Il Governo Berlusconi e la lotta alle mafie

Il governo Berlusconi e la lotta alle mafie

L’ANALISI

Intercettazioni e “scudo” Governo schizofrenico nell’affrontare le mafie

L’efficacia dei provvedimenti adottati e i dubbi su quelli futuri

 

 

 

 

 

DI VINCENZO MACRÌ

Se si volesse tentare una prima valutazione di un anno di attività legislativa del governo Berlusconi sotto il limitato, seppure importante, aspetto della normativa antimafia, il compito sarebbe meno facile di quanto si possa pensare.

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I fratelli Impastato invocano la resistenza alla Mafia

Primo Piano

10/10/2009 alle ore: 17:15

I fratelli Impastato invocano la resistenza alla Mafia
Viterbo – La testimonianza di Giovanni, fratello di Peppino, contro Mafiopoli

La lotta alla Mafia continua, o come la definisce Marina Montuosi dell’associazione Casa Memoria, la “resistenza alla Mafia”, visto che i suoi tentacoli arrivando sino all’interno delle istituzioni la rendono molto forte. In questi giorni nella Tuscia si sta parlando molto di Peppino Impastato, un uomo che ha rinnegato la Mafia siciliana che nel suo paese, come in altri, regnava e faceva da padrone.

La sua storia è stata raccontata nel celebre film “I 100 passi” e per portare la sua testimonianza è venuto a San Martino al Cimino, suo fratello Giovanni che sta girando l’Italia per far conoscere alla gente il male che attanaglia l’Italia. Ospite del Sal8 delle 6, salotto di attualità e cultura, Giovanni impastato ha spiegato che è possibile sconfiggere la mafia, è una resistenza che parte dal basso, da ogni individuo, la forza collettiva della massa è l’arma per vincere, come riporta nel suo ultimo libro “Resistere a Mafiopoli”.

Giovanni racconta la storia del fratello, ucciso dalla Mafia perché elemento scomodo, racconta il rapporto di odio e amore che Peppino aveva con il padre Luigi, anch’esso parte di Cosa Nostra: “Oggi Peppino sarebbe qui a Lottare contro il ponte sullo stretto di Messina, contro la Globalizzazione e cercherebbe di preservare la storia e le origini dell’Italia”.

Regione Calabria- Venti milioni di euro dalle Costituzioni di Parte Civile

Regione Calabria- Venti milioni di euro dalle Costituzioni di Parte Civile

Regione Calabria- Venti milioni di euro dalle Costituzioni di Parte Civile

‘Ndrangheta:una nuova voce in bilancio per risarcimenti.

 

 

Roma-“Come Regione ci siamo costituiti parte civile in tutti i processi contro la ‘ndrangheta e grazie a questo abbiamo dovuto istituire una nuova voce nel bilancio regionale”.

Lo ha detto, il governatore della Calabria Agazio Loiero.

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“Il legame di comparaggio più intimo e vincolante del legame di sangue”

 

L’intervento

“Il legame di comparaggio più intimo e vincolante del legame di sangue”

 

Di Giovanni Chiera*

In questi ultimi anni, stiamo assistendo in Calabria ad un fenomeno particolarissimo: un evento squisitamente cristiano ed ecclesiale, come la celebrazione del Sacramento del Battesimo, sta diventando un problema antropologico e sociologico e, di conseguenza, anche ecclesiologico. Ciò non riguarda la frequenza al Sacramento, in quanto la Calabria ha una percentuale altissima di battezzati, ma le modalità e i risvolti sociali della celebrazione del Sacramento stesso.

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SBATTEZZO PER I PADRINI DI COSCA

SBATTEZZO PER I PADRINI DI COSCA

Nella Locride la bellezza ed il fascino della Liturgia diventano coreografia dell’iniziazione

Sbattezzo per i padrini di cosca

I capoclan di ‘ndrangheta tanto devoti e tanto duri alla conversione

di FRANCESCO SORGIOVANNI

Padrini, compari, “Sangianni” e non solo. Per il mafioso, battesimi, cresime, matrimoni e ogni altro genere di sacramenti non fanno parte di un cammino di fede ma entrano in un sistema di alleanze e di giochi di potere interni alla consorteria.

