Sotto una pioggia incessante e fitta, lo scorso 13 marzo, a Reggio Calabria, si è svolto il No Mafia Day.

Sotto una pioggia incessante e fitta, lo scorso 13 marzo, a Reggio Calabria, si è svolto il No Mafia Day.

Sotto una pioggia incessante e fitta, lo scorso 13 marzo, a Reggio Calabria, si è svolto il No Mafia Day.

 

 

Molte le delegazioni pervenute da altre regioni (Puglia, Sicilia, etc.), molte le persone giunte da altre parti della Calabria (Cosenza, Catanzaro…),

presente la delegazione del Comitato No Ponte di Messina, una rappresentanza del Comune di Reggio Calabria nella persona del Vicesindaco Giuseppe Raffa, presente il maggiolino giallo con a bordo Mario Congiusta ed Alessandra (padre  e sorella di Gianluca, il giovane imprenditore barbaramente assassinato a Siderno il 24 maggio 2005 dalla mafia locale, perché si era opposto al pagamento del pizzo).Con loro a bordo ROCCO MANGIARDI testimone di giustizia.

Presente una rappresentanza di alcuni partiti politici, una delegazione dell’Unione Studentesca Reggina ma… pochi cittadini reggini nel corteo! Punto di ritrovo, a partire dalle ore 15, è stata Piazza Garibaldi, il corteo poi si è snodato lungo Corso Vittorio Emanuele, per poi fare tappa davanti al Palazzo del Comune; ed infine, proseguire lungo Corso Garibaldi e terminare in Piazza Duomo, dove un palco e vari gazebo hanno accolto i manifestanti inzuppati dalla pioggia.

All’indomani di questa occasione per certi versi “mancata”, è bene porsi degli interrogativi seri, primo fra tutti: perché la manifestazione si è rivelata, in termini numerici, un vero flop?

La risposta è molto complessa e va al di là della semplicistica definizione di una cittadinanza “passiva e distratta” o dalla concomitanza con la partita della Reggina allo Stadio Granillo.

Il nodo principale della questione è che, ancora una volta, non si è riusciti a far passare e a far comprendere un concetto fondamentale: il NO alla Mafia non ha appartenenza politica, non è un atto né di sinistra né di destra; dovrebbe essere infatti un NO bipartisan capace di accomunare anche le coalizioni politicamente opposte.

Fino a quando nei cortei “NO MAFIA” si urleranno slogan offensivi e politicizzati avremo perso tutti; fino a quando ci si limiterà ad offendere ora la maggioranza ora l’opposizione, l’unica ad aver vinto ancora una volta sarà SEMPRE e SOLO la Mafia; fino a quando non scenderemo in Piazza consapevoli di ciò che andiamo a chiedere o a testimoniare, ogni occasione non darà i frutti sperati.

Ieri alcune personalità del mondo politico (dal Vicesindaco ad altri rappresentanti di partito) giunte per partecipare alla manifestazione, hanno abbandonato il corteo a seguito di slogan offensivi urlati da una minoranza di partecipanti, ora nei confronti del Sindaco di Reggio Calabria, ora del Premier Berlusconi.

E’ evidente che non era quella l’occasione per esprimere idee politiche e offese, non era quello il luogo idoneo per dar sfogo a puerili concetti ormai datati: il NO MAFIA DAY avrebbe dovuto unire, almeno per un pomeriggio, tutte le parti politiche.

Solo attraverso una cooperazione reale e bilaterale, si potranno ottenere dei risultati anche in termini numerici. Perciò bisogna prendere atto, con onestà intellettuale, che quanto accaduto è stato un errore grossolano ma fatale per la validità e il successo della manifestazione stessa.

Fonte caffè news

Clicca sul maggiolino ormai simbolo dell’antimafia e vedrai il filmato

Sequestri e cattura latitante

A Siderno sequestri e cattura latitante

Nell’ambito della pressante attività di contrasto alla ‘ndrangheta, su direttive del Questore Carmelo CASABONA, nella giornata di ieri e nelle prime ore di stamane, la Polizia di Stato ha condotto due importanti operazioni con sequestri patrimoniali e la cattura di un latitante.

In particolare, nella giornata di ieri il Tribunale di R.C. – Sez. Misure di Prevenzione, accogliendo la proposta della Questura, di seguito all’attività condotta dalla Divisione Polizia Anticrimine e dal Commissariato P.S. di Siderno, ha disposto il sequestro di beni a carico di Michele CURCIARELLO (di Siderno, cl.’62) e Antonio MARTINO (di Siderno, cl.’76), entrambi arrestati in data 18.12.2008,  in esecuzione di Ordinanza di Custodia Cautelare emessa  il 16.12.2008 dal G. I. P. presso il Tribunale di R. C. nell’ambito dell’operazione “Pioggia di Novembre” per avere partecipato all’organizzazione ed all’esecuzione dell’omicidio, in data 31 maggio 2005, di CORDI’ Salvatore (classe ’54), inteso “u cinesi”, esponente dell’omonima consorteria, al fine di favorire il clan avversario dei “CATALDO” di Locri.

