Operazione Tamanaco: arrestati 16 narcotrafficanti, alleanza criminale ‘ndrangheta-camorra – La cocaina proveniente da Colombia e Venezuela

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Operazione Tamanaco: arrestati 16 narcotrafficanti, alleanza criminale ‘ndrangheta-camorra – La cocaina proveniente da Colombia e Venezuela


REGGIO CALABRIA – Operazione della Guardia di finanza per l’arresto di sedici narcotrafficanti collegati, secondo l’accusa, con la famiglia di ‘ndrangheta dei Barbaro di Plati’ (Reggio Calabria) e di Latorre di Mondragone, (Caserta), collegati ai Casalesi. I militari del nucleo di polizia tributaria con l’aiuto della polizia olandese stanno anche arrestando, in Olanda, quattro broker internazionali del narcotraffico.


Nel corso dell’inchiesta, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, e in particolare dal procuratore Giuseppe Pignatone e dall’aggiunto Nicola Gratteri, sono stati sequestrati, in vari episodi, 700 chili di cocaina. L’operazione di oggi è stata denominata ‘Tamanaco’, dall’albergo di Caracas (Venezuela), dove avvenivano gli incontri nel corso dei quali i narcotrafficanti concordavano gli scambi di droga.

Beni per un’ottantina di milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza. Tra i beni sequestrati figura una tenuta, definita dagli investigatori di altissimo valore, nel casertano. All’operazione hanno partecipato i militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro, finanzieri di Mondragone e dello Scico di Roma.

Proveniva da Venezuela e Colombia la cocaina che la banda di narcotrafficanti sgominata stamani dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro distribuiva poi in tutta Italia e nel nord Europa.

Lo snodo principale del traffico era il porto olandese di Amsterdam, ma la cocaina arrivava in qualsiasi porto, italiano od europeo, ritenuto idoneo dai trafficanti. La droga veniva poi smerciata dall’organizzazione gestita dalle famiglie di ‘ndrangheta e camorra dei Barbaro di Plati’ e dei Latorre di Mondragone (Caserta).

Nel corso dell’inchiesta, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, i finanzieri hanno sequestrato 700 chili di cocaina giunti nel porto di Livorno in un container con pelli essiccate.

Durante le indagini, i finanzieri si sono serviti anche di uno strumento informatico denominato “molecola” ideato dallo Scico della guardia di finanza di concerto con la Direzione nazionale antimafia e che serve a monitorare i flussi finanziari per verificare eventuali anomalie. E’ anche grazie a questo strumento che sono stati sequestrati beni per un’ottantina di milioni di euro.

Una ”alleanza criminale” tra la criminalità organizzata calabrese e campana che ha permesso di movimentare ingenti quantitativi di cocaina dalla Colombia e dal Venezuela verso il territorio italiano, anche passando per l’Africa e il Nord Europa.

E’ quanto è emerso dalle indagini condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria-Gico di Catanzaro, del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico) di Roma e quelli di Mondragone che stamani hanno portato all’arresto di 16 narcotrafficanti. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda reggina.

A conferma della capacità dell’organizzazione di importare enormi quantitativi di droga, il sequestro nel porto di Livorno di 700 chili di cocaina, una delle più ingenti partite di cocaina mai introdotte in Italia per un valore sul mercato di circa 120 milioni di euro.

(Ansa)