Una biblioteca dedicata a Gianluca

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gianluca da corriere della locride

di Simona Musco

A Rossano una raccolta di 4000 libri in memoria di Congiusta, Francesco Vinci e le altre Vittime Innocenti della criminalità

Una biblioteca dedicata a Gianluca Congiusta, Francesco Vinci ed alle altre vittime innocenti della ‘ndrangheta.

È questa l’iniziativa di Libera, che giorno 19 novembre, a Rossa, intitolerà la biblioteca dello storico palazzo del marchese Martucci all’imprenditore sidernese, ucciso il 24 maggio del 2005 e per la cui morte il processo è ancora in corso; e allo studente e dirigente del movimento giovanile comunista ucciso per errore a Cittanova il 10 dicembre 1976 nell’ambito della faida. Ad organizzare l’evento, dal titolo “Cultura è Legalità” – al quale prenderanno parte Mario Congiusta, papà di Gianluca; Sabrina Garofalo, del coordinamento Libera di Cosenza; Flavio Stasi, audito in commissione antimafia, con la conclusione di don Luigi Ciotti – è l’associazione “Terra e Popolo – Cittadinanza e solidarietà”, per la quale presiederà il tavolo dei relatori il responsabile Francesco Murrau. Un’associazione che nasce con l’intento di tutelare la legalità, la salute, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, l’ambiente e il patrimonio storico-culturale del territorio, diritti fondamentali per i cittadini. Ed è proprio con questo scopo che nel corso degli ultimi quattro anni sono state portate avanti campagne di informazione e sensibilizzazione, oltre che di denuncia riguardo a reati ambientali e abusi a danno della comunità. I soci volontari hanno, inoltre, risistemato i locali della sede per restituire ai cittadini un luogo di impegno, confronto e crescita culturale. In particolare, è stato catalogato un patrimonio librario di circa 4000 volumi al fine di inaugurare la Biblioteca “Congiusta, Vinci e vittime della ‘ndrangheta”. La scelta dell’intitolazione è legata alla convinzione che il potere criminale può essere combattuto attraverso la diffusione della cultura, la creazione di una coscienza critica che porti i giovani ad osservare la realtà con occhi diversi. Aprire, dunque, una biblioteca significa indirettamente strappare terreno alla criminalità e rendere un po’ di giustizia a tutti coloro i quali per via del loro impegno e della loro onestà hanno subito gli effetti dell’inciviltà ‘ndranghetista. Un’occasione per ricordare il sacrificio di giovani innocenti come Gianluca Congiusta e Francesco Vinci, il primo ucciso, secondo la Dda, per essere entrato in possesso di una lettera estorsiva indirizzata da Tommaso Costa – boss dell’omonima cosca a processo per il delitto – al suocero del giovane, che andava eliminato perché testimone scomodo; e il secondo, solo diciottenne, ucciso in un agguato mentre si trovava a bordo dell’auto del cugino, che stava guidando per andare a prendere lo zio in campagna.

Fonte: Il garantista