‘Ndrangheta 15 arresti nella Locride-In manette politici locali

REGGIO CALABRIA operazione contro la ‘ndrina Commisso

“Falsa politica”, 15 arresti nella Locride
In manette anche politici locali

Coinvolti ex consigliere regionale, ex consigliere provinciale di Reggio Calabria e un consigliere comunale di Siderno. La loro presenza negli enti era funzionale agli interessi della cosca mafiosa

Cosimo Cherubino

SIDERNO (Reggio Calabria) – Un patto di ferro tra politica e ‘ndrangheta. Condizione principale per garantire stabilità e buon governo nella città di Siderno, centro dello Jonio reggino.

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Brindisi, bomba scuola: morta una ragazza, un’altra gravissima

Brindisi, bomba scuola: morta una ragazza, un’altra gravissima

BARI (Reuters) – Un ordigno composto da tre bombole del gas è esploso questa mattina davanti all’istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi, attorno alle 8, orario di ingresso degli studenti a scuola, uccidendo una ragazza di 16 anni, Melissa Bassi, mentre una seconda è in condizioni gravissime, e ci sono almeno altri sei feriti, di cui due in prognosi riservata.

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Caso Orlandi, a Sant’Apollinare si apre la tomba di De Pedis

Caso Orlandi, a Sant’Apollinare
si apre la tomba di De Pedis

Nella basilica anche il fratello di Emanuela. Uno degli avvocati del boss della Magliana è arrivato con un vecchio hard disk

di Laura Bogliolo

ROMA – Si apre la tomba di Renato De Pedis. I legali dei familiari di Enrico De Pedis, Lorenzo Radogna e Maurilio Prioreschi, sono entrati stamani nella chiesadi Sant’Apollinare a Roma dove oggi sarà aperta la tomba di Renatino, il boss della banda della Magliana, il cui nome è stato accostato alla scomparsa della figlia del messo vaticano, Emanuela Orlandi, di cui non si hanno notizie dal 1983. Uno degli avvocati di De Pedis è arrivato a Sant’apollinare con un vecchio hard disk.

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Siderno (Rc): arrestato il latitante Giuseppe Gallizzi

Siderno (Rc): arrestato il latitante Giuseppe Gallizzi


Nella nottata personale del Commissariato di P.S. di Siderno e della Squadra Mobile di Reggio Calabria, a conclusione di un’articolata e laboriosa attività investigativa coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, procedeva all’arresto del GALLIZZI Giuseppe (classe 1951) di Gioiosa Ionica, latitante dal Giugno del 2011 poiché colpito dal Provvedimento Restrittivo della Custodia Cautelare emessa nei suoi confronti per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso. Noto boss della vecchia ‘ndrangheta della vallata del Torbido, il GALLIZZI Giuseppe fa parte dell’associazione mafiosa operante da anni sul territorio piemontese con propri referenti nelle strutture organizzative presenti in Calabria (tra questi, COMMISSO Giuseppe detto “u mastru” di Siderno) e costituita da nove articolazioni territoriali denominate “locali” e da una struttura-funzione denominata “crimine” (tutte coordinate da CATALANO Giuseppe, recentemente suicidatosi a Torino).

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EQUITALIA: IL COMUNE DI CALALZO DI CADORE DICE NO

EQUITALIA: IL COMUNE DI CALALZO DI CADORE DICE NO

Scritto da Francesco Maria Borrelli

Luca De CarloIl comune di Calalzo di Cadore (Provincia di Belluno) ha deciso di fare a meno di Equitalia per la riscossione dei tributi. Questo sulla base del decreto n. 70 del 2011, che permette ai comuni di non utilizzare Euitalia per il servizio di riscossione. Abbiamo Sentito il sindaco, Luca De Carlo.

Sindaco perché questa scelta?

“E’ una scelta che ha due ragioni fondamentali. Primo perché internalizzando il servizio, in tempi di crisi, abbiamo risparmiato e, con il risparmi ottenuti, siamo riusciti a mettere in piedi servizi nuovi per i nostri cittadini. Secondo perché crediamo che un servizio di riscossione, in tempi di ristrettezza economica, debba fondarsi su basi certe ed avere anche un approccio più umano”.

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Processo Mori: il tradimento di Paolo Borsellino nei racconti di Alessandra Camassa e Massimo Russo

Processo Mori: il tradimento di Paolo Borsellino nei racconti di Alessandra Camassa e Massimo Russo


di Lorenzo Baldo – 4 maggio 2012
Palermo.“Un amico mi ha tradito…”. Le parole disperate di Paolo Borsellino pronunciate poco tempo prima della strage di via D’Amelio sono tornate alla ribalta attraverso i racconti di coloro che le ascoltarono vent’anni fa direttamente dal giudice palermitano. All’udienza odierna del processo Mori-Obinu sono stati ascoltati gli ex colleghi del magistrato assassinato il 19 luglio 1992 Alessandra Camassa e Massimo Russo.

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