‘Ndrangheta in Piemonte, la Regione si costituisce parte civile in processo Minotauro

Mimmo Nasone coordinatore di libera
di Aaron Pettinari – 4 giugno 2012
Partiamo da una certezza: “l’Italia è un paese corrotto”. Lo dicono i numeri. I dati diffusi annualmente dall’Ong Transaperncy Internacional collocano la nostra penisola al sessantanovesimo posto su 182 Paesi presi in esame (nel 2010 eravamo al 67° posto). Basti pensare che, nella lotta alla corruzione, nella Ue fa meglio solo della Grecia (80esima), e di Romania e Bulgaria. Su una scala da zero (massimo livello di corruzione percepita) a dieci, l’ong tedesca che annualmente pubblica il rapporto ha assegnato all’Italia 3,9 punti (contro i 4,6 del 2008) e ad Atene 3,4, entrambe molto vicine alla Cina, settantacinquesima.
Il sindaco Riccardo Ritorto
SIDERNO – Siderno sta per rimanere senza sindaco. Riccardo Ritorto si dimetterà lunedì. Lo ha detto ieri ai suoi fedelissimi radunati nel suo ufficio collocato al primo piano del palazzo “rosato” che si affaccia sulla centralissima piazza Vittorio Veneto. Una decisione, quella di lasciare la poltrona di primo cittadino di Siderno, presa da giorni, anche se non ancora resa di pubblico dominio, su cui “pesa” il suo stato di salute. Dopo aver parlato con i suoi più vicini collaboratori il sindaco della città ha avuto uno scambio di idee con i vertici della coalizione che ha sostenuto la sua candidatura. Malgrado i ripetuti tentativi di farlo rinunciare all’idea dimissionaria, il sindaco è stato irremovibile comunicando a tutti i presenti la volontà di lasciare lo scranno più alto della sala delle adunanze consiliari. L’affaticamento permanente a cui è subordinato, con il passare dei giorni, è sempre più duro da sopportare e, per questo che lunedì andrà dal segretario del comune Mario Ientile per firmare il congedo dal palazzo municipale.
Reggio Calabria, 31 mag. (Adnkronos) –
Condanne per 109 anni di carcere sono stati complessivamente inflitti agli imputati del processo ‘Recupero-Bene comune’ definito con il rito abbreviato.
Sul delitto del giovane di Siderno rigettate tutte le istanze del legale di costa.Genchi non sarà sentito
Congiusta, “Bocciata” la difesa
A luglio la requisitoria di Mollace. Laratta: “Al papà riconoscimento dallo Stato”
Gianluca Congiusta
di CLAUDIO CORDOVA Reggio calabria –
Gioacchino Genchi non sarà ascoltato in aula all’interno del Tribunale di Piazza Castello a Reggio Calabria.
Vengono sostanzialmente rigettate tutte le istanze difensive nel procedimento d’appello contro i presunti responsabili dell’omicidio
del giovane Gianluca Congiusta, assassinato a Siderno il 24 maggio 2005.
NDRANGHETA, 7 ANNI FA DELITTO CONGIUSTA
SIDERNO (REGGIO CALABRIA) – Il 24 maggio del 2005 fu assassinato a Siderno, in un agguato di ‘ndrangheta, Gianluca Congiusta. Aveva 34 anni. A distanza di cinque anni dal delitto, nel dicembre del 2010, fu condannato alla pena dell’ergastolo il boss Tommaso Costa, accusato di essere stato il mandante dell’omicidio. Congiusta fu ucciso perché tentò di sventare una testata estorsione ai danni del suocero, Antonio Scarfò.
Mi succede ogni volta in cui si avvicina la fine di maggio. Da qualche anno, ormai: da quando Congiusta si è trasformato, da un cognome urlato sui media per l’ennesima uccisione di una vittima innocente della ‘ndrangheta, nella sintesi di affetti sempre più forti.
Ho conosciuto Gianluca per caso, quando vinse la regata di Ulisse a Reggio Calabria. La Provincia era tra gli enti patrocinanti, quel ragazzo pieno di riccioli e di voglia di vita era venuto nel nostro stand prima di prepararsi a ritirare, con i suoi compagni, il premio. Mi è tornato alla mente molto dopo, iniziando a conoscerlo e riconoscerlo dai ricordi di Roberta e Alessandra, le due incredibili sorelle, dalle lacrime soffocate di mamma Dona, dalla voglia di giustizia e dalle lotte continue di papà Mario, il mio gigante. Il nostro gigante.
IL 24 MAGGIO DEL 2005 VENIVA UCCISO A SIDERNO GIANLUCA CONGIUSTA. SI ERA OPPOSTO AL PIZZO E ALLE COSCHE.
Non solo nomi da ricordare
Non solo nomi ma anche volti e storie da ricordare, perchè dietro un nome di una vittima innocente c’è un volto, una storia…