad altra sede. “Allo sconforto per il distacco si aggiunge la percezione di impotenza per questa decisione, pur mitigata dalla certezza che altri fedeli e un altro territorio potranno beneficiare della grande umanità e del forte senso di abnegazione al lavoro ed al senso del dovere di un uomo ed un pastore che è stato per 13 anni una luce guida per la Locride”. Queste le parole con cui il sindaco Galluzzo ha dato il via ai lavori dell’assise protrattasi ben oltre le 14.00. “Un vescovo la cui opera pastorale e sociale non deve essere dispersa. Non sta alla politica interferire nelle scelte della Chiesa. Né appare sincero- ha sottolineato- chi oggi strepita ma da anni alimenta il degrado. C’è da sottolineare il ruolo storico svolto da Bregantini soprattutto tra i giovani abbandonati dallo Stato e ingannati da politici disonesti”. E’ seguito l’intervento del collega di Locri Macrì che ha specificato come “La perdita di un grande uomo che ha supplito spesso all’insufficienza della classe politica vada ancora colpire una terra come la Locride da poco privata anche dalla presenza di un altro baluardo dello Stato il Prefetto Liugi De Sena”. Attestazioni di affetto e di chiaro apprezzamento verso il presule per il ruolo ricoperto, non di rado di natura politica, sono giunte quindi dai consiglieri Filippone e Varacalli dell’opposizione di Gerace, Lucia Pelle e Sergio Laganà di Locri seguiti da Raschillà, Sorbara e Mammoliti di Locri e da Pezzimenti di Gerace . Tutti hanno sottolineato come Bregantini abbia restituito forza e vigore alla Locride onesta, si sia impegnato per recuperare il centro storico di Gerace, restituendo all’edificio da poco recuperato della curia geracese il nome di episcopio. A conclusione dei contributi istituzionali quello del Presidente del Circondario della Locride Giuseppe Loiero seguito da Padre Piero Romeo ultimo regalo di Bregantini alla città di Gerace; così lo ha definito il sindaco Galluzzo richiamando la recente nomina del sacerdote come parroco della chiesa di San Giorgio Martire.
Congiusta padre di Gianluca, l’imprenditore sidernese barbaramente ucciso nel 2005, che ha richiamato il ruolo di lotta contro la ’ndrangheta che il Vescovo ha saputo impersonare e dirigere, una lotta ha sottolineato appena iniziata e non conclusa.
All’intera comunità diocesana chiediamo di continuare l’opera evangelizzatrice e di riscatto sociale e civile di questa terra intrapresa da Mons. Bregantini. Sarà, infatti, il suggello della sua opera e la testimonianza più viva che le Sue parole, gli appelli e la Sua opera non fanno parte del nostro recente passato, ma del futuro della Locride”.
Alessandra Tuzza