Tagli e risparmi per 33 miliardi: ecco la spending review delle famiglie

Tagli e risparmi per 33 miliardi:
ecco la spending review delle famiglie

Conti domestici difficili: in un anno la pressione fiscale è salita dal 42,5 al 44,7 per cento e il potere d’acquisto è crollato del 4,1 per cento. Con le “finanziarie fai da te” meno benzina per sei miliardi, telefonate per 1 miliardo e compravendite immobiliari per 18 miliardi
di ETTORE LIVINI

MILANO – Un miliardo di euro di telefonate in meno. Sei miliardi (potenziali) risparmiati su benzina e gasolio per l’auto, 18 miliardi sulla casa. Basta cappuccino al bar e niente macchina nuova. Le famiglie tricolori festeggiano, si fa per dire, il successo della loro personalissima spending review. I conti domestici non tornano da tempo: la pressione fiscale è salita in un anno dal 42,5% al 44,7%, il potere d’acquisto è crollato del 4,1%. Ma le migliaia di finanziarie fai-da-te avviate tra le mura di casa  –  un lavoro certosino di forbice su entrate e uscite che ha cambiato molte delle nostre abitudini quotidiane  –  ha già regalato agli italiani tagli (o mancate spese) per almeno 33 miliardi.

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Perquisizioni a un prete e un ex maresciallo Avrebbero favorito le cosche del Vibonese

Perquisizioni a un prete e un ex maresciallo
Avrebbero favorito le cosche del Vibonese

Accuse pesantissime da parte di alcuni pentiti contro l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Sant’Onofrio e il parroco di Stefanaconi: i due sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso. Avrebbero passato informazioni ai clan. Il sacerdote sarebbe stato anche a conoscenza della pianificazione di un agguato, poi fallito. E la curia lo allontana «precauzionalmente» dalla parrocchia

Don Salvatore Santaguida

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Alleanza per la Costituzione

Alleanza per la Costituzione

Era solo un’illusione: che Berlusconi se ne fosse andato dalla scena politica e l’Italia si fosse liberata dal veleno della sua presenza, della presenza dei suoi scherani, dal veleno della sua politica anticostituzionale.
Oggi, a poco più di un anno dal governo Monti, a due anni dal voto comprato in Parlamento che salvò il Cavaliere, il Paese affronta la fase più rischiosa dal dopoguerra: rischia cioè un immenso salto all’indietro, quando l’Italia non era ancora  repubblicana, e un sistema democratico era il grande sogno di pochi illuminati.
La campagna elettorale che sta cominciando potrebbe infatti mettere in secondo piano le proteste giuste e sacrosante di chi sta già facendo sacrifici inumani, e invece scatenare ed esaltare la protesta strumentale e populista della propaganda del Pdl accanto alla protesta diversa, ma con alcuni temi in comune, che sarà quella di Grillo e del suo movimento.

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Auguri ed Auguri scomodi

 

BUON NATALE

Ai

famigliari

delle vittime innocenti

della mafia. A Tutti Coloro che soffrono.

Ai sacerdoti impegnati nella lotta alla mafia.

Alle Forze dell’Ordine che per noi rischiano la vita

Ai Magistrati, in particolare a quelli schierati in prima

linea nella lotta alla mafia e che per noi

si sono privati del bene più prezioso che un uomo possa

avere: la Libertà. A Don Luigi Ciotti il “prete” che sa parlare al cuore della gente. Ai Giovani che combattono la mafia. Agli Italiani Onesti. A Tutti Quelli

che nel Mondo

lottano per la

Verità e la

Giustizia

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MODELLI DI RIFERIMENTO

MODELLI DI RIFERIMENTO

Innegabilmente, nonostante l’età, Berlusconi è un maestro in fatto di capriole. L’annacquamento, sotto il suo ricatto, dei decreti ‘anti-corruzione’ e sulla ‘incandidabilità’ non è stato sufficiente a placarlo e a calmare il suo terrore di essere raggiunto dalla Giustizia

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’Ndrangheta in Lombardia, 41 condanne

’Ndrangheta in Lombardia, 41 condanne

Tra gli imputati l’ex direttore della Asl di Pavia, Carlo Chiriaco

milano

Centocinquanta condanne. È questo il bilancio complessivo del maxi blitz anti-`ndrangheta scattato in Lombardia nel luglio del 2010: ad un anno dalle 110 condanne disposte in abbreviato dal gup Roberto Arnaldi, oggi se ne sono aggiunte una quarantina, con pene comprese tra i 3 e i 20 anni. Era stata battezzata Operazione Infinito, obiettivo colpire presunte infiltrazioni della `ndrangheta in Lombardia. 

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