In questa terra di guerra e violenza anche i fiori piangono …
e noi continuiamo a credere che sia rugiada …
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Gianluca Congiusta dipinto da Nik Spatari
Sito Ufficiale Associazione Gianluca Congiusta onlus

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Gianluca Congiusta dipinto da Nik Spatari

Miserabili vigliacchi
“Dovete ricordare sempre,
in ogni momento della vostra miserabile vita,
che dopo che avrò parlato con Dio,
nemmeno Lui potrà assolvervi.”


“Il Vigliacco”

Il Presidente Scopelliti non assecondi il costante saccheggio della calabria
Non appartengo a coloro che addebitano le responsabilità del buco finanziario della sanità calabrese esclusivamente alla passata Giunta regionale guidata da Loiero, giacché mi sento costretta a ricordare le ufficiali prese di posizione in materia anche nel periodo di amministrazione Chiaravalloti.
L’operazione “Mistero” entra nel processo per l’omicidio di Gianluca Congiusta.
E’ questa la novità più importante dell’udienza di ieri davanti alla Corte d’Assise di Locri presieduta da Bruno Muscolo con a lataere PierCarlo Frabotta. Dunque la richiesta fatta qualche giorno fa dal pubblico ministero Antonio De Bernardo è stata accolta, le carte che riguardano il delitto di Pasquale Simari , di cui è accusato come esecutore materiale Tommaso Costa, e le deduzioni della Dda di Reggio Calabria sul reato di associazione mafiosa per alcuni esponenti della cosca Ursino di Gioiosa Ionica, saranno acquisite in dibattimento.
E contestualmente a questa decisione la Corte ha anche disposto l’audizione del capitano dei carabinieri Giglio, comandante del Gruppo di Roccella Jonica, e di altri due agenti dell’Arma che hanno seguito le indagini dell’inchiesta “Mistero”.
Congiusta-Simari, un filo tra due delitti
Tutto ruoterebbe intorno alla figura dell’imputato Tommaso Costa

Nella foto il P.M. Antonio De Bernardo
Rocco Muscari
Locri
L’operazione “Mistero” entra nel processo per l’omicidio di Gianluca Congiusta. Lo ha disposto la Corte d’assise di Locri accogliendo la richiesta del pm Antonio De Bernardo. L’operazione, scattata all’alba del 18 marzo scorso, si basa sul presupposto che ad uccidere Pasquale Simari, il 26 luglio

Sentito in aula ha detto: «Non ho mai fatto le cose che mi ha chiesto Tommaso»
Tutti i distinguo di Giuseppe Curciarello
LOCRI – «Con Michele Curciarello, mio cugino, non ci sono mai stati ottimi rapporti, ci siamo sempre frequentati poco ».
E’ uno dei passaggi della deposizione di Giuseppe Curciarello, imputato di associazione mafiosa nell’ambito del processo per l’omicidio di Gianluca Congiusta.
«Oggi sono qui per cercare di chiarire la mia posizione – ha detto il teste – io ho scambiato delle lettere con Tommaso Costa, in queste lettere lui mi diceva di fare delle cose, ma io, se guardiamo con attenzione, non ho mai fatto nulla». Per quanto concerne alcune delle missive ricevute da Costa, Curciarello ha detto di non riuscire a spiegarsi neppure lui cosa sia realmente successo.

Scambio di auguri tra Salvatore Cordì e l’imputato
«Fra i Costa e i Commisso nessuno scontro armato»
LOCRI – «Cosimo Commisso che oggi sconta l’ergastolo anche per il presunto assassinio di mio fratello è innocente».
Parole dense di significato quelle dette da Tommaso Costa ieri durante la sua deposizione al processo Congiusta. E Costa ha anche aggiunto: «Tra la mia famiglia e i Commisso non c’è mai stato nessuno scontro armato».
Più volte ieri Tommaso Costa ha riportato l’attenzione sugli anni della faida a Siderno, e più volte ha detto che si è trattato di una “tragedia armata da altri” e che ha pagato con enorme dolore la sua famiglia. «Hanno cercato di dire che io mi ero messo anche con i Salerno – ha detto sempre Costa -ma io e Salvatore Salerno siamo stati coimputati nel processo “Siderno Group” e lui era accusato di avere ucciso uno dei miei fratelli. Come potevo mai avere a che fare con questa persona, non ci sarei mai riuscito.

Nell’udienza al processo “Congiusta” hanno deposto Tommaso Costa e Giuseppe Curciarello
Una “tragedia” dietro la lettera
Il boss parla in videoconferenza:”non l’ho scritta io, l’ho solo avallata”

da sinistra: Roberta Congiusta, l’avvocato Sgambellone e Mario Congiusta
«La lettera di minacce a Scarfò non l’ho scritta io, l’ho solamente avallata, se volete potete anche fare la perizia calligrafica». Al processo per l’omicidio di Gianluca Congiusta è stato il giorno di Tommaso Costa, imputato di associazione mafiosa e omicidio, e Giuseppe Curciarello, che deve rispondere dell’accusa di associazione.