”E’ ‘na malatia…”
di Claudio Cordova –

Prima della cura e dopo la cura
Qualcuno, addirittura, ha chiesto la perizia psichiatrica. Carlo Antonio Chiriaco è un caso più unico che raro nella storia giudiziaria dei processi alla ‘ndrangheta. Chiriaco è il direttore dell’Azienda Sanitaria di Pavia tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Crimine”, condotta sull’asse Milano-Reggio Calabria: l’uomo viene ammanettato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione. Sarebbe il manager in contatto con i presunti boss Pino Neri e Cosimo Barranca, egemoni nel nord Italia e, in particolare, in Lombardia. Fin dall’interrogatorio di garanzia, tenutosi, come disposto dalla procedura, pochi giorni dopo dalla maxiretata milanese, Chiriaco (nella foto prima dell’arresto e alla prima udienza del processo) afferma di essere sempre stato morbosamente affascinato dalla ‘ndrangheta. Una “malattia” che lo avrebbe affetto fin da giovane quando, fingendosi boss, si sarebbe compiaciuto dell’effetto di rispetto e timore provocato nel prossimo: su questa curiosa sindrome, i legali di Chiriaco hanno peraltro centrato la propria difesa, affidando una perizia allo psichiatra e criminologo Adolfo Francia.



Muammar Gheddafi continua a suscitare controversie anche da morto: non solo non c’è ancora alcuna certezza sulle circostanze in cui l’ex leader libico è stato eliminato, ma tra i suoi stessi nemici emergono divergenze persino su dove e quando seppellirlo. L’ufficio dell’Alto rappresentante delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto che sia aperta un’inchiesta sulla morte del colonnello. Annunciata per domani, invece, la proclamazione della nuova Libia da parte del Cnt. 

