Il sistema Italia sotto la lente del Consiglio d’Europa

Il sistema Italia sotto la lente del Consiglio d’Europa

Il governo e l’Europa
Il sistema Italia sotto la lente del Consiglio d’Europa

 

24 giugno 2010
Sergio Sergi

In Italia i “continui attacchi del governo Berlusconi contro l’autorità giudiziaria mettono in pericolo il principio della separazione dei poteri e dell’indipendenza del sistema giudiziario”. Passato praticamente inosservato, questo giudizio è contenuto in una risoluzione approvata mercoledì dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, riunita nella sessione estiva. Ora, forse è l’abitudine, o addirittura l’apatia, o come dice Bersani il “conformismo” dilagante, fatto sta che questa notiziola, presente in un atto ufficiale di un organismo che rappresenta i cittadini di ben 52 Stati (Russia dell’amico Putin compresa) è sfuggita, diciamo, ai mezzi d’informazione.

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‘Ndrangheta, indagine Mithos due arresti

‘Ndrangheta, indagine Mithos due arresti

‘Ndrangheta, indagine Mithos due arresti

22-06-2010
I carabinieri di Soverato hanno arrestato due Maurizio Tripodi, di 51 anni, imprenditore, di Mongiana (Vibo Valentia) ma residente a Soverato, e Rosario Salvatore Fraietta, di 46 anni, artigiano, di Guardavalle ma residente nel Pavese.
I due sono accusati, per fatti commessi a cavallo degli anni 2003 e 2004 insieme ad altri 60 indagati, di associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e estorsione.
Tripodi, secondo l’accusa, faceva parte dell’allora nascente locale di ‘ndrangheta di Soverato, alleato con la famiglia Costa di Siderno e del gruppo delinquenziale facente capo a Bayan Khaled, per i quali la magistratura reggina aveva emesso sette ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite dai carabinieri di Soverato nel dicembre del 2008 e nel febbraio del 2009.
Tommaso Costa oggi imputato dell’omicidio di Gianluca Congiusta

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Operazione Tamanaco: arrestati 16 narcotrafficanti, alleanza criminale ‘ndrangheta-camorra – La cocaina proveniente da Colombia e Venezuela

Operazione Tamanaco: arrestati 16 narcotrafficanti, alleanza criminale ‘ndrangheta-camorra – La cocaina proveniente da Colombia e Venezuela


REGGIO CALABRIA – Operazione della Guardia di finanza per l’arresto di sedici narcotrafficanti collegati, secondo l’accusa, con la famiglia di ‘ndrangheta dei Barbaro di Plati’ (Reggio Calabria) e di Latorre di Mondragone, (Caserta), collegati ai Casalesi. I militari del nucleo di polizia tributaria con l’aiuto della polizia olandese stanno anche arrestando, in Olanda, quattro broker internazionali del narcotraffico.

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Crotone, iniziata mietitura su terreni confiscati alla ‘ndrangheta

Crotone, iniziata mietitura
su terreni confiscati alla ‘ndrangheta

Ad Isola Capo Rizzuto, nel Crotonese è partita la mietitura sui terreni dei clan confiscati e assegnati all’associazione Libera


21/06/2010  Nei giorni scorsi don Ciotti aveva denunciato che nessuno si era reso disponibile ad effettuare la trebbiatura su quei terreni, ma oggi i lavori sui terreni dei clan confiscati e assegnati all’associazione Libera sono iniziati:

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Berlusconi: “Siamo tutti spiati”

Berlusconi: “Siamo tutti spiati”