La religione diventa uno strumento funzionale alla morte e al predominio criminale. Un “tenebroso sodalizio”. Anche senza saperlo. Da sempre la religione fornisce alimento alla mafia. Al punto che il padrino del rito religioso è ormai l’archetipo del capocosca. E il “padrinato” è diventato un’affiliazione mistico mafiosa. Vice padre, o “compare”, il devotissimo di turno, mettendo la mano sulla spalla del giovane che si appresta al sacramento, lo cresima e lo rende figlioccio per sempre.

E la stessa cresima si trasfigura. La bellezza e il fascino della liturgia diventano coreografia dell´iniziazione. Una figura arcaica, quella del padrino, una struttura precristiana probabilmente, che gli studiosi hanno ritrovato in tutte le società mediterranee. È una tecnica di rafforzamento familiare, con il padre che chiede protezione per il proprio figlio in un’alleanza interfamiliare. Un fenomeno in progress soprattutto nella Locride. Compari mafiosi e compari nella politica. Un libro di un sociologo siciliano, “Il dio dei mafiosi”, di Augusto Cavadi, pubblicato poco meno di un mese fa dalle edizioni San Paolo, affronta gli aspetti culturali di un fenomeno complesso come la mafia, capace di strumentalizzare i principi fondamentali della teologia cattolica, e suggerisce anche alcune strategie di prevenzione e di contrasto.

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“Cumparegliu” di mafia e di politica

“Cumparegliu” di mafia e di politica

Nella Locride continua la strumentalizzazione del Sagramento

“Cumparegliu” di mafia e di politica

Le Cresime ed i Battesimi  tra potere ed alleanze

di MICHELE INSERRA

LOCRIDE – Figliocci di ‘ndrangheta, figliocci di potere. E’ un fenomeno inarrestabile nella Locride.

A nulla sono valsi sinora gli appelli che da tempo lancia la Chiesa. Prima l’invito dell’ex vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, GianCarlo Maria Bregantini,a non scegliere per padrini di battesimo e cresima affiliati alle ‘ndrine, poi quello del suo successore Giuseppe Fiorini Morosini. Tutto è caduto nel vuoto. La pratica continua. Alcuni esponenti della ‘ndrangheta, “u cumpari,” contano più di cento “cumparegli”.

Non sono da meno i politici. C’è addirittura chi si appresta a raggiungere la soglia dei cento.

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“Riprendiamoci la Vita, Vogliamo una Calabria Pulita!”

Nessuno ci deve più imbrogliare!

BASTA VELENI

DA AMANTEA UNA SOLE VOCE:

Riprendiamoci la Vita, Vogliamo una Calabria Pulita!

 

Nella valle del fiume Oliva è stata accertata la presenza di un fortissimo tasso di radioattività; lo confermano i rilievi effettuati dall’Arpacal per conto della Procura di Paola, dai tecnici del Ministero dell’ambiente e dai Carabinieri del NOE.

Al largo di Cetraro è stata accertata la presenza di una nave affondata con tutto il suo carico di veleni, quasi certamente scorie tossiche e nucleari trasportate dalla Motonave Cunski, affondata dalla ‘ndrangheta per conto di bande assassine  e di chissà quali “servizi” nazionali ed internazionali.

A Crotone le scuole, i piazzali, le abitazioni sono inquinate da materiale tossici che stanno avvelenando giorno dopo giorno principalmente i bambini. Questo materiale tossico proviene dalla Pertusola, fabbrica dimessa e mai bonificata, da dove sono partite le 35 mila tonnellate di ferriti di zinco ancora sepolti nella sibaritide.

A Praia a Mare e nella fabbrica della morte Marlane sono state accertate 40 morti per tumore ed altri 40 colpiti da varie forme tumorali, mentre attorno alla fabbrica, al centro del paese, sono stati scoperti rifiuti tossici sotterrati