La consulta boccia il Lodo e Berlusconi attacca il colle.

La consulta boccia il Lodo e Berlusconi attacca il colle.

Una sentenza “politica” da parte di una Consulta prevalentemente orientata a sinistra. Il centrodestra, da Silvio Berlusconi in giù, legge così la bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte costituzionale. Ma Fini si smarca:”Rispetto la sentenza”. Il premier assicura che il governo resterà in carica per l’intera legislatura. L’IdV chiede le dimissioni di Berlusconi. Il Pd difende la Corte e la sentenza che “non è politica”, nonché il capo dello Stato, e sottolinea che dal pronunciamento della Consulta non derivano le dimissioni del governo, che devono avvenire in Parlamento su questioni politiche

 

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Franco La Rupa rinviato a giudizio per voto di scambio

Franco La Rupa rinviato a giudizio per voto di scambio

Il consigliere regionale è stato rinviato a giudizio per il reato di scambio elettorale politico-mafioso nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Catanzaro nei confronti di esponenti della cosca Forastefano di Cassano Jonio

06/10/2009 La decisione è stata presa dal Gup Camillo Falvo che ha accolto la richiesta del pubblico ministero, Vincenzo Luberto.

Nel dicembre dello scorso anno La Rupa aveva ottenuto di essere processato con il rito abbreviato ed il pubblico ministero aveva chiesto la sua condanna a quattro anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

Il Gup però aveva rinviato gli atti alla Procura affinchè venisse riformulato il capo d’imputazione ritenendo insussistenti gli elementi per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa ed ipotizzando invece il reato di scambio elettorale politico-mafioso.

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“Il reato di clandestinità? Un favore alle mafie”

“Il reato di clandestinità? Un favore alle mafie”

Un attesissimo Roberto Saviano ha chiuso a Ferrara la terza edizione del festival della rivista Internazionale. In un dibattito si è parlato di come, oltre allo scudo fiscale, ad aiutare la criminalità organizzata ci pensa anche il pacchetto sicurezza

FERRARA, 5 OTT. 2009 – Mafia Spa: gli affari ai tempi della crisi. E’ il titolo dell’incontro che ha concluso la tre giorni ferrarese del festival di Internazionale, la rivista che ogni settimana pubblica il meglio della stampa estera. Protagonista del dibattito forse l’ospite più atteso di tutta l’edizione 2009, Roberto Saviano.

Ad aspettarlo molti suoi fan fin dalla mattina (l’incontro si è tenuto alle 16 e 30). Oltre ai mille spettatori del teatro comunali, fuori, davanti ai maxischermi in giro per la città c’erano almeno altre tremila persone.

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Sostanze tossiche e resti umani: a una svolta l’inchiesta sul relitto del “Cunski”.

Sostanze tossiche e resti umani: a una svolta l’inchiesta sul relitto
del “Cunski”. E spunta la mappa delle altre imbarcazioni cariche di scorie

Le 30 navi che avvelenano
il mar Mediterraneo

di PAOLO GRISERI e FRANCESCO VIVIANO

PAOLA (Cosenza) – Due macchie gialle dietro il vetro di un oblò. I fari di una telecamera di profondità illuminano la scena. Le macchie sono proprio al centro dell’immagine, sopra la data e l’ora della ripresa: 12 settembre 2009, 17,33. Una nuova ombra, un rigagnolo di veleni, esce da una fenditura della lamiera. Altre masse nere (pesci?) si intravedono nell’oscurità del relitto. Immagini che sembrano confermare il “sospetto inquietante” del Procuratore di Paola, Bruno Giordano: “Dietro quell’oblò potrebbero esserci i teschi di due marinai”. Non è solo una bomba ecologica quella affondata al largo della costa calabra: è una bara. L’ultima destinazione per marinai irregolari come irregolare era ormai il Cunski con il suo carico inconfessabile: una discarica di veleni e di uomini. Quanti altri Cunski custodiscono segreti e rilasciano veleni dal fondo del Mediterraneo? La domanda è la stessa che inseguiva quattordici anni fa il capitano di vascello Natale De Grazia. Nel cuore dell’indagine prendeva appunti.