Continua a leggere

Intimidazioni ad un giornalista del Quotidiano della Calabria

Minacce a Giuseppe Baldessarro
«Non può più essere sottovalutato l’attacco intimidatorio che viene quotidianamente rivolto alla stampa calabrese la quale con coraggio sta cercando di produrre la corretta informazione ai cittadini della Regione. Attacchi che sicuramente vengono perpetrati per mano della ‘ndrangheta, ma dietro la quale possono, altresì, celarsi tutti quei colletti bianchi che hanno contribuito, colludendo con la malavita, a creare il nefasto sistema di malaffare che sovrasta la Calabria». Lo sottolinea Angela Napoli componente della Commissione nazionale antimafia. «Anche l’ultima intimidazione rivolta a Giuseppe Baldessarro, bravo redattore del «Il Quotidiano della Calabria» – dice – al quale rivolgo la mia sincera solidarietà, fa capire che non è sicuramente «ben accetta» la cronaca dei fatti nefasti del nostro territorio. Sicura che le Forze investigative sono già al lavoro per individuare gli autori anche di questa grave intimidazione, invito Giuseppe Baldessarro a proseguire, con la solita professionalità, nel suo lavoro, sapendo che non sarà lasciato solo».

Continua a leggere

A Rosarno 20 anni di soprusi sui neri

A Rosarno 20 anni di soprusi sui neri

20 anni di soprusi a Rosarno sui neri


ROSARNO –  Che la ‘ndrangheta sia lì, attorno ai campi dove si raccolgono arance e mandarini, senza neanche il fastidio di nascondersi, è cosa risaputa. E che a sparare contro i neri ridotti in schiavitù siano sempre loro delle ‘ndrine, affinché “gli schiavi” si pieghino alle condizioni disumane alle quali sono costrettti e non si azzardino a protestare, è altrettanto noto. Ma poi è di dominio pubblico anche il fatto che le fucilate contro gruppi di immigrati, non sono soltanto un “gioioso passatempo” dei rampolli della mafia, che sparano per “farsi le ossa” e farsi conoscere, ma rappresentano una strategia terroristica che a Rosarno funziona dal 1990, fin dai primi flussi migratori dei manovali provenienti dall’Africa. Tutto nell’indifferenza generale.

“Arance insanguinate”. E’ il titolo di un dossier che “DaSud” Onlus ha presentato a Reggio Calabria e a Lamezia Terme ad una delegazione del Parlamento Europeo e di cui si parlerà a Roma – al cinema L’Aquila, giovedì prossimo – durante un meeting di tutte le associazione antirazziste. Si tratta di un lavoro che serve a far conoscere  il tragitto e l’evoluzione negli ultimi vent’anni, di una tragedia di dimensione nazionale, che ha suscitato attenzione mediatica solo quando è esplosa come problema di ordine pubblico, la notte dell’8 gennaio scorso, quando su un gruppo di “schiavi africani” c’è stato l’ennesimo “tiro a segno”, al quale gli immigrati hanno reagito con una vera e propria rivolta. Tutti erano sopravvivevano come animali in una ex cartiera, costruita con i soldi truffati alla Ue e poi  abbandonata.


Continua a leggere

A tu per tu con il pm della Dda Antonio De Bernardo

A tu per tu con il pm della DDA Antonio De Bernardo

di Noemi Azzurra Barbuto

Sono i sostituti procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), istituita presso la Procura della Repubblica del tribunale di ventisei capoluoghi di distretto di Corte d’appello, i quali, in tutta Italia, si impegnano quotidianamente nella lotta alla criminalità organizzata.

Ecco cosa significa davvero “dedicare la propria vita al lavoro”: non si tratta soltanto delle numerose ore, sia diurne che notturne, trascorse ad indagare, ad interrogare, a studiare, a ricostruire ogni parola, ogni gesto, ogni fatto, in cerca della verità; ma anche e soprattutto della perdita, volontaria ma non per questo meno sofferta, di tante piccole libertà che noi diamo per scontate e che, in effetti, tali dovrebbero essere anche per coloro che stanno sul fronte della legalità.

Continua a leggere

“Ricompriamo l’auto a Antonino Monteleone”- Qui il numero della Postepay

“Ricompriamo l’auto a Antonino Monteleone”- Qui il numero della Postepay

 

“Ricompriamo l’auto a Antonino Monteleone”

Nel solidarizzare con il giornalista Mario Congiusta chiede l’intervento di

tutta la società civile


“Piena solidarietà e vicinanza a Antonino Monteleone, giovane giornalista coraggioso, ed espressione di quella nuova generazione che non abbassa la testa di fronte alla feroce morsa del malaffare calabrese”. Queste le parole di Mario Congiusta, che si mette virtualmente al fianco di Antonino Monteleone, vittima di un vile attentato la scorsa notte.

Continua a leggere

Dichiarazioni di Don Luigi Ciotti sul CdM di Reggio Calabria

Dichiarazioni di Don Luigi Ciotti sul CdM di Reggio Calabria

Dichiarazioni di Don Luigi Ciotti sul CdM di Reggio Calabria
L’istituzione dell’ Agenzia Nazionale sui beni confiscati per rendere piu’ efficace, veloce ed incisiva la legge sulla confisca dei beni dalla fase del sequestro a quella della destinazione d’uso va nella direzione che Libera chiede da  anni. Un’ agenzia che deve accorciare i tempi e ridare ordine a tutta questa materia ma che deve essere accompagnata da ulteriori provvedimenti come un testo unico in materia della confisca dei beni; il rafforzamento degli strumenti per le indagini patrimoniali e non ultimo, che venga data concreta attuazione a quella norma approvata nella Finanziaria del 2006 che prevede la confisca dei beni ai corrotti ed il loro riutilizzo ai fini sociali di cui non sappiamo piu’ nulla.

Continua a leggere