Il premier dà “i numeri”all’assembela di Confcommercio. Ma l’Anm non ci sta e controbatte. Mentre Bossi apre a possibili modifiche del ddl. Bersani risponde: “Quella del premier è un’idea di terrorismo ad personam che lascia il tempo che trova”
“Siamo tutti spiati” Silvio Berlusconi torna all’attacco sul ddl intercettazioni e lo fa stavolta dall’assemblea della Confcommercio di Roma. “Ci sono 150 mila telefoni sotto controllo – ha spiegato il premier- considerando 50 persone per ogni telefono, vengono fuori 7 milioni e mezzo di cittadini sotto controllo. Questa non è vera democrazia, è una situazione intollerabile”.
Il cavaliere ha poi ripercorso l’iter del disegno legislativo, all’indomani dei distinguo di Gianfranco Fini, che nei giorni scorsi ha fatto capire che non c’è fretta per l’approvazione del ddl, che potrebbe perfino slittare ai primi di settembre.

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Intercettazioni: “ E’ uno sfascio. Così si agevolano le mafie”. Parla Nicola Gratteri, magistrato antimafia

Intercettazioni: “ E’ uno sfascio. Così si agevolano le mafie”. Parla Nicola Gratteri, magistrato antimafia

tratto da Articolo 21

Intercettazioni: “ E’ uno sfascio. Così si agevolano le mafie”.
Parla Nicola Gratteri, magistrato antimafia
di Nello Trocchia

Giudice in composizione collegiale, limitazione delle intercettazioni, ridimensionamento dell’uso delle ambientali. Bisogna leggere il provvedimento, approvato dal Senato, per capire lo scempio e il colpo durissimo che il governo e la maggioranza hanno inferto alla lotta alla mafia e al crimine diffuso. E i numeri dei latitanti arrestati non bastano più per giustificare un provvedimento che fa cadere la maschera a questo esecutivo che, nei fatti, aiuta il crimine organizzato riducendo gli strumenti a disposizione dei magistrati. Nicola Gratteri conosce bene la ‘ndrangheta, la combatte da anni, la mafia calabrese ha più volte progettato di ammazzarlo. Prima di fare una legge porcata, come questa, che disciplina materie delicatissime bisognerebbe ascoltare chi quotidianamente combatte il crimine. Ma i suggerimenti, gli appelli, le richieste di modifica sono cadute miseramente nel vuoto. Abbiamo raggiunto Gratteri, procuratore aggiunto a Reggio Calabria, al telefono. L’amarezza di un giusto, la frustrazione degli onesti. Gratteri non vuole sentire parlare dei successi contro le mafie, rivendicati dal governo. “ Mi deve spiegare lei, l’intervento del ministro della giustizia e dell’interno  per favorire l’arresto dei latitanti. Mi dice una cosa che hanno fatto concretamente? Cosa hanno modificato dal punto di vista degli uomini a disposizione, dal punto di vista normativo? Nulla. E’ frutto del lavoro, il sudore esclusivo di chi fa polizia giudiziaria, anche oltre le ore di lavoro previste, sapendo che le ore straordinarie saranno pagate solo in parte”.

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Presentato il libro “Avamposto nella Calabria dei giornalisti infami”

Presentato il libro “Avamposto nella Calabria dei giornalisti infami”

Scritto da Barbara Panetta

LOCRI – L’argomento non è il solito. Ed i protagonisti non sono poi così scontati. Operatori dell’informazione li chiamano alcuni. Semplicemente infami altri. Loro sono orgogliosi di essere l’uno e l’altro…

L’occasione è la presentazione nazionale del libro di Roberta Mani e Roberto Rossi – lei milanese, lui siciliano di Catania – Avamposto nella Calabria dei giornalisti infami. “Non un libro auto-celebrativo della categoria” precisa Gianluca Albanese nell’introdurre il dibattito, ma un testo che racconta la passione dei giornalisti calabresi che “rischiano la vita, spesso senza essere ripagati”, chiarisce Mario Congiusta.

La sala di Palazzo Nieddu accoglie – insieme al pubblico – i due autori, i giornalisti Michele Inserra, Michele Albanese e Gianluca Albanese e i protagonisti di due importanti contributi al libro, Mario Congiusta e Doris Lo Moro.

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