Locri. La risposta degli «sbirri»: latitanti arrestati, con dedica a don Ciotti

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Antonio Maria Mira inviato a Locri mercoledì 22 marzo 2017
A poche ore dalla manifestazione antimafia che ha portato a Locri più di 25mila persone, i carabinieri hanno catturato 3 pericolosi ricercati della ‘ndrangheta
Gli sbirri rispondono coi fatti. I carabinieri hanno catturato nella notte tre pericolosi latitanti della ‘ndrangheta e dedicano l’operazione a don Luigi Ciotti.

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A poche ore dalla grande manifestazione che ha portato a Locri più di 25mila persone e a pochi chilometri dalla cittadina jonica, è finita la latitanza di Santo Vottari ricercato da dieci anni.

I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, supportati dallo Squadrone Cacciatori, lo hanno sorpreso in un bunker nascosto nella casa di tre piani della famiglia in contrada Ricciolino di Benestare, proprio al confine con San Luca, il suo paese.

Un nascondiglio complesso, una sorta di bunker dentro un bunker, lo definiscono gli investigatori, tre metri per tre, al quale si accedeva attraverso una strettissima botola. Più volte i carabinieri avevano perquisito l’edificio, trovando alcuni bunker, ma sempre vuoti. Dieci giorni fa l’ultimo intervento a colpo sicuro. I militari erano certi che il latitante fosse lì, a casa sua. Hanno sfondato pareti e pavimenti. Nulla. Ma lui era lì. La famiglia ha ricostruito tutto, ma i carabinieri hanno insistito e questa volta sono tornati con apparecchiature che individuano tracce di calore umano.

Le hanno trovate e così sono arrivati alla falsa parete in cartongesso che celava la botola d’accesso all’angusto nascondiglio. Vottari, 45 anni, considerato reggente dell’omonimo clan di San Luca, da decenni in lotta con la “famiglia” dei Nirta-Strangio, deve scontare una condanna definitiva a 10 anni e 8 mesi per associazione mafiose, rimediata nel processo Fehida, più altre due condanne analoghe ancora non definitive. Era considerato uno dei principali obiettivi degli investigatori.

Arrestata anche la moglie Teresa Giorgi per procurata inosservanza di pena, più grave del semplice favoreggiamento, proprio a causa della condanna definitiva. Ma ha ottenuto i domiciliari perchè ci sono tre figli minorenni. Vottari al momento dell’arresto non ha opposto resistenza, ma ha protestato dicendo “sono innocente, vi sbagliate”. Per gli investigatori sarebbe il responsabile della cosiddetta strage di Natale, uno degli episodi più cruenti della sanguinosa faida fra le due famiglie, culminata dell’eccidio di Duisburg del 15 agosto 2007.

Contemporaneamente i carabinieri hanno arrestato alla Tonnara di Palmi, sul Tirreno, due esponenti del clan di Gioia Tauro, Piromalli-Molè. I due, Salvatore Palumbo e Salvatore Etzi, erano latitanti da un anno e mezzo nell’ambito dell’operazione Vulcano. Etzi deve scontare una pena di 8 anni per associazione mafiosa, Palumbo è invece stato condannato per traffico di droga.
fonte: Avvenire