AMORE E RABBIA
Agosto 3, 2007 at 9:32 am | In Attualità, Cronaca, Cultura |
Riceviamo e volentieri pubblichiamo un pezzo a parer mio bellissimo…..leggete…..
Sito Ufficiale Associazione Gianluca Congiusta onlus
Agosto 3, 2007 at 9:32 am | In Attualità, Cronaca, Cultura |
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Dedicato a Gianluca il 1° memorial alle vittime innocenti della Mafia

Nell’ambito di una suggestiva cerimonia,è stata consegnata,a Mario Congiusta, una targa ricordo del 1° memorial dedicato alle vittime innocenti della mafia.Il papà di Gianluca ringrazia gli organizzatori per il simbolico e significativo gesto. Continua a leggere
Quindici anni fa venne assassinato Paolo Borsellino, due mesi prima la stessa sorte toccò a Giovanni Falcone.
19 Luglio 2007 alle 09:37
Sfogo.
Spero che molti di voi abbiano visto la puntata di ieri sera di W l’Italia diretta, su raitre.
Spero che molti di voi abbiano notato che la piazza di Locri era vuota come il nulla.
Spero che molti di voi si siano incazzati, davanti allo sfogo del padre di Gianluca Congiusta, ucciso dalla ‘ndrangheta.
Spero che a molti di voi, come me, sia salito l’odio contro lo Stato assente.Il Post.
Dopo lo sfogo, possiamo ora ragionarci su. Ieri è andato in onda su raitre una puntata di W l’Italia diretta, ambientata a Locri, in Calabria. Si è partiti dalle denunce dell’On. Fortugno sulla malasanità, e si è finiti con il racconto del Sig. Congiusta, padre di una vittima della ‘ndrangheta. Nel mezzo della puntata si è visto di tutto, dalla Asl di Locri che era una vera e propria impresa familiare, all’assurdità del tribunale di Locri dove manca la carta per stampare, dove si registrano a mano i pignoramenti su un enorme librone (e menomale che siamo nell’era della tecnologia), e dove per fare un’udienza si fanno ore di fila in mezzo a un mare di altre persone che non c’entrano nulla. Nel frattempo si è appreso dal Procuratore Gratteri di quanto sia difficile fare un processo alla ‘ndrangheta ed essere sicuro che la pena venga scontata. Si è anche appreso come chi legifera invece di inasprire le leggi contro gli animali mafiosi, attraverso il famoso e utilissimo “rito abbreviato” non abbia fatto altro che agevolare i vari sconti di pena, semilibertà eccetera. Tra l’altro su questo punto non c’è tanto da stupirsi, vista la tendenza dello scorso governo…
In mezzo a tutte queste “belle” cose, ci ritroviamo anche chi propone di abolire l’ergastolo… ma VAFFANC…..!
Ci si chiede perché nel meridione sono tutti omertosi, ma è ovvio. Se chi ci deve difendere dai cattivi, è in combutta con i cattivi, come si fa a collaborare con il finto stato? Ci dobbiamo mettere in testa che la mafia esiste perché lo stato da quelle parti è assente! Ingiustificato per giunta! Lo stato vero da quelle parti è l’organizzazione mafiosa, che è capace di controllare il territorio con i mezzi brutali che tutti conosciamo.
Constatazione.
Le cose non cambiano. Le cose non cambieranno mai con una classe politica del genere. La volontà di cambiamento non potrà mai venire dalla punta della piramide, ma dal basso.
Noi siamo le fondamenta della società. Noi abbiamo il potere di cambiare le cose. Noi le dobbiamo cambiare, prima che il viscido gioco di politici e affini cambi irrimediabilmente anche noi.
Sono stufo, incazzato e cattivo come il male.
http://blog.terrorpilot.com/archives/2339
Finalmente un pò di giornalismo d'inchiesta in tv – mi sono detto martedì sera davanti alla tv sintonizzata su raitre, un'inchiesta scomoda e pericolosa quella di cui si è occupato Riccardo Iacona nel suo "w l'italia diretta".
Finalmente un pò di giornalismo d'inchiesta in tv – mi sono detto martedì sera davanti alla tv sintonizzata su raitre, un'inchiesta scomoda e pericolosa quella di cui si è occupato Riccardo Iacona nel suo "w l'italia diretta".
Un articolo tratto dal sito http://caffenews.wordpress.com/2007/07/24/io-casertano-trasferito-a-bologna-e-il-puzzo-della-mafia-delle-nostre-terre-2/
di Spartaco Capozzi
Appena dopo la morte di Fortugno i politici dell’Unione sono venuti in Calabria ad affermare con orgoglio: “noi non vogliamo i voti della ‘ndrangheta!”.