Omicidio Congiusta, il Pdci su sentenza corte d’assise Locri

Omicidio Congiusta, il Pdci su sentenza corte d’assise Locri

Di seguito nota segreteria provinciale Pdci Reggio Calabria:

La Federazione provinciale del Partito dei Comunisti Italiani di Reggio Calabria esprime estrema soddisfazione per la sentenza della Corte d’assise di Locri che ha condannato all’ergastolo il boss Tommaso Costa ritenuto responsabile dell’omicidio del giovane Gianluca Congiusta avvenuto a Siderno nel maggio del 2005.
Giustizia è stata fatta !

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Nota di Antonio Larosa (Prc) sul processo Congiusta

Nota di Antonio Larosa (Prc) sul processo Congiusta

Di seguito la nota diffusa da Antonio Larosa, segretario provinciale PRC Reggio Calabria:

I fatti, quelli con la corazza dura e resistente nel tempo, ci hanno infine dato ragione.
Da una parte, l’arresto dell’ex Sindaco di Siderno Figliomeni e il relativo disvelamento dei torbidi rapporti intrattenuti dalla politica locale con le consorterie mafiose. Dall’altra, la sentenza di condanna definitiva per l’assassinio di Gianluca Congiusta e la vittoria – fra gli altri – delle istituzioni che hanno voluto costituirsi parte civile.
I fatti ci hanno premiato.

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Sentenza omicidio Congiusta. “Da Sud” : “Giornata storica per la Calabria”

Sentenza omicidio Congiusta. “Da Sud” : “Giornata storica per la Calabria”

Di seguito la nota diffusa da Da Sud – Stopndrangheta


Una giornata storica per la Calabria: hanno un volto gli assassini di Gianluca Congiusta, il giovane commerciante di Siderno ucciso il 25 maggio 2005. Dopo cinque anni arrivano le condanne di primo grado: ergastolo per Tommaso Costa e 25 anni a Giuseppe Curciarello. Questa è la sentenza letta oggi dal presidente Bruno Muscolo nell’aula del Tribunale di Locri – affollata da tanti amici di Gianluca e della sua famiglia che non resteranno mai soli – che ha accolto la richiesta del pm Antonio De Bernardo.

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A Luca, che non si è arreso

A Luca, che non si è arreso

pubblicata da Paola Bottero il giorno sabato 18 dicembre 2010 alle ore 16.26

Ci sono giorni che non passano mai. Che rimangono scolpiti per sempre come se fossero oggi.

Il 24 maggio 2005 è uno di questi. La data dello strappo, dell’assurdo. La data di un agguato e di una lupara. La data del buio della ‘ndrangheta che ha scelto di stroncare la vita di un’altra vittima innocente.

La data che ritorna costantemente da allora. La data che non sarà mai cancellata.

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MAFIA, ENTRO 2011 DIRETTIVA UE CONFISCA BENI

MAFIA, ENTRO 2011 DIRETTIVA UE CONFISCA BENI

”Mi aspetto di presentare entro il 2011, una proposta per rafforzare il quadro legale europeo per la confisca dei beni criminali”.

Con queste parole la Commissaria europea per la Giustizia, Cecilia Malmstrom, ha annunciato l’intenzione della Ue di preparare una direttiva per coordinare a livello europeo il meccanismo di sequestro dei beni mafiosi.

La commissaria lo ha annunciato in un videomessaggio presentato durante la conferenza sulla lotta alla criminalita’ organizzata e alla corruzione organizzata al Parlamento europeo da Flare (Freedom Legality And Rights in Europe, emanazione internazionale dell’associazione Libera di Don Ciotti).

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‘NDRANGHETA: BOSS VRENNA SI PENTE; LA FAMIGLIA “E’ IMPAZZITO”

‘NDRANGHETA: BOSS VRENNA SI PENTE; LA FAMIGLIA “E’ IMPAZZITO”

(AGI) – Crotone, 9 dic. – I figli, la moglie e, in definitiva, l’intera famiglia, si sono apertamente dissociati dalla scelta del boss Pino Vrenna, il 59enne ritenuto il capo dell’omonima cosca crotonese, di passare il fosso e collaborare con i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
  La sua decisione sta facendo tremare i piu’ disparati ambienti cittadini, anche tra i cosiddetti colletti bianchi, e probabilmente servira’ ad accelerare e a dare corpo ad alcune indagini che erano gia’ in corso. Una notizia che il figlio del boss, Antonio Vrenna, in una lettera inviata ai giornali locali e nella quale parla anche a nome degli altri familiari, dice di aver appreso con sdegno, invitando le forze di polizia a non chiedergli di seguire il padre in una scelta che nessuno della famiglia condivide in alcun modo. Una decisione definita “assurda e incomprensibile” dallo stesso Antonio Vrenna, a detta del quale, suo padre, evidentemente, “non puo’ che essere impazzito”.

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MAFIA:GRATTERI A GIOVANI,ESSERE ‘NDRANGHENTISTI NON CONVIENE

MAFIA:GRATTERI A GIOVANI,ESSERE ‘NDRANGHENTISTI NON CONVIENE


(ANSA) – PALERMO, 1 DIC – A moderare l’incontro nel corso del quale e’ stato presentato il libro ”La Malapianta” del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, il giornalista e storico delle organizzazioni criminali Antonio Nicaso che, insieme al magistrato, ha scritto anche il libro ”La mafia spiegata ai ragazzi”. I due autori hanno incontrato a Palermo i giovani del comitato Addiopizzo e hanno ringraziato i movimenti siciliani antiracket per la lotta concreta sul territorio ”impensabile in altri paesi, e che invece andrebbe esportata come modello in tutto il mondo – ha sottolineato Nicaso – poiche’ purtroppo l’antimafia non e’ riuscita a globalizzarsi quanto la mafia”.

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Rete Antimafia di Brescia presidia Tribunale

PRESIDIO DAVANTI AL TRIBUNALE della RETE ANTIMAFIA DI BRESCIA

 

A Brescia si sta svolgendo in queste settimane un delicatissimo processo che vede alla sbarra ben 13 imputati. Fra questi spiccano i nomi dei tre fratelli Fortugno (Gaetano, Rocco e Marcello), affiliati, secondo l’accusa, alla potentissima cosca Piromalli-Molè di Gioia Tauro. I reati contestati vanno dall’estorsione al racket, dal traffico di armi a quello di stupefacenti, passando per furto e ricettazione. Per due dei tre fratelli il PM Savio ha chiesto l’aggravante dell’associazione mafiosa, il famoso 416bis del codice penale.

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