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“Ndrangheta: Operazione “Shark”, 25 gli arresti eseguiti nella Locride, decimato il clan dei Cordì

“Ndrangheta: Operazione “Shark”, 25 gli arresti eseguiti nella Locride, decimato il clan dei Cordì

Locri (Reggio Calabria) 16 settembre 2009.Nelle prime ore di questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Locri e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Calabria, la Squadra Mobile di Reggio Calabria ed il Commissariato della P. di S. di Siderno, hanno dato esecuzione, nel comprensorio della Locride, ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria in conformità ad una richiesta inoltrata da questa D. D. A. vertente, in primo luogo, sul delitto di associazione a delinquere di tipo mafioso (con l’aggravante dell’essere l’associazione armata) finalizzata alla commissione di una pluralità di reati, tra cui rapine, estorsioni, usura, esercizio abusivo del credito, danneggiamenti, detenzione e porto illegale di armi ed altro, composta da una pluralità di appartenenti alla cosca CORDI’ di Locri.

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Onu: no a respingimenti, stop a discriminazioni

Onu: no a respingimenti, stop a discriminazioni

GINEVRA –  Attacco dell’Onu alla strategia dei respingimenti di migranti. L’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Navi Pillay, denuncia le politiche nei confronti degli immigrati, “abbandonati e respinti senza verificare in modo adeguato se stanno fuggendo da persecuzioni, in violazione del diritto internazionale”. Mentre la maggioranza respinge le accuse e l’opposizione critica, la Farnesina sottolinea che il richiamo non è rivolto all’Italia. Intanto, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, invita a non aver paura dell’immigrazione.

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Beni per un valore di 55 milioni di euro, sequestrati dalla DIA di Reggio Calabria a Pasquale Inzitari.

Beni per un valore di 55 milioni di euro, sequestrati dalla DIA di Reggio Calabria a Pasquale Inzitari.

Pasquale Inzitari- lnaugurazione “Porto degli Ulivi”

Reggio Calabria, 10 settembre 2009.  Beni per un  valore di  oltre 55 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia di  Reggio Calabria a Pasquale Inzitari,  imprenditore della Piana di Gioia Tauro,  coinvolto nell’operazione “Porto degli Ulivi”  di Rizziconi, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, lo scorso anno.  I militari hanno messo i sigilli a società, aziende, patrimonio personale ma ritenuto strumentale alla criminalità organizzata. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa dal Procuratore di Reggio Calabria, Dott. Giuseppe Pignatone e dal Colonnello Francesco  Falbo.

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Luigi Ciotti a nome di Libera e Gruppo Abele aderisce all’appello dei Giuristi sulla liberta’ di Stampa

Luigi Ciotti a nome di Libera e Gruppo Abele aderisce all’appello dei Giuristi sulla liberta’ di Stampa


“L’articolo 21 della Costituzione prescrive che tutti abbiano «il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione», ma oggi esistono forme di censura più subdole, meno avvertite, di quelle che tradizionalmente caratterizzano i sistemi non democratici.

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LA LOTTA DI ANGELA CONTRO L’OMERTA’

mercoledì 2 settembre 2009

La lotta di Angela contro l’omertà

Da giovane fu lei stessa compagna di due boss della ‘Ndrangheta. A 63 anni, si batte per far condannare gli assassini di suo figlio, giustiziato per aver sedotto la moglie di un altro capo-clan.

Per due anni lunghi come una vita ha visto suo figlio camminare verso la morte. Lentamente l’ha visto allontanarsi in balia del destino sotto il suo sguardo disperato di madre che sapeva che non si infrange la legge della malavita. Lei che, in questa terra di Calabria segnata dal sangue, a 20 anni, ha imaparato tutto delle regole della ‘Ndrangheta amando un boss: “Di fronte a quello che vedrai, chiuderai gli occhi; tutto quello che sentirai, lo dimenticherai; tutto quello che saprai, non lo dirai”, ripete, nascondendosi il viso con un gesto.

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Strage del Circeo, libero Gianni Guido

Strage del Circeo, libero Gianni Guido

Finito l’affidamento ai servizi sociali.
I familiari delle vittime del massacro:
“La ferita si riapre, dov’è la giustizia?”

Per la certezza della pena clicca sulla foto

SCHEDA Il massacro fatto da tre “pariolini”

ROMA
Da ventiquattro ore è un uomo libero: Gianni Guido, uno dei tre responsabili della strage del Circeo, ha da ieri chiuso i conti con la giustizia italiana. «Fine pena 25 agosto 2009», è scritto sulla sua scheda del casellario giudiziario.

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