Omicidio Congiusta, Mollace chiede la conferma delle pene

Omicidio Congiusta, Mollace chiede la conferma delle pene

Requisitoria del sostituto pg nel processo d’appello per l’assassinio del giovane di Siderno

Gianluca Congiusta

Oltre tre ore di requisitoria sono servite al sostituto procuratore generale Franco Mollace per chiedere alla Corte d’appello di Reggio Calabria la conferma della sentenza di primo grado per i due imputati accusati dell’omicidio di Gianluca Congiusta.

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‘Ndrangheta: arcivescovo Nunnari in Commissione consiliare Calabria

‘Ndrangheta: arcivescovo Nunnari in Commissione consiliare Calabria

25 Settembre 2012 – 18:27

(ASCA) – Catanzaro, 25 set – ”Grazie per l’invito, che ho accolto da vescovo ma anche da figlio di questa terra. Sono venuto qui con lo stesso spirito, di riflessione e di confronto, che l’8 settembre scorso, nel giorno che Cosenza festeggia la Madonna del Pilerio, mi ha mosso a scrivere l’appello ‘agli uomini della mafia”’. Partecipando ai lavori della Commissione consiliare contro la ”ndrangheta in Calabria presieduta da Salvatore Magaro’, Monsignor Salvatore Nunnari – arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano – svela alcuni retroscena della sua ”riflessione pastorale” dell’8 agosto che per molti e’ stata uno schiaffo alle cosche ma anche un salutare pugno nello stomaco agli uomini dei Palazzi ed alla stessa societa’ civile.

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Catturato nella Locride il boss della ‘ndrangheta Domenico Aquino

Catturato nella Locride il boss della ‘ndrangheta Domenico Aquino

Era latitante dal luglio 2010. E’ stato arrestato dall’arma dei carbinieri nella sua abitazione di Gioiosa Jonica

Anche il boss latitante Domenico Aquino, 47 anni, è caduto nella rete, a maglie ormai sempre più strette, dei carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria. Domenico Aquino, detto “u biondo” è stato bloccato in un edificio di proprietà del suocero, a Marina di Gioiosa Ionica, il paese della Locride in cui gli Aquino hanno il loro feudo.

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Niente sacramenti ai divorziati-.Ai capimafia si

Niente sacramenti ai divorziati- Ai capimafia sì

 di DOMENICO IELASI*


 HO letto con molto interesse (anche professionale) alcuni recenti  articoli sulla tematica del perdono che il Giudice Supremo, tramite i  ministri del culto cattolico, elargirebbe in modo indiscriminato anche a quanti per sistema di vita infrangono le leggi dello Stato, oltre quelle  divine, al pari di quella pioggia che, come ricordava S. Agostino, cade  
 ugualmente sui buoni e sui cattivi.

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Ma la Chiesa ha il diritto di perdonare?

Dal Quotidiano della Calabria di oggi martedì 4 settembre

Ma la chiesa ha il diritto di perdonare?

di Mario Congiusta *

Egregio Direttore,

dopo aver attentamente ascoltato l’omelia del Vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, Monsignor Fiorini Morosini, in occasione della celebrazione della Festa della Madonna di Polsi, mi sorgono spontanee delle considerazioni, degli interrogativi, ma anche una certa delusione, forse rabbia e forse indignazione, sui concetti di perdono, assoluzione e i diversi modi di interpretarli ed applicarli.

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Nucara ricorda il ferimento di Garibaldi/Quando Mazzini diffidava dei Savoia

Nucara ricorda il ferimento di Garibaldi/Quando Mazzini diffidava dei Savoia

Aspromonte, centocinquanta anni dopo

Intervento in occasione della ricorrenza del ferimento di Garibaldi nella Battaglia d’Aspromonte del 29 agosto 1862. Il Partito repubblicano si è riunito, nel 150esimo anniversario dell’evento.

di Francesco Nucara

Cari cittadini e cari cuori di Garibaldini e di Mazziniani, torniamo qui a celebrare un evento storico e drammatico, il ferimento di Garibaldi in Aspromonte. Non meno funesta era stata la conclusione e la dolorosa esperienza della Repubblica Romana.

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Quando il boss va in Tv

Roma, 24.08.2012 | di Santo Della Volpe

L’editoriale

Quando il boss va in Tv

Gaetano Marino

Gaetano Marino

C’è voluto l’omicidio del protagonista, come negli sceneggiati di bassa qualità,per fare emergere una delle vergogne nazionali, passata inosservata due anni fa. E sarebbe restata tale, cioè invisibile  ai più e con il suo inquietante carico di pericolosa infiltrazione camorrista nonostante Roberto Saviano l’avesse denunciata   su Facebook nel febbraio scorso (con relativa quanto inascoltata  richiesta di chiarimenti di Articolo21), se il capoclan Gaetano “McKay” Marino non fosse stato ammazzato in riva al mare, a Terracina, ieri, 23 agosto.

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Colpiti i clan dell’Alto Jonio reggino: 16 arresti

L’operazione

Squarciato il velo sull’atroce “faida dei boschi”
Colpiti i clan dell’Alto Jonio reggino: 16 arresti

Blitz di carabinieri e polizia nei comuni di Monasterace, Caulonia, Stilo, Riace e Stignano per bloccare le cosche Ruga, Leuzzie Vallelonga, coinvolte nel sanguinoso scontro che si è riacceso nel 2009. Individuati anche i responsabili dell’omicidio del boss Damiano Vallelunga, la cui morte ha causato gli scontri

Uno dei delitti della faida dei boschi

REGGIO CALABRIA – Blitz di carabinieri e polizia di Reggio Calabria contro le cosche di ‘ndrangheta dell’alto Jonio reggino, con sedici ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Reggio Calabria nei confronti di altrettanti affiliati alle cosche Ruga-Leuzzi-Vallelonga, attive nei comuni di Monasterace, Caulonia, Stilo, Riace e Stignano. L’inchiesta è coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e i particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà in a Reggio Calabria alle 11. 

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