‘Ndrangheta, tre arresti, si alleano cosche Cordì-Cataldo

‘Ndrangheta, tre arresti, si alleano cosche Cordì-Cataldo

Le due cosche gestiscono insieme i traffici di droga e armi. Arrestati tre esponenti

di Ezio De Domenico

LOCRI (REGGIO CALABRIA – Per 40 anni si sono fatte la guerra a suon di agguati, omicidi e ferimenti. Oggi tra le storiche cosche dei Cordi’ e dei Cataldo di Locri e’ scoppiata la pace in nome della spartizione dei proventi soprattutto del traffico di armi e droga. La novita’ di oggi sul fronte ‘ndrangheta – e non e’ una novita’ da poco – emerge dall’operazione condotta dalla Polizia che ha portato all’arresto di tre presunti affiliati alle due cosche, Antonio Cordi’, di 23 anni, ed Antonino Caroleo, di 40, esponenti dei Cordi’, e Ilario Aversa, di 50, dell’omonima cosca federata con quella dei Cataldo.

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Droga, sequestro record al porto di Gioia Tauro sequestrati dieci chili di cocaina

Droga, sequestro record al porto di Gioia Tauro

La droga era nascosta all’interno di alcuni carrelli trasportatori per uso agricolo. Il sequestro è uno dei più importanti negli ultimi 15 anni in Italia ed il valore stimato si stima attorno ai 250 milioni di euro

 

Un enorme sequestro di cocaina nel porto di Gioia Tauro. I Carabinieri del Nucleo investigativo di Roma hanno intercettato un carico da 10 quintali di “polvere bianca” purissima all’interno di un container posto su una nave mercantile proveniente dal Brasile. La droga era nascosta in carrelli trasportatori per uso agricolo. Si tratta del più ingente sequestro di cocaina eseguito in Italia negli ultimi 15 anni: il valore della droga sequestrata si aggira sui 200-250 milioni di euro. Probabilmente era destinata, oltre che al mercato italiano, anche a quello del centro e del nord Europa.

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INTERCETTAZIONI. Pignatone:«Tutela privacy è esigenza reale»

martedì 9 novembre 2010

INTERCETTAZIONI. Pignatone:«Tutela privacy è esigenza reale»

REGGIO CALABRIA. «La tutela della privacy è un’esigenza reale: molti magistrati, poliziotti e giornalisti si dovrebbero fare un esame di coscienza».

Lo afferma il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, in un’intervista a Sette che ne ha diffuso una sintesi.

«L’ultima versione della legge sulle intercettazioni fortunatamente stoppata – aggiunge Pignatone – era involontariamente peggio della penultima. Io non voglio fare polemiche. Ma è possibile che tutto il Paese sia concentrato su Avetrana e noi non riusciamo a far arrivare su un Tg il sequestro di 500 kg di cocaina pura?

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DROGA: GUERRA TRA CLAN ROM IN CALABRIA, 73 ARRESTI

DROGA: GUERRA TRA CLAN ROM IN CALABRIA, 73 ARRESTI

(AGI) – Catanzaro, 9 nov. – Due clan contrapposti, pronti a scatenare una guerra per il controllo del mercato della droga.
Questa la situazione fotografata dalla Dda di Catanzaro e dalla squadra mobile del capoluogo calabrese, che stamane hanno dato esecuzione a 73 ordinanze di custodia cautelare in carcere nel capoluogo calabrese ed in altre citta’. L’operazione ha gia’ portato in manette 67 destinatari delle misure, mentre altre 6 sono attivamente ricercati. “Rinascita” e’ il nome dato convenzionalmente all’inchiesta, destinata a liberare i quartieri a sud di Catanzaro dal dominio dei clan nomadi giunti in citta’ alcuni decenni addietro e diventati ormai stanziali.

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Gianluca Congiusta, chiusa l’istruttoria.

Processo Congiusta, chiusa l’istruttoria

Si è conclusa ieri, davanti alla Corte d’Assise di Locri, la fase istruttoria del processo per l’omicidio di Gianluca Congiust, giovane imprenditore sidernese freddato da mano mafiosa per aver tentato di impedire una estorsione.

Gli imputati del delitto, Tommaso Costa e Giuseppe Curciarello, sono entrambi accusati di associazione mafiosa, Costa anche di omicidio. Secondo le ricostruzioni del Pm sarebbe stato lui a premere il grilletto. Terminata la fase dibattimentale, non resta che emettere una sentenza. Il giorno della condanna dei killer arrivrà prima di Natale.

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Mannaia sui clan mafiosi baresi Di Cosola e Stramaglia: 92 arresti

Mannaia sui clan mafiosi baresi Di Cosola e Stramaglia: 92 arresti

BARI – Duro colpo inferto ai clan mafiosi baresi rivali, Di Cosola e Stramaglia, protagonisti negli ultimi anni di numerosi episodi di sangue per il controllo esclusivo dei traffici di droga. Ordinanza di custodia cautelare per 92 presunti affiliati, eseguita dalla squadra mobile della Questura di Bari su disposizione del Gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, che ha accolto le richieste dei Pm inquirenti Desirè Digeronimo, Elisabetta Pugliese e Francesca Romana Pirrelli.

Notificato in carcere il provvedimento restrittivo per il capoclan Antonio Di Cosola. Provvedimento restrittivo notificato anche ai capiclan della famiglia Stramaglia, Michele Stramaglia (figlio del boss Michelangelo, ucciso in un agguato nel 2009) e Giuseppe Barbetta. Reati contestati associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni a danni di imprenditori edili e di titolari di frantoi oleari e incendi. Impiegati circa 600 agenti di polizia, che stanno compiendo arresti e perquisizioni anche a Milano, Novara, Udine, Milazzo (Messina), Foggia e Cerignola.

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Parte il “Progetto Sicomoro” dal carcere di Opera

Parte il “Progetto Sicomoro” dal Carcere di Opera

Parte dal Carcere di Opera alle porte di Milano, una delle case di reclusione più grande d’Italia, il “Progetto Sicomoro”. Da domani, 6 novembre, ogni sabato fino al 18 dicembre, sette volontari di Prison Fellowship Italia Onlus, precedentemente formati, svolgeranno la loro attività di promozione umana, di ascolto e di sostegno ai sette detenuti che parteciperanno al Progetto, alle loro famiglie e alle sette vittime.

Lo spirito di questa proposta è proprio quello della riumanizzazione delle storie personali, facendo incontrare e dialogare gli autori dei reati (offensori) e chi questi reati li ha subiti (offesi) per capire i motivi, le azioni e le reazioni degli uni e degli altri. Due, quindi, gli obiettivi: la giustizia restitutiva per chi ha subito il crimine e la riabilitazione morale e spirituale per chi l’ha commesso.

Al Progetto potranno partecipare i carcerati di tutte le religioni. Gli incontri si articoleranno in tappe che, partendo dai racconti biblici e da esempi concreti di vita, alla fine del percorso porteranno ad una nuova assunzione di responsabilità del danno provocato e subito e, dunque, all’esperienza del perdono e della riconciliazione umana.

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