‘NDRANGHETA: BAZOOKA A PIGNATONE,
ARRIVA ESERCITO A REGGIO CALABRIA
Sito Ufficiale Associazione Gianluca Congiusta onlus
‘NDRANGHETA: BAZOOKA A PIGNATONE,
ARRIVA ESERCITO A REGGIO CALABRIA

Mosaico dei giorni
Ago e filo
5 ottobre 2010 – Tonio Dell’Olio
Di ago e di filo c’è bisogno in questi giorni in cui la confusione sembra essere l’unica cifra oltre quella della frammentazione. Di ago e di filo per ricucire le narrazioni che in tanti vanno scrivendo negli angoli d’Italia e per il mondo.


29/09/2010, 12:20 a cura di Giuseppe Corasaniti

In tutte le librerie da OTTOBRE 2010
Un mugnaio con la passione per gli orologi e un testardo assessore comunale, il bassista di un gruppo reggae e un medico con il vezzo della scrittura, un dirigente del Partito comunista che insegna Lettere e un fotografo con un passato da calciatore, un commerciante di auto che non fa lavorare nessuno in nero e un funzionario di banca che chiede garanzie quando concede i prestiti, una professoressa delle scuole medie e uno studente nigeriano che fa il parcheggiatore abusivo… in un Paese normale, queste donne e questi uomini – magistrati, attivisti politici, carabinieri, comuni cittadini e addirittura bambini – rappresenterebbero solo un ordinario spaccato di società civile.
La storia di Silvia Ventra, che nel 1972 aveva solo 16 anni e non vide più rientrare a casa suo padre Giovanni. Di “Piana Libera” fanno parte 70 familiari colpiti dalla ‘ndrangheta. Mario Congiusta: “Troppi casi archiviati”

Matteo Cosenza, direttore del “Quotidiano della Calabria” che ha promosso l’iniziativa a Reggio ha detto: “manifestazione perfettamente riuscita” Aggiornamento. Cosenza: “Non disperdere patrimonio”


L’APPUNTAMENTO
Il tam-tam: tutti a Reggio Calabria per un sabato anti-‘ndrangheta
Una grande manifestazione dalla parte della magistratura sotto attacco delle cosche. Tutto è partito dal Quotidiano della Calabria, ma giorno dopo giorno…
di GIUSEPPE BALDESSARRO
REGGIO CALABRIA – Punta ad essere la più vasta manifestazione contro la ‘ndrangheta mai realizzata in Calabria. Stando alle adesioni ufficiali, sabato prossimo diverse migliaia di persone sfileranno lungo Corso Garibaldi a Reggio Calabria, per solidarizzare con la magistratura reggina e calabrese, sotto assedio da diversi mesi. L’iniziativa, promossa dal “Quotidiano della Calabria”, all’indomani della bomba fatta esplodere davanti al portone di casa del Procuratore generale Salvatore Di Landro, continua a crescere di giorno in giorno. Alimentata dal sostegno di un centinaio di amministrazioni locali, associazioni culturali, ambientaliste e realtà antimafia nazionali e regionali. Tanti anche i circoli politici di tutti i partiti. L’idea di una grande manifestazione per dire “No alla ‘ndrangheta”, lanciata dal direttore del Quotidiano, Matteo Cosenza, è cresciuta grazie alla disponibilità del sindacato calabrese, ma ancor di più per il metodo utilizzato per costruirla. Un percorso “aperto”, fatto di riunioni a cui ha potuto prendere parte chiunque, con proprie idee e proposte. Così dai rappresentanti del mondo del lavoro, a quelli degli industriali, ai commercianti, agli ordini professionali hanno potuto contribuire a quello che Cosenza definisce “un pezzo del percorso, di cui la manifestazione è soltanto una tappa, ma che pensiamo possa e debba andare avanti”.

Natale (Fnsi): denunciare e raccontare queste storie è la miglior difesa per i giornalisti
Una strada. Quella che da San Luca conduce al santuario di Polsi. La fatiscenza di quella strada, e l’appalto per sistemarla. Il primo lotto vinto nel 1996 da una ditta di Crotone e il subappalto a un’impresa sanluchese. Soldi, 12 milioni di euro, che scompaiono nel nulla. Nulla ne sa il proprietario della ditta di San Luca, un Nirta incensurato. Nulla si sa di quella crotonese, nel frattempo fallita. La via dei pellegrini devoti che è ancora poco più di una mulattiera. Una bella storia da raccontare. Per un giornalista. Un giovane corrispondente che, quando può, dà una mano al padre barbiere a Bovalino. Quel giornalista di 23 anni quella storia la racconta, firma il pezzo che esce in pagina, sul Quotidiano della Calabria, il 4 settembre, due giorni dopo il retorico via vai di politici al santuario della “madonna della ‘ndrangheta”. Riti, usi, costumi, tradizione, Osso e Mastrosso. Ma anche, soprattutto, affari, speculazione, ladrocinio di soldi pubblici. Accade così, che in un sabato di settembre, proprio sotto la vetrina del negozio del padre, il giornalista Ferdinando Piccolo trova una busta, cinque pallottole e un messaggio di morte: “la ‘ndrangheta non scherza, continua così e sei un morto che cammina”.

Appalti eolico, indagini sugli interessi della ‘ndrangheta – Effettuate nuove perquisizioni
CROTONE – Una serie di perquisizioni e’ stata disposta dalla Procura di Crotone per stabilire se vi possano essere stati degli interessi della ‘ndrangheta nella costruzione di un parco eolico nella zona di Melissa e Strongoli e se i lavori possano essere in qualche modo collegati all’ omicidio di Silvio Russano, di 41 anni, di Strongoli, ucciso il 22 gennaio 2008 a colpi di pistola nella sua azienda agricola.
Le perquisizioni, effettuate dai carabinieri del Nucleo patrimonio artistico e del Nucleo ecologico ambientale, hanno riguardato i locali riconducibili a Russano, oltre a quelli di altre persone, attualmente non indagate, e di tre aziende.
Gli interessi della ‘ndrangheta nell’affare dell’eolico sono emersi anche dall’inchiesta condotta dalla Dia di Trapani che ieri ha portato al sequestro di beni per un miliardo e mezzo di euro a Vito Nicastri, di 54 anni, leader nazionale nel settore dell’eolico e conosciuto, nell’ambiente, col nome de “il signore del vento”. Nicastri, secondo l’accusa, avrebbe avuto relazioni anche con la ‘ndrangheta.