Chi Siamo
Siamo un gruppo di laici del Centro Giovanile Antonianum di Padova, convinti che come cristiani non si possa più tacere di fronte a quanto sta accadendo nel nostro paese.
Anche noi abbiamo un sogno
Siamo un gruppo di laici del Centro Giovanile Antonianum di Padova, convinti che come cristiani non si possa più tacere di fronte a quanto sta accadendo nel nostro paese.
Anche noi abbiamo un sogno
di Guido De Franceschi
Stamattina, nel cineteatro interno al carcere di Opera, alle porte di Milano, sono stati presentati i risultati del primo ciclo italiano del “Progetto Sicomoro”, avviato dall’organizzazione Prison Fellowship Italia, presieduta da Marcella Reni e coordinata in Lombardia da Carlo Paris. L’incontro, decisamente affollato nonostante la complessa trafila burocratica necessaria ai partecipanti per poter entrare nel penitenziario, è stato aperto dal padrone di casa, il direttore del carcere di Opera, Giacinto Siciliano, che per primo ha creduto nel Progetto Sicomoro.
Vittime e carnefici ora scoprono di potersi parlare
Incontri nel penitenziario milanese di Opera per lenire le ferite e favorire la riabilitazione
DA MILANO GIOVANNI SCIACCHITANO
Mario Congiusta
REGGIO CALABRIA – Il titolare di un farmacia a Reggio Calabria, Tiberio Bentivoglio, e’ stato ferito stamani da un colpo di pistola che lo ha raggiunto ad un polpaccio.
di Paola Bottero
Ieri Fede avrebbe compiuto vent’anni. Se.
Se, ormai quattro anni fa, non avesse avuto un’appendicectomia. Se non fosse entrata nell’ospedale di Vibo. Se ad operarla non ci fossero stati almeno otto dei nove tra medici e paramedici responsabili della sua morte.
Dal 1995 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace.
La XVI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, si celebrerà in Basilicata, a Potenza, 19 marzo 2011.
La Basilicata non è terra di mafia.
Il punto è capire come in un territorio come questo la criminalità mafiosa abbia trovato degli agganci, pur non pervadendo al 100%.
Il nostro territorio rappresenta la terza regione d’Italia per concentrazione d’immobili e aziende passati dalle “grinfie” dei boss alle cure statali
Reggio Calabria. Secondo le cifre diramate dall’Agenzia per i beni confiscati e sequestrati alle mafie (che ha proprio a Reggio la sua sede nazionale ed è guidata dal prefetto Mario Morcone), sono ben 1.544 i beni sequestrati al crimine organizzato nella sola Calabria, tra immobili (ben 1.431 tra appartamenti, terreni e magazzini vari) e aziende (113).
In ambito nazionale peraltro il quantitativo totale tocca quota 11.234: cifre im-pres-sio-nan-ti!, quelle divulgate ieri nel corso di un convegno promosso a Cosenza nel corso di un convegno promosso da Md (Magistratura democratica).
Il 3 gennaio 2010 l’esplosione di un ordigno ad alto potenziale davanti agli uffici della procura generale
Reggio Calabria. La notte tra il 2 e il 3 gennaio di un anno fa, l’inizio della strategia della tensione a Reggio. Un’escalation di attentati e intimidazioni a magistrati, giornalisti e presidi di legalità da parte delle forze dell’antistato. Un’emergenza crescente, che ha fatto puntare i riflettori dell’opinione pubblica nazionale sulla gravissima situazione della città calabrese dello Stretto, e sull’esistenza di una zona grigia di collegamento tra la ‘ndrangheta, il mondo politico e – secondo quanto ammesso da investigatori e prefettura – anche funzionari infedeli dello Stato.
Parole che soprattutto nel mese di dicembre sono apparse quasi “profetiche”, alla luce degli esiti di alcuni importanti fascicoli d’indagine.
Giuseppe Belcastro