

Non ci sono indagati. Non ci sono vecchi arnesi. Hanno competenze da difendere e un lavoro a cui tornare appena avranno finito. E tre ministeri importanti sono affidati a donne. Non resta che augurare Buon Lavoro al governo Monti.
di Arturo Meli
La suspense si è sciolta a fine mattinata. Il governo Monti è nato. Ma deve essere stato un parto laborioso se si pensa che il colloquio conclusivo, al Quirinale, tra Napolitano e il neo-premier, è durato più di due ore. Un tempo record. Il che ha alimentato dubbi e sospetti mentre, parallelamente, la Borsa, che aveva aperto fiduciosa, perdeva colpi, e lo spread tornava a correre. Nell’attesa, carica di tensioni, ipotesi contrastanti si alternavano. Si è pensato che potesse tornare d’attualità la questione di una “presenza politica” all’interno dell’esecutivo, che si era proposta col disegno, poi bocciato, di un’accoppiata Letta-Amato. Ma il colpo di teatro non c’è stato. Il nuovo governo è formato tutto di tecnici. E, anche questo, è senza precedenti. A testimonianza dell’”eccezionalità” della fase attraversata, come ha rilevato lo stesso presidente del Consiglio. 



REGGIO CALABRIA – E’ stato arrestato a Reggio Calabria Sebastiano Pelle, capo dell’omonima cosca di San Luca, ricercato dal 1995 con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Cinquantasette anni, secondo gli inquirenti è lo stratega del suo gruppo criminale per quanto riguarda i grandi movimenti di droga e i collegamenti con i narcotrafficanti di mezzo mondo. Attività che portano introiti per decine di milioni di euro. 
