Omicidio Congiusta, Mollace chiede la conferma delle pene

Omicidio Congiusta, Mollace chiede la conferma delle pene

Requisitoria del sostituto pg nel processo d’appello per l’assassinio del giovane di Siderno

Gianluca Congiusta

Oltre tre ore di requisitoria sono servite al sostituto procuratore generale Franco Mollace per chiedere alla Corte d’appello di Reggio Calabria la conferma della sentenza di primo grado per i due imputati accusati dell’omicidio di Gianluca Congiusta.

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‘Ndrangheta: arcivescovo Nunnari in Commissione consiliare Calabria

‘Ndrangheta: arcivescovo Nunnari in Commissione consiliare Calabria

25 Settembre 2012 – 18:27

(ASCA) – Catanzaro, 25 set – ”Grazie per l’invito, che ho accolto da vescovo ma anche da figlio di questa terra. Sono venuto qui con lo stesso spirito, di riflessione e di confronto, che l’8 settembre scorso, nel giorno che Cosenza festeggia la Madonna del Pilerio, mi ha mosso a scrivere l’appello ‘agli uomini della mafia”’. Partecipando ai lavori della Commissione consiliare contro la ”ndrangheta in Calabria presieduta da Salvatore Magaro’, Monsignor Salvatore Nunnari – arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano – svela alcuni retroscena della sua ”riflessione pastorale” dell’8 agosto che per molti e’ stata uno schiaffo alle cosche ma anche un salutare pugno nello stomaco agli uomini dei Palazzi ed alla stessa societa’ civile.

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Nessuno sogni che così si fa tacere il Quotidiano

L’editoriale

Nessuno sogni che così
si fa tacere il Quotidiano

di MATTEO COSENZA

Le indagini sono condotte dai carabinieri

L’INTIMIDAZIONE a Michele Inserra, sebbene non ci sorprenda, è davvero allarmante. Sappiamo da tempo che è sotto osservazione particolare. Ma l’altra notte si è entrati in una nuova fase. Poiché quella voce non tace e non mostra alcun segno di volerlo fare occorreva un avvertimento chiaro e forte. I presunti ladri devono avere atteso che al termine del lavoro uscisse dalla nostra redazione di Reggio insieme ad un collega.

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Le donne sindaco della locride scuotono il PD sulla legalità

L’INCHIESTA/7

Le donne sindaco della Locride
scuotono il Pd sulla legalità

Cinque vite sotto scorta per 800 euro al mese, sono tutte donne: Maria Carmela Lanzetta, Maria Teresa Collica, Elisabetta Tripodi, Carolina Girasole, Anna Maria Cardamone. La rabbia per i milioni accettati in Lazio: “Noi le spese le paghiamo di tasca nostra” 
 

di CONCITA DE GREGORIO

Questi sono posti dove le teste di maiale non si indossano ai toga party, te le lasciano mozzate sullo zerbino davanti a casa. “E’ un rito arcaico della ‘ndrangheta ma noi qui ci siamo nate e non ci lasciamo impressionare, lo sappiamo che è così”, dice Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno. Dove l’indennità da sindaco, lo stipendio, è di 800 euro al mese che diventano “411 virgola 80 centesimi perché ne lascio la metà al comune per le spese sociali”. Sono paesi e città dove se il boss locale ti spara alla macchina ti danno la scorta, ma  –  spiega Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto – “io non l’ho voluta la scorta, ho detto la scambio per due funzionari bravi per i comune, due giovani assunti per concorso. Risultato: mi hanno tolto la scorta e non mi hanno dato i funzionari”. Il giornale del mattino arriva anche a Decollatura, confine con Lamezia Terme: quando il sindaco Annamaria Cardamone legge l’intervista al capogruppo Pd alla Regione Lazio Esterino Montino, suo collega di partito, che dice insomma, quei due milioni di contributi per le spese erano disponibili, non li potevamo mica dare indietro, ecco quando legge questo il sindaco mormora la cifra due volte poi dice “io le spese le pago di tasca mia, se faccio l’avvocato e compro un libro me lo pago, perché se faccio il sindaco me lo deve pagare la comunità? E’ un lavoro, fare politica, non è mica una rendita”.

Le primarie del centrosinistra bisogna guardarle anche da qui, fra la Calabria e la Sicilia: sono un altro spettacolo. Con gli occhi di questi cinque sindaci che hanno tutti 40 anni tranne uno, sono tutti laureati, tutti sotto minaccia di morte. Sono tutte donne, pensate pure che sia un caso.

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“Se la politica è debole la mafia è più forte”. Parola di Arcivescovo

“Se la politica è debole la mafia è più forte”. Parola di Arcivescovo

Parla l’arcivescovo di Cosenza monsignor Salvatore Nunnari. La mafia sarà debellata? “Non la si può debellare senza elaborare e proporre convincenti criteri di comportamento alternativi”. E ancora: “La latitanza dei poteri pubblici rende forti gli arbitri e l’abusivismo”.

L’ arcivescovo di Cosenza monsignor Salvatore Nunnari

Monsignore è già passata un’altra “festa” (il riferimento è alla festa della Madonna della Consolazione di Reggio Calabria che si tiene ogni anno, il secondo sabato del mese settembre): la processione con la sua solennità, la partecipazione devota della gente, i portatori e il loro impeto che trascina e coinvolge. E, come ogni anno, i giornali commentano: mai tanta gente come quest’anno! La festa di settembre sembra vissuta sempre più intensamente: ovunque è un fiume inarrestabile; giovani e meno giovani, uomini e donne. A guardarsi intorno vien da  pensare che non ci sia più neppure l’ombra di un solo credente…Ma poi sarà davvero così?

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Omicidio a Gerocarne Ucciso un giovane di 31 anni

Criminalità

Omicidio a Gerocarne
Ucciso un giovane di 31 anni

Un giovane di 31 anni, Antonino Zupo, è stato ucciso nei pressi di Gerocarne in località Contrada Comunella intorno alle 11. Sul posto si trovano gli inquirenti che hanno avviato le indagini. L’uomo si trovava agli arresti domiciliari perché coinvolto nell’operazione Ghost

La vittima Antonino Zupo

GEROCARNE (VV) – Un giovane di 31 anni, Antonino Zupo, è stato ucciso nei pressi di Gerocarne in località Contrada Comunella intorno alle 11 di questa mattina. Sul posto si trovano gli inquirenti che hanno avviato le indagini per risalire agli autori dell’omicidio. L’uomo si trovava agli arresti domiciliari perché coinvolto nell’operazione Ghost. Secondo una prima ricostruzione stamane alcuni sconosciuti hanno raggiunto l’abitazione di Zupo e lo hanno avvicinato sparandogli contro diversi colpi d’arma da fuoco. La vittima è morta sul colpo. 

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’Ndrangheta, sequestrati 108 immobili agli imputati dell’inchiesta Minotauro

20/09/2012 – operazione della guardia di finanza

’Ndrangheta, sequestrati 108 immobili agli imputati dell’inchiesta Minotauro

Nella foto il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli

I provvedimenti sono stati emessi a un anno dal blitz che ha portato a oltre 150 arresti. I beni (41 case, 40 terreni e 27 autorimesse) serviranno per il pagamento di eventuali spese processualia carico degli indagati

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’Ndrangheta, sequestrati 108 immobili agli imputati dell’inchiesta Minotauro

20/09/2012 – operazione della guardia di finanza

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Nella foto il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli

I provvedimenti sono stati emessi a un anno dal blitz che ha portato a oltre 150 arresti. I beni (41 case, 40 terreni e 27 autorimesse) serviranno per il pagamento di eventuali spese processualia carico degli indagati